Post

Israele : gli haredim di Mea Shearim

I quattro cancelli di ferro che si serravano all'imbrunire non si chiudono più da molto tempo e del muro che proteggeva l'insediamento rimangono solo alcuni tratti sbrecciati. Tuttavia i confini di Mea Shearim, il quartiere ultra-ortodosso ebraico di Gerusalemme, non sono svaniti. Tutt'altro. Invisibili sì, ma più possenti delle mura di una fortezza. Chi li oltrepassa, arrivando magari da una della tante moderne arterie stradali caotiche e rumorose costruite negli ultimi decenni nella città santa, ha la sensazione di ritrovarsi d'improvviso in un mondo e in un tempo lontani.Mea Shearim non appartiene al XXI secolo e ad Israele: qui, tra i vicoli sporchi e stretti, in parte nemmeno asfaltati, le lancette degli orologi sono ancora sintonizzate sulla vita dei ghetti ebraici dell'Europa orientale, in qualche era indefinibile tra il Settecento e il primo Novecento. Chassidim (ebrei mistici, «pii») con i loro tradizionali cappelli neri, alcuni di pelliccia, calati i

Le proprietà dei profughi palestinesi in una mappa interattiva

Immagine
Nella linea della tutela degli interessi dei profughi si inserisce una recente iniziativa dell'organizzazione israeliana Adalah («giustizia» in arabo). Questo Centro legale per i diritti della minoranza araba in Israele ha sede nella città costiera di Haifa, in Galilea, ed è stato fondato nel 1997 dall'avvocato e accademico arabo-israeliano Hassan Jabareen, che ne è tuttora il direttore generale.Il Centro ha da poco pubblicato nel suo sito Internet una «Mappa interattiva e banca dati sull'esproprio di terre e proprietà palestinesi nella Storia dello Stato di Israele». È la prima risorsa del genere e viene offerta al pubblico in tre versioni linguistiche: arabo, israeliano e inglese (per accedervi clicca qui ).La mappa fotografa il territorio della Palestina all'epoca del Mandato britannico (1920-1948), con la suddivisione per distretti allora vigente. I dati presentati sono stati raccolti e organizzati da avvocati e professionisti di pianificazione (urbanistica) che ha

Rompere il Silenzio: ammissione di crimini di guerra dei soldati

Immagine
Nel rapporto di 112 pagine (finanziato da associazioni umanitarie israeliane e da Gran Bretagna, Paesi Bassi, Spagna e Unione europea) i militari affermano di avere ricevuto l’ordine di fare fuoco su ogni edificio o persona apparentemente sospetta, ammettono il ricorso al fosforo bianco in aree abitate e l’utilizzo di civili palestinesi come scudi umani.continua qui Crimini di guerra a Gaza, le nuove ammissioni dei soldati israeliani, di Carlo M. Miele [15 - 07 - 2009] Guerra di Gaza, i soldati si confessano: distruggere tutto, prima sparare., di Fabio Scuto [16 - 07 - 2009] Piombo Fuso, i 'mea culpa' dei soldati israeliani 'Shoot first, worry later' IDF soldier: Gazans were used as human shields to check militants' homes "Alieni trapiantati sulla nostra terra" L’organizzazione Breaking the silence anche da Ha’aretz Scudi unmani Qualche volta l’unità entra mettendo le canne dei fucili sulla spalla di un civile, avanzando nella casa e

Mappa espansione delle colonie su Google

Immagine
allegati Frammenti vocali in MO:Israele e Palestina: mappa insediamenti in ... la mappa del Muro Espansione delle colonie tra violenza e illegalità (articoli e link) Hebron-coloni.destra religiosa (articoli e link)

Israele:“Piombo fuso”, embargo di Londra sulla vendita di armi a Israele

Immagine
In seguito all’offensiva israeliana nella striscia di Gaza del gennaio scorso, la Gran Bretagna ha deciso di imporre un embargo molto limitato sulla vendita di armi a Israele.Secondo le prime indiscrezioni, l'embargo riguarderebbe solo cinque categorie di armamenti su 182. In particolare, si tratterebbe della fornitura di armi e pezzi di ricambio a delle motovedette lanciamissili del tipo Saar 4 o 5 della marina militare, impiegate nell’offensiva “Piombo fuso” di gennaio. continua qui “Piombo fuso”, embargo di Londra sulla vendita di armi a Israele commento: l'importante è iniziare..soprattutto se Israele punta all'Iran ( per me un "ricatto" alla comunità internazionale) tag:

