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Grossman:questa guerra può travolgere tutti

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riGERUSALEMME - David Grossman, la guerra è il tema che attraversa il suo ultimo libro («Con gli occhi del nemico», Mondadori). In questi giorni stiamo assistendo ad un paradosso della Storia, la guerra civile palestinese, il conflitto fra i poveri, i rifugiati, gli occupati. Che cosa pensa davