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Il parroco di Gaza: il Papa ci ha dato molta gioia

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Alla fine non stava più nella pelle per la gioia. «Per non è un grande dono. Un enorme incoraggiamento. Sapere che il Papa ci ha nel suo cuore, che tutta la Chiesa ci sostiene, è una gioia che non si può descrivere». Padre Jorge Hernandez, sacerdote argentino del Verbo incarnato, parroco di Gaza da poco più di un mese, non riesce a contenere l'entusiasmo. Un'eccitazione che non gli fa sentire neppure il caldo del sole di mezzogiorno. «Sono certo che il viaggio di ritorno a Gaza sarà meno faticoso», dice sorridendo.La vicenda dei permessi promessi (e in parte negati) ai cristiani di Gaza era stata riportata proprio da  Terrasanta.net  lunedì scorso. «La nostra parrocchia - spiega padre Jorge - aveva chiesto 250 permessi. Lunedì non ne avevamo ancora nessuno. Poi ho saputo che ne sono stati concessi un centinaio, ma qui a Betlemme sono arrivati solo 48 di cristiani da Gaza. Non solo i cattolici della mia parrocchia, ma anche ortodossi. Una piccola rappresentanza che comunque por

Israele il piano segreto sulla divisione di Gerusalemme

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La denuncia è di quelle molto pesanti: fare fatti sul terreno, attraverso la costruzione di parchi. Tradotto: l'associazione israeliana Ir Amin, specializzata su Gerusalemme - dice  Haaretz  in una anticipazione - ha scoperto un piano segreto israeliano secondo il quale la Città Vecchia sarebbe in futuro circondata da parchi pubblici (archeologici o meno) che renderebbero impossibile una divisione di Gerusalemme tra israeliani e palestinesi in un processo di pace. Un parco pubblico è quello previsto dalla municipalità a Silwan, sotto la cosiddetta Città di David, e che ha dato luogo agli 88 ordini di demolizione partiti nei mesi scorsi ai danni di residenti palestinesi di Silwan.  Facts on the ground , insomma: un'accusa che i palestinesi lanciano da tempo, e che nelle ultime settimane è diventata quotidiana, soprattutto riguardo al destino di Silwan. E la notizia del piano viene resa pubblica proprio all'arrivo di Benedetto XVI a Gerusalemme, quando l'occhio delle tele

Gideon Levy chiedete ai vostri figli di Gaza

Sintesi personale Si tratta di un comportamento ben noto ad ogni investigatore di polizia: in primo luogo l'indagato nega tutto, poi attacca il suo interrogatori, poi ammette   qualcosa  e, infine, confessa.Le Forze di Difesa israeliana   hanno  negato tutto,ma la verità lentamente, grazie alle denunce delle Organizzazioni Internazionali è cominciata ad emergere su quanto è accaduto a Gaza durante l'operazione Piombo Fuso Israele ha allora cominciato ad attaccare queste organizzazioni, a chiudere la porta in faccia alla missione dell'ONU,  Il presidente ha bruscamente rimproverato  Ban Ki-moon   suggerendogli  una visita ad Auschwitz, e  costringendolo ad appoggiare parzialmente la relazione . Chi ha osato investigare è stato bollato come antisemita  Poco è cambiato a partire dai primi anni del 1970-r  quando un gruppo di  avvocati americani accusò lo Shin Bet di praticare la tortura , naturalmente  questi avvocati sono stati immediatamente definiti antisemiti   Noi neghi

Amira Hass: la pace è contro gli interessi nazionali

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I governi che si sono succeduti dal 1993 dovevano certo essere consapevoli dei loro atti, quando non avevano alcuna fretta di fare la pace con i palestinesi. Come rappresentanti della società israeliana, avevano capito che questa apporterebbe un notevole danno agli interessi nazionali. Danni economici L'industria della sicurezza è un settore importante dell'export: armi, munizioni e modifiche migliorative, testati quotidianamente a Gaza e in Cisgiordania. Il processo di Oslo - negoziati che non avrebbero mai dovuto finire - ha permesso a Israele di scrollarsi di dosso lo status di potenza occupante (con l'obbligo di assistere la popolazione occupata) e di trattare i territori palestinesi come entità indipendenti. Vale a dire, di impiegare le armi e le munizioni in quantità che non avrebbe altrimenti usato contro i palestinesi dopo il 1967. Proteggere le colonie richiede un costante sviluppo di dispositivi di sicurezza, di sorveglianza e di deterrenza, quali barriere, blocc

