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di Paola Canarutto :Il Muro dell'apartheid

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Abbiamo letto su The Lancet la sua testimonianza sulle gravi condizioni sanitarie nei territori occupati Sì... Ero già stata in Cisgiordania diverse volte, ma questa volta ci sono andata come medico, e ho avuto la possibilità di analizzare bene le condizioni sanitarie. Ho preso parte al tour di ICAHD-UK, il gruppo britannico che sostiene lo Israeli Committee Against House Demolitions, l'organizzazione israeliana che si oppone alla demolizione di case palestinesi. Eravamo una ventina di operatori sanitari: tutti inglesi, tranne la sottoscritta. continua qui Il Muro dell'apartheid Allegato : è uscito un libro in Israele intitolato"il Muro della Follia" che fa piazza pulita delle solite litanie della destra  .La verità?: speculazione edilizia, erosione dei territori, falsa sicurezza, una spesa folle che avrebbe permesso di fortificare Sderot "IL MURO DELLA FOLLIA": spesi finora più di 7 miliardi di euro per ragioni politiche: definire i confini TAG: il Muro

Gideon Levy : il fallimento di una guerra

Gideon Levy: Gaza war ended in utter failure for Israel David Grossman / Is Israel too imprisoned in the familiar ceremony of war? Quindi cosa si è ottenuto in fin dei conti? Se era una guerra mossa per soddisfare ragioni di politica interna, in questo senso l’operazione ha avuto successo oltre le aspettative. Il leader del Likud Benjamin Netanyahu si sta rafforzando nei sondaggi. E perché?Perché non riusciamo mai ad averne abbastanza della guerra.  Articolo completo qui La guerra di Gaza è una totale sconfitta per Israele

L’ombra di Gaza sulla politica estera di Obama

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Gaza e il terremoto regionale La scelta di Obama: Truman o Marshall Come Obama ha perso il controllo della politica americana in Iraq Il mondo secondo Hillary Il Medio Oriente e la questione iraniana in cima alle priorità di Obama La questione mediorientale e il carattere indispensabile degli Stati Uniti Il cessate il fuoco di Gaza potrebbe creare lo scenario per il prossimo conflitto Abbas potrà sopravvivere alla guerra di Gaza?

M.O.: PARROCO GAZA, ISRAELE HA USATO BOMBE AL FOSFORO CONTRO CIVILI

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(ASCA) - Roma, 21 gen - L'esercito israeliano ha usato ''bombe al fosforo che hanno causato orribili bruciature, in particolare modo ai civili''. La denuncia viene oggi dal parroco di Gaza, padre Manuel Musallam che, in una nota inviata al Servizio di Informazione Religiosa della Cei, racconta quanto accaduto nella Striscia nei giorni della guerra. ''Il nostro popolo - afferma il parroco - ha sopportato i bombardamenti delle case, molti hanno perso tutto e non hanno piu' un tetto. Abbiamo anche sofferto bombe al fosforo che hanno causato orribili bruciature, specie ai civili''. Musallam parla di ''incalcolabili traumi psicologici nella popolazione che avra' bisogno di sostegno per gli anni a venire. Servono scuole e centri per feriti e disabili, scuole speciali per bambini traumatizzati ed orfani''. ''La guerra deve finire subito - ribadisce il sacerdote - il mondo deve trovare una soluzione per il popolo palestine

Il 27 gennaio: Giorno della memoria: Shoah spirituale dell'ebraismo

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senza redenzione se si continua  a velare il volto oscuro  che ha offuscato la Luce del Cristianesimo e dell'Ebraismo, se si continuano ad armare i morti dell'Olocausto senza donare loro l'universalità della sofferenza e del monito. Oggi i veri negazionisti sono coloro che  violentano  questa giornata per una banalità del Male svenduta per meno di trenta denari, per coprire la vergogna , per  nascondere i loro meschini calcoli politici. Listiamo a lutto il giorno della memoria e  riflettiamo sul serpente che è in noi: occhi bendati ora emergono dalle macerie dell'anima e della Storia.. una diaspora spirituale è necessaria, nuove scintille di Luce  vagano in attesa di  abbagliare i sepolcri imbiancati dei vili e dei Cavalieri del Niente condivido pienamente quanto qui scritto Michael Lerner :Perchè l'arroganza di Israele mi spezza il cuore 2    Gaza e l'olocausto spirituale dell'ebraismo e dll'occidente [Image] Nonostante l'ingi

di DAVID GROSSMAN Israele parli anche con Hamas

Come le volpi del racconto biblico di Sansone, legate per la coda a un'unica torcia in fiamme, così noi e i palestinesi ci trasciniamo l'un l'altro, malgrado la disparità delle nostre forze. E anche quando tentiamo di staccarci non facciamo che attizzare il fuoco di chi è legato a noi - il nostro doppio, la nostra tragedia - e il fuoco che brucia noi stessi. Per questo, in mezzo all'esaltazione nazionalista che travolge oggi Israele, non guasterebbe ricordare che anche quest'ultima operazione a Gaza, in fin dei conti, non è che una tappa lungo un cammino di violenza e di odio in cui talvolta si vince e talaltra si perde ma che, in ultimo, ci condurrà alla rovina. Israele Parli Anche Con Hamas

