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Gideon Levy : Si, beviamo caffè espresso

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Il Generale Maggiore di polizia Shlomi Katabi parla. È il comandante uscente del Distretto di Polizia della West Bank, un ufficiale del quale mai nessuno ha sentito parlare. In occasione del suo pensionamento ha deciso di condividere quello che sentiva nel cuore. Ecco alcune delle sue perle di saggezza: “Io amo i coloni. Sono il sale della terra. La facilità con cui la gente li denigra è assolutamente disgustosa: se ne stanno seduti a Tel Aviv, parcheggiano i loro SUV in Sheinkin Stree, bevono caffè espresso a gambe incrociate e si permettono di criticare. La loro volontà di contribuire allo Stato è zero.” continua qui Si, beviamo caffè espresso

Gideon Levy : versioni diverse di una storia

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Sintesi personale Un palestinese è stato ferito da un soldato delle Forze di Difesa di Israele presso il checkpoint di Hizma a nord-est di Gerusalemme. Secondo fonti militari il palestinese ha cercato di afferrare il fucile del militare, che ha reagito sparando e ferendolo .. L' indagine da Haaretz e B'Tselem, rivela una storia diversa Mohammed Sabiyeh di 25 anni è stato colpito da un proiettile e picchiato vicino alla sua casa che dista due chilometri dal checkpoint. Inoltre, secondo la sua testimonianza e quella di altri testimoni oculari, non aveva affatto cercato di afferrare un fucile. Ciò è indirettamente confermato dal fatto che non è stato arrestato per il reato di cui è stato accusato Ecco il racconto. Sabiyeh era a casa quando sente delle urla e vede suo fratello Nader circondato da tre soldati , si precipita quindi in strada Uno dei militari comincia a colpire Mohammed con manganelli e calci A un certo punto, uno dei soldati

Akiva Eldar: Netanyahu rispolvera l'asse del male

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sintesi personale Il primo ministro nel discorso di ieri ha ripreso il concetto dell' asse del male"di Bush nella migliore tradizione coloniale e paternalistica dei neoconservatori : gli arabi sono i cattivi, o nel migliore dei casi, ingrati terroristi; gli ebrei, naturalmente, sono i buoni, persone razionali che hanno bisogno di aumentare gli insediamenti per i loro figli. Non una parola di empatia per i profughi di Jaffa che hanno perso il mondo,non una parola per i musulmani di Gerusalemme, non un frammento di citazione tratto dal Corano o da una poesia araba Le sue parole non erano dirette alle centinaia di milioni di telespettatori di Al Jazeera,ma a Tzipi Hotovely, il colono della Likud e ad Avigdor Lieberman. La richiesta di Netanyahu ai palestinesi di riconoscere Israele come stato ebraico non lascia spazio a una riconciliazione con i cittadini arabi Gerusalemme rimarrà capitale indivisibile di Israele , Hebron è la capitale dei patr

la maggior parte degli israeliani pensa che si possa convivere con un Iran nucleare

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Sintesi personale Solo un israeliano su cinque ritiene che l' Iran tenterà di distruggere Israele e la maggior parte ,l'80%,è convinta che la vita continuerà come al solito se la Repubblica islamica dovesse ottenere la bomba, Il sondaggio, commissionato dalla Tel Aviv University contesta la tesi dei governi israeliani sulla minaccia esistenziale del nucleare iraniano . Poll: Most Israelis could live with a nuclear Iran

David Grossman : il MO che verrà

Il noto studioso di Qabbalà Gershom Sholem coniò una volta il detto «Tutto il sangue va alla ferita». Mi sembra che non ci sia descrizione più azzeccata per il prezzo che il conflitto in Medio Oriente pretende dalle sue vittime. Tutto il nostro sangue, quello israeliano e quello palestinese, da più di un secolo va alla ferita aperta tra noi e, sgorgandone, dissangua le vite di giovani che si combattono l´un l´altro, di coloro che vivono nella paura e nella disperazione, nonché le risorse economiche, sociali e creative dei popoli in lotta, i loro tesori materiali e spirituali. Tutto il sangue va alla ferita. Moltissimi, in entrambi i popoli, non riescono più a credere che un giorno, in futuro, li attenda una qualsivoglia possibilità di vivere in pace. Nel popolo davanti a loro vedono un male esistenziale pressoché disumano nella sua crudeltà. Sempre più, nella coscienza israeliana e in quella palestinese, il conflitto si configura in termini assoluti e apocalittici. Nella bolla ermetica

Aliva Eldar che dire dellaa crescita naturale degli arabi?

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12/06/2009 Che dire della crescita naturale degli Arabi? Sembra che mai prima si sia scritto e detto tanto sulla “crescita naturale” di così pochi. Il problema della costruzione di insediamenti nella West Bank nell’interesse della generazione futura, sta minacciando di sabotare le relazioni di Israele con gli U.S., o mettere a repentaglio le relazioni del primo ministro Benjamin Netanyahu con i coloni ed i loro rappresentanti nel Likud e nella destra israeliana . Potrebbe non essere una coincidenza il fatto che i portavoce del governo insistono nel descrivere le case come destinate “al ritorno dei figli dal servizio militare” e non piuttosto come case per giovani coppie o per studenti. Ci sarebbe forse qualcuno che oserebbe accertare la situazione abitativa nei villaggi arabi o a Gerusalemme Est, di chi attualmente risiede sul suolo israeliano? al posto di quella dei coloni. I dati desumibili dall’Ufficio Centrale di Statistica per gli anni 2006-2007 (i dati statistici per il 2008 no