Israele : gli haredim di Mea Shearim
I quattro cancelli di ferro che si serravano all'imbrunire non si chiudono più da molto tempo e del muro che proteggeva l'insediamento rimangono solo alcuni tratti sbrecciati. Tuttavia i confini di Mea Shearim, il quartiere ultra-ortodosso ebraico di Gerusalemme, non sono svaniti. Tutt'altro. Invisibili sì, ma più possenti delle mura di una fortezza. Chi li oltrepassa, arrivando magari da una della tante moderne arterie stradali caotiche e rumorose costruite negli ultimi decenni nella città santa, ha la sensazione di ritrovarsi d'improvviso in un mondo e in un tempo lontani.Mea Shearim non appartiene al XXI secolo e ad Israele: qui, tra i vicoli sporchi e stretti, in parte nemmeno asfaltati, le lancette degli orologi sono ancora sintonizzate sulla vita dei ghetti ebraici dell'Europa orientale, in qualche era indefinibile tra il Settecento e il primo Novecento. Chassidim (ebrei mistici, «pii») con i loro tradizionali cappelli neri, alcuni di pelliccia, calati i