Misna Gaza, bilancio di una devastazione...per non dimenticare

Palestinians mourn dead, gape at destruction Vergognati Livni makes light of Gaza civilian casualty Israeli students call Barak 'murderer ' Hanno ragione loro “Sembra che la Striscia di Gaza sia stata colpita da un gigantesco terremoto. Interi quartieri sono ormai irriconoscibili. Alcune case sono state completamente abbattute, altre stanno ancora su ma sono così gravemente danneggiate dai bombardamenti che risultano inagibili. Le strade sono state completamente distrutte, rendendo di fatto impossibile la circolazione dei veicoli. Amici e vicini che non si vedevano da settimane gioiscono nel ritrovarsi ancora vivi. Mentre altri cercano fra l’immondizia o le macerie degli edifici utensili e beni di prima necessità ancora utilizzabili”: è il quadro fornito dal Comitato Internazionale della Croce Rossa (Icrc/Cric) dopo 72 ore di operazioni in varie zone della Striscia di Gaza per identificare i bisogni principali della popolazione al termine di tre settimane di violen

Israele perde la guerra dell'acqua

Israele perde la guerra dell'acqua, di mazzetta [19 - 01 - 2009] Mentre i politici israeliani giocano alla guerra-lampo prima dell'arrivo dell'Uomo Nero alla Casa Bianca, il tempo scorre indifferente ai piani dei grandi leader e la vita continua a proporsi una strada piena di minacce e di imprevisti. Così può capitare che mentre le energie del paese sono assorbite dalla guerra, gli esperti alzino la mano per annunciare che è finita l'acqua. L'inverno poco piovoso, se non secco, ha dato una mano, il più avaro di pioggia da ottanta anni, ma il problema per Israele è serio e sistemico ben oltre una pur severa siccità incombente. Il consumo di acqua pro-capite è cresciuto esponenzialmente dalla fondazione del paese e sebbene rappresenti un indicatore di benessere, per un paese con scarse risorse idriche è il sistema più semplice e sicuro per prosciugare ogni riserva in fretta. Secondo gli esperti Israele è più o meno a questo punto.Ci sono alcuni margini di rispa

Zeev Sternhell : la vittoria si definisce in base ai risultati politici

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Sintesi personale Gli Israeliani sono ancora abbagliati dal successo della campagna militare,nonostante l'orribile costo di vite umane,ma è necessario ricordare che la vittoria si definisce in base ai risultati politici . In questo contesto è interessante osservare che , nonostante la sconfitta militare, hamas ha già ottenuto dei risultati: è stato riconosciuto dal Consiglio di Sicurezza dell'ONU sia come forza dominante nella striscia sia come vittima Questo è stato causato da un uso quotidiano della nostra forza militare , che potrebbe essere stato necessario a livello tattico, ma ha determinato, anche nei governi amici, un cambiamento nei nostri confronti dinanzi alle immagini dei bambini uccisi E così gli Stati Uniti , la Francia non potevano ignorare l'uccisione di civili a Gaza A Washington, George W. Bush e Condoleezza Rice hanno volutamente girato le spalle ad Israele. Gli Israeliani non si sono ancora resi conto dell'orrore di Gaza: era necessar

Gideon Levy: il tempo delle domande

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Continua a leggere 16 gennaio 2009 Volendo risalire alle  origini, si potrebbe citare Lev Tolstoj: “Il patriottismo nel suo significato più chiaro, semplice e inequivocabile  è solo un mezzo che i governi usano per raggiungere i loro obiettivi, e i  cittadini per raggiungere l’abdicazione dalla dignità umana, dalla ragione, dalla coscienza. Il patriottismo è schiavitù”. Con questa guerra, come con ogni  guerra, sulla terra è calato uno spirito malvagio. Un editorialista, probabilmente  illuminato, ha descritto le terribili  colonne di fumo nero che s’innalzano  da Gaza come “immagini spettacolari”. Il viceministro israeliano della difesa ha dichiarato che i numerosi funerali che si svolgono a Gaza sono la dimostrazione dei “traguardi raggiunti” da Israele. Un giornale ha titolato a tutta pagina “Le ferite di Gaza”, riferendosi ai soldati israeliani feriti e ignorando vergognosamente le migliaia di palestinesi che, negli ospedali di Gaza, non possono essere curati. Alcuni commentato

MisnaPRIMI BILANCI DI UN "TERREMOTO" (2) ...