I Cristiani in Israele , Palestina, Gaza

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Israele-Gerusalemme cristiani in Israele: una minoranza all’interno di una minoranza Comunità cattoliche di lingua ebraica in Israele: kehillot Ray Hanania: Nadia Hilou, donna arabo israeliana e cristiana alla Knesset Akiva Eldar il Dipartimento di Stato Usa definisce Israele una società non tollerante Moshé Rosen, il fondatore degli ebrei messianici è mort Essere cristiani in Israele? qualche difficoltà Israele restringe i visti per sacerdoti e religiosi in Terra Sant a “Morte ai cristiani”: scritte ebraiche vicino al Cenacolo a Gerusalemme Sorelle di Misericordia a Gerusalemme M. Sabbah: Gerusalemme,il luogo delle radici Settimana Santa a Gerusalemme, difficoltà per i cristiani palestinesi Palestina Palestina :La casa sul confine tra odio e riconciliazione Una voce diversa Nella città natale di Gesù un rifugio per i bimbi abbandonati BETLEMME:il muro..testimonianza La famiglia di Betlemme NATALE IN TERRASANTA: UN OSPEDALE PER I BAMBINI DI BETLEMME E PER IL DIALOGO Parroco di

Video: Arrigoni e Moni Ovadia

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QUI PER L'INTERVISTA Aziz Abu Sarah : un palestinese ricorda l'Olocausto arrigoni vittorio

Da Gerusalemme DANIELE MOSCHETTI: DA LEGGERE E MEDITARE

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Centinaia e centinaia di civili stanno morendo nella completa impotenza e i ndifferenza di tanta gente. Bambini, donne, vecchi e malati la maggioranza di questa piccola striscia di Gaza. I bambini e gli adolescenti sono più della metà della popolazione. Strazianti immagini di piccoli bambini e ragazzi, donne e anziani che sono le vere vittime di questo conflitto. Addirittura medici e personale sanitario che vengono uccisi, feriti e respinti dal campo di battaglia così confuso pur indossando camici e segnalazioni mediche. Vengono ostacolati se cercano di raccogliere e portare aiuto alle vittime colpite da bombe d’aereo o dai carri armati e dalle granate sparate dai soldati ma anche dalle navi dal mare!!. Ambulanze con feriti a bordo vengono fatte saltare senza motivo asserendo che contengono militanti di Hamas e non personale medico!! E così anche scuole e case civili. Siamo alla pazzia totale!! Un assedio da tutti i fronti senza via di scampo. Una trappola mortale congegnata da mesi d

Gideon Levy: la difficile strada da percorrere

Sintesi personale  (solo  elementi essenziali) Ogni Sabato sera, lasciano il loro villaggio, attraversano  la barriera di separazione,alta sei metri,  con una corda  per andare a lavorare in nero nei cantieri edili . Qui si sta edificando il prossimo  gigantesco insediamento di Gerusalemme.  Per tutta la settimana vivono nel timore di essere scoperti e arrestati  i tre fratelli  Sheladallah . Nasim  si è laureato all'università di Betlemme   :  sognava di diventare un tecnico di laboratorio o un insegnante, ma non è riuscito a trovare un lavoro. Sanad,  e Mohammed, hanno dovuto abbandonare gli studi per aiutare la loro famiglia. Non sono gli unici: molti giovani  del loro villaggio  presso  Hebron,  fanno come loro pur di guadagnare  NIS 120 al giorno  per 15 ore di lavoro,  con la stessa somma noi paghiamo la nostra baby-sitter. A volte sono arrestati, altre volte rimandati nei loro villaggi, la notte del 7 marzo il finale è stato tragico : i tre fratelli sono stati brutalmente pi