Obama tra Iran e Israele: va’ dove ti porta il cuore

Immagine
Il presidente americano deve scegliere tra cuore e mente, tra valori e interessi. L'apertura all'Iran ha innescato uno scontro frontale con la nuova amministrazione israeliana, avvantaggiata dall'instabilità iraniana. Obama può cedere sul nucleare iraniano, ma per Netanyahu è un tabù. Per comprendere appieno l’impatto geopolitico della crisi iraniana conviene decrittarne il senso sullo sfondo del braccio di ferro Obama-Netanyahu. La sfida l’hanno lanciata gli Stati Uniti, sulla spinta di almeno tre vettori: lo stato di necessità in cui si dibattono e che li ha indotti ad aprire ai nemici giurati dello Stato ebraico, Iran in testa; la sensazione diffusa nell’establishment washingtoniano di essere stati menati per il naso dagli amici israeliani sempre e su tutti i dossier; e le convinzioni del presidente circa l’oppressione dei palestinesi, assimilata a quella sofferta dai neri d’America, fino ad accostarla all’Olocausto.continua Obama tra Iran e Israele: va' dove ti por

Sergio della Pergola: gli Israeliani si sentono ancora ebrei?

Gli israeliani si sentono ancora ebrei? E qual'è l’impatto della storica appartenenza askenazita e sefardita nel gioco dell’identità israeliana contemporanea? Ce lo rivela una nuova indagine dell’Ufficio Centrale di Statistica di Gerusalemme, che ha intervistato 7 mila e 400 persone dai 20 anni in su per scoprire le scelte della popolazione ebraica di fronte alle possibili alternative identitarie religiose, nazionali, regionali o professionali. Con il consolidarsi dello Stato d’Israele, è l’identità di israeliano (43% come prima scelta) che tende a prevalere sull’identità di ebreo (27%). Sappiamo anche che la seconda scelta identitaria è speculare alla prima e quindi il peso complessivo delle due identità principali è quasi identico. Al terzo posto l’identità di un paese o città d’origine (13%), solo quarte quelle etno-regionali (sefardita/askenazita, 12%), e infine un 5% di altre opzioni. L’identità di israeliano predomina fra i nati nel paese (52%) e fra i nati all’estero fuor

Sergio Della Pergola, :rabbinato

Immagine
In Israele sono arrivati oltre 300 mila non ebrei membri di famiglie miste, in parte con padre ebreo. Questi 300 mila cittadini pagano le tasse e muoiono in guerra, ma non hanno nemmeno il diritto elementare di sposarsi perché in Israele non esiste il matrimonio civile. Si potrebbe rimandarli al mittente, come cercarono di fare Ezra e Nehemia. Una soluzione migliore è di convertire all’ebraismo, dopo adeguata preparazione, i molti che lo chiedono liberamente. Invece il Rabbinato (moderato?) statale mantiene al minimo il numero delle conversioni, e pure le revoca se la ragazza, convertita, viene fotografata in pantaloni. La revoca del ghiur è quasi inaudita nella multimillenaria storia del pensiero rabbinico. Questo crea danni gravi all’ebraismo per il quale l’esistenza di Israele è un fattore di sostegno. Con tutte le critiche che si possono fare all’operato dei suoi governi, Israele rappresenta un accertato polo centrale nell’identificazione degli ebrei del mondo. Favorevoli o co

Cucina israeliana: ricette

Immagine
Antipasti Primi piatti Zuppe e minestre Piatti a base di carne Piatti a base di pesce Dolci Dall’antica festa di Tu Bishvat, composta di frutta israeliana Ricette Israele Torta Israeliana Kakat israeliani Le pizzarelle al miele della signora Nadia salsa alle melanzane - Israele Ricetta Presniz dolce israeliano Le ricette del Grande Sud: Falafel alle fave - Ricette per preparare il haroset (charoset) per il Seder di Pesach Israele-Insalata invernale di melograno Israele-Coda di bue con fagioli Cucina israeliana (in inglese)

cucina palestinese : ricette

Immagine
Cucina & Vini Editrice - Ricetta - Cous cous alla palestinese Cous Cous Palestinese con Pollo e Ceci | Il Bloggatore Il giardino di limoni - Limoni in salamoia - Le ricette di cucina ... Maftul in insalata - Ricette & co. Falafel (Palestina) Frammenti vocali in MO:Israele e Palestina: Le ricette di zio Fal ... Hummus (Palestina) video : Makluba parte 1 Makluba parte 2 Video cucina palestinese - Notizie video - Taccuini Storici cous cous fest 2007 cucina toscana e araba chef executive luca e s... link cuochi per la pace HopeWays / Chefs For Peace