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Secondo l’Icrc sono almeno 60.000 i palestinesi rimasti (letteralmente) senza nulla, dopo che i bombardamenti israeliani hanno distrutto le loro abitazioni e tutto quello che contenevano. “Un uomo anziano si è avvicinato a me, mentre stavo valutando i danni nel suo quartiere, e mi ha detto che tutto quello per cui aveva lavorato una vita intera, tutto quello che aveva ottenuto, il suo orto di olivi, limoni e alberi di palma, era andato distrutto. Tutto. Poi è scoppiato a piangere. È rimasto, solo, di fronte a me a piangere a lungo” racconta il funzionario della Croce Rossa Iyad Nasr, di ritorno da uno dei tanti sopralluoghi di questi giorni. Le agenzie umanitarie hanno chiesto l’invio immediato di materassi, lenzuola, oggetti per la cucina e teli di plastica per aiutare nell’immediato le migliaia di persone che hanno perso tutto. E mentre gli esperti spiegano che il quadro di distruzione attuale è “temporaneo” e che ci vorrà ancora una settimana per avere un quadro più completo d

sito dedicato ai bambini israeliani e palestinesi uccisi

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Israelis: 124 Palestinians: 1440 sito bambini israeliani e palestinesi uccisi (2000-2008) Il marchio di Caino:bambini nella polvere

di Juan Goytisolo, Immaginare il dolore degli altri a Gaza

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Un milione e mezzo di palestinesi patiscono l’assedio nel ghetto di Gaza, nel frattempo, i politici di Israele proclamano la loro indifferenza rispetto alle sofferenze degli assediati. Questo può solo produrre più violenza. “Nuociamo solamente agli altri quando siamo incapaci di immaginarli” ho letto in qualche libro, non so se di Todorov o di Carlos Fuentes. La frase si riferiva a gesta lontane, come la Conquista spagnola dell’America o le guerre coloniali europee del XIX secolo, quando le crudeltà di quelle guerre, patite da popoli “inferiori”, si rivestivano con un’aura di altruismo ed eroicità: missione evangelizzatrice o apporto delle luci della civilizzazione alla loro barbarie e arretratezza. Già Sharon formulò così un programma d’azione: “I Palestinesi devono soffrire molto di più”. Mi torna alla memoria la frase di Marek Halter: “Ho paura per Israele e Israele mi fa paura”. Le cose oggi sono diverse. Che si tratti di guerre d’aggressione o di guerre di presunta difesa o anc

di Stefano Levi Della Torre Giorno della memoria

In virtù di Israele che ha conferito all’essere ebrei anche una responsabilità politica che inevitabilmente si espone al giudizio, sempre meno gli ebrei potranno valersi del prestigio morale e simbolico delle vittime innocenti. E la "Giornata della memoria", per la sua stessa natura di momento non solo informativo ma anche giudicante, si ritorcerà da giudizio su altri a giudizio anche sugli ebrei.Se non saremo all’altezza di rispondere adeguatamente alla domanda su vittime/carnefici, essa rifluirà sul passato modificando come un revisionismo diffuso e interiore la percezione stessa di ciò che è stato. E se il Nazismo verrà riassunto come "questione ebraica", la Shoà si ridurrà a un corto circuito, a un "regolamento di conti" tra ebrei e nazisti a cui "gli altri" potranno assistere con il sollievo di un’estraneità a entrambe le parti, con la presunzione della propria innocenza e con la tranquilla coscienza di giudici terzi Giorno della

RAPPORTO : SISTEMA SANITARIO E OPERATORI SOTTO ATTACCO

1    I NUMERI DEL "COLLASSO UMANITARIO"  È un quadro completo delle conseguenze devastanti provocate a Gaza da tre settimane di massiccia offensiva israeliana quello contenuto nel rapporto realizzato da una decina di organizzazioni per i diritti umani israeliane e nel quale si denuncia il “Collasso umanitario della Striscia di Gaza”. Il documento è aggiornato al 14 gennaio scorso, il giorno prima del massiccio attacco lanciato dagli israeliani su Gaza città e che ha visto tra gli obiettivi dell’esercito di Tel Aviv il quartier generale dell’Onu in città, almeno tre ospedali diversi e il palazzo in cui si trovavano raccolti la maggioranza dei giornalisti presenti a Gaza. I danni provocati dall’attacco israeliano al sistema sanitario, a quello scolastico e alle infrastrutture, lascia intravedere come le difficoltà e le sofferenze della popolazione civile di Gaza non si fermeranno quando, finalmente, si fermeranno le armi. Nell’introdurre il rapporto, le organizzazioni scrivo