USA: NEGATO AD ISRAELE ACCESSO AI COMPUTER DEGLI F-35

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Gerusalemme, 8 mag. - (Adnkronos) - Gli Stati Uniti hanno negato ad Israele l'accesso al sistema dei computer che regolano i Joint Strike Fighter, i caccia di quinta generazione noti anche come F35. Lo rivela oggi il Jerusalem Post, sottolineando come il diniego da parte del Pentagono sta bloccando l'acquisizione, decisa dal governo israeliano, di 75 caccia nell'ambito di un accordo da 20 miliardi di dollari. USA: NEGATO AD ISRAELE ACCESSO AI COMPUTER DEGLI F-35 Breakdown of Mideast coordination with U.S. worries J'lem

Parroco di Gaza:Aiutare i cristiani di Gerusalemme a rimanere in Terra Santa:

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Il muro che divide Israele dai Territori palestinesi e che “spezza” troppe famiglie, le case a prezzi insostenibili, un lavoro che non sempre garantisce il necessario per vivere. Sono i problemi quotidiani che pesano sui cristiani di Terra Santa, i quali sperano che la visita del Papa possa contribuire a risolverli. In questo scenario di precarietà, non fa eccezione la realtà di Gerusalemme, come spiega  padre Ibrahim Faltas , parroco di San Salvatore, l’unica parrocchia latina della Città Santa, intervistato dal nostro inviato,  Roberto Piermarini : R. – Noi lo aspettiamo a braccia aperte, con entusiasmo. La gente è contenta: vuole essere incoraggiata, in questo periodo, perché ci sono tanti, tanti problemi. C’è il problema della casa, il problema del rinnovo della carta d’identità, della cittadinanza qui a Gerusalemme, il problema del Muro, il problema della disoccupazione … ma soprattutto, poter rimanere qui, a Gerusalemme. Prima dell’erezione del Muro, si sono celebrati molti matri

“Amos Luzzatto: «Io, vittima nel ´38, dico che oggi siamo al razzismo»..la Nirenstein non è neutrale

Giusto il caso. Quando lo chiamiamo, Amos Luzzatto, già presidente delle Comunità ebraiche italiane, sta uscendo dalla metropolitana di Milano. Luzzatto, ha sentito? La Lega propone vagoni destinati esclusivamente ai milanesi… C´è silenzio. Poi questo ottantenne giramondo, innamorato del dialogo, «ebreo di sinistra», come lui stesso si definisce nella sua biografia «Conta e racconta», esplode in un commento secco: «Ma questo è razzismo puro!». Forse una volta Luzzatto si sarebbe prudentemente fatto leggere le agenzie di stampa, avrebbe pensato ad uno scherzo, ma oggi l´aria che tira porta a credere subito che la proposta del leghista Salvini non sia affatto una boutade. «In un certo senso – chiosa il professore con ironia amara – anch´io violerei la legge viaggiando in metro. Sono residente a Venezia…»Luzzatto, per la verità, prima di quest´ultim´ora, volevamo chiederle che cosa ne pensa dell´uscita di Dario Franceschini. Ha fatto bene il segretario del Pd a evocare le leggi razziali c

Israele, Radio Coloni Attacca Il Papa: "Il Ragazzo Di Roma, L'ex Giovane Nazista"

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« Tovia poo-poos the Pope » . Il titolo appare bello chiaro accanto alla foto di Benedetto XVI per lanciare il programma radiofonico sull'home-page di  Arutz Sheva , l'agenzia di informazione dei coloni israeliani .  Tovia  è il nome di Tovia Singer, il conduttore della trasmissione  Tamar & Tovia Dynamite . Ma anche il resto ha bisogno di qualche spiegazione per chi non è ferratissimo sullo slang. Il vocabolario Ragazzini - con eleganza - traduce il verbo inglese  to poo-poo  con “dileggiare”. Senza spiegare, però, che l'origine del termine è un pochino forte: perché il significato letterale inglese di  poo-poo  è esattamente lo stesso di  pù-pù  in italiano. Con questo titolo il mondo dei coloni israeliani guarda alla visita di Benedetto XVI in Israele che sta per iniziare. E basta entrare ed ascoltare i 47 minuti di Tovia Singer e Tamara Yonah per capire che quello è appena il titolo. Il Papa - chiamato «il ragazzo di Roma, l'ex giovane nazista» - viene qui