Robert BaerIl veto USA ad un conflitto contro l'Iran

IPS : Alcuni analisti pensano che l'attacco israeliano contro Hamas a Gaza, due anni dopo la terza guerra israelo-libanese (nel 2006, ha visto contrapporsi Israele eD Hezbollah), si iscriva in un piano più vasto che sfocerà in un'offensiva armata contro le installazioni nucleari in Iran: Israele si avvia davvero in questa direzione? Robert Baer : [1] No. Penso che ci sia un veto delle autorità militari contro qualsiasi attacco contro l'Iran [2]. È semplicemente impossibile che ciò accadaSe fosse attaccato, l'Iran non si accontenterebbe di rispondere a livello locale come fa Hamas. L'Iran risponderebbe a livello internazionale. Del resto, non ha scelta: è proprio in questo che consiste la sua forza di dissuasione. Camminiamo sulle uova quando si tratta dell'Iran, e abbiamo ancora un sacco di lezioni da imparare. Se analizzate il sito web dei Guardiani della Rivoluzione Iraniana, scoprirete cosa hanno imparato dalla guerra Iraq-Iran. Fu una guerra d'usura, il

Gideon Levy : tra i pastori della Rift Valley

sintesi personale La famiglia è turbata . A mezzogiorno due jeep - una appartenente alle Forze di Difesa di Israele, l'altra all' l'amministrazione civile - arrivano nei pressi dell'abitazione, la informano che avrebbe dovuto lasciare la casa entro poche ore e tornare solo la mattina successiva. Altre 40 famiglie ricevono la stessa ingiunzione, naturalmente sono esclusi i coloni Kasse Darama, un pastore, si domanda dove sarebbe potuto andare con la moglie, i quattro figli e i nipoti? Che cosa ne sarebbe stata dei suoi 120 ovini ,unica fonte di reddito? Sarebbe dovuto restare sveglio tutta la notte per sorvegliare il bestiame Temono i residenti l'espulsione di massa, come era già avvenuto in decine di villaggi palestinesi nel 1948 Di sera arriva una buona notizia: grazie al ministro palestinese l'ordine è stato annullato o forse solo differito e possono così tornare nelle loro casa per dormire La casa in realtà è un rudere: i resti di un albergo turco costrui

Sheikh Salah :all'Università di Haifa

Immagine
Articolo tratto dalla Stampa israeliana e non frutto delle interpretazioni che stanno furoreggiando nei blog, nei forum da parte dei soliti che oltre a cavalcare l'odio contro gli arabi(al limite del razzismo) non sanno andare. Per me nelle loro parole domina solo livore, risentimento , desiderio di rivalsa: Israele, ne tanto meno il mondo ebraico c'entrano qualcosa. Criticare è legittimo, fuorviare e soffiare sul fuoco : no questa è la versione corretta Sheikh Salah: Netanyahu wants to rebuild Temple Salah gives lecture at Haifa U. | Israel | Jerusalem Post tag: sepolcri imbiancati: la propaganda della destra (49)

Guerra di Gaza, gli interrogativi di sette ong israeliane

Il rapporto, sottoscritto da sette organizzazioni, è stato consegnato lunedì 29 giugno alla Commissione Goldstone, un gruppo di indagine che sta investigando sulle accuse di crimini di guerra eventualmente compiuti dalle parti coinvolte nell'Operazione Piombo fuso a Gaza. La commissione ha iniziato i lavori in giugno, sotto la presidenza del giudice Richard Goldstone, un rispettato magistrato sudafricano, esperto di crimini di guerra e di origini ebraiche. Gli autori del rapporto - l'Associazione per i diritti civili in Israele, Gisha, il Comitato pubblico contro la tortura in Israele, il Centro per la difesa dell'individuo (HaMoked), Yesh Din, il Centro legale per i diritti della minoranza araba in Israele (Adalah) e la sezione israeliana di Medici per i diritti umani - ritengono che la missione di ricercare la verità, affidata alla Commissione Goldstone, sia «di fondamentale importanza, in particolare considerato il rifiuto del procuratore generale di Israele di aderire a