"Agli albori di Israele – una riflessione sul sionismo" di Hans Kohn

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[...] Negli ultimi tempi mi sono reso conto sempre più che la politica ufficiale dell'organizzazione sionista e gli in tenti della stragrande maggioranza dei sionisti non possono essere assolutamente conciliati con le mie convinzioni e che di conseguenza non posso più ricoprire un incarico direttivo all'interno dell'organizzazione. Il sionismo che io ho soste nuto a partire dal 1909 non è mai stato un sionismo politico. Io e un gruppo di amici vedemmo nel sionismo un movi mento etico-spirituale nel cui ambito possiamo realizzare le nostre convinzioni umane, il nostro pacifismo, liberalismo e umanismo. Ci è stato spesso obiettato che entro i popoli europei non possiamo farci assoluti sostenitori del pacifismo o di una politica etica perché saremmo visti come un popolo estraneo, come traditori. Sion doveva essere il luogo di rea lizzazione delle nostre aspirazioni umane.Da tutto ciò la realtà del movimento sionista e dell'inse diamento ebraico in Palestina è molto lontana

L'Onu accusa Israele: "A Gaza sparò sui civili"

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New York -  L'Onu punta il dita contro Tel Aviv. Israele è responsabile di sei gravi attacchi contro edifici delle Nazioni Unite nella Striscia di Gaza. Lo afferma un rapporto dell’Onu sull’offensiva israeliana nel territorio palestinese. La commissione di inchiesta del Palazzo di vetro ha indagato su nove episodi in cui infrastrutture Onu sono state prese di mira dalle partii n conflitto. "In sei di questi" si legge nel rapporto, "l’azione militare israeliana sia dal cielo che da terra ha causato morti, feriti e distruzione". Un settimo incidente, meno grave, è stato imputato all’esercito israeliano e l’ottavo ad Hamas. Il nono resta senza responsabili accertati. Ban: "Riparazione dei danni"  Il rapporto accusa Israele di non aver protetto gli edifici dell’Onu e i civili che stavano all’interno. "Intendo chiedere la riparazione dei danni", ha affermato il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-Moon, che ha anche contestato il criticismo di

Archeologia palestinese

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PALESTINA. Le antiche vestigia di Gerico in rovina. « L’aspro conflitto che coinvolge da decenni i territori palestinesi – scrivono – ha avuto e continua ad avere effetti devastanti sul patrimonio culturale. Com’è noto, si tratta di un Paese in via di definizione e diviso in due (Cisgiordania e Striscia di Gaza), in parte ancora soggetto a occupazione militare e poco attrezzato per gestire le vaste risorse storiche e artistiche ». Il numero dei siti e del patrimonio culturale a rischio è impressionante, a detta di un rapporto della Banca Mondiale, che in un progetto di catalogazione ha elencato 2.742 siti archeologici e oltre 50 mila strutture monumentali, oltre la metà delle quali in stato di grave abbandono.Serve ricordare il nome di qualche località, per cogliere meglio il valore storico e religioso dei luoghi di cui si sta parlando: Gerico, con il tell e la città erodiana; Betlemme, con le vestigia cristiane, le piscine di Salomone, il palazzo dell’Herodion e i

Gideon Levy :Poeti attenzione. Preoccupante per una democrazia il caso di New Profile

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Sintesi personale Yitzhak Laor, potrebbe presto affrontare l'arresto. Nel Giorno dell'Indipendenza ha pubblicato i seguenti versi ""Perhaps shame prevents me from getting up to embrace my son / And warning him of those who want to enlist him." Potrebbe sembrare fantascentifica questa ipotesi ,ma la settimana scorsa 9 attivisti di New Profile ,organizzazione pacifista contro la militarizzazione della società israeliana, sono stati arrestati e i loro computer confiscati. L'opinione pubblica ha reagito con indifferenza,impegnata ad autolodarsi come membri dell' unica democrazia del MO,ma quanto è accaduto non è democratico , come non lo è negare i diritti fondamentali a tre milioni e mezzo di persone nei TO. Ora, però ,si aprono pericolose crepe anche per gli ebrei e si preannuncia, forse, un nuovo regime .New Profile è un'associazione legalmente riconosciuta e ritiene che sia possibile vivere in uno Stato non militare,per questo dà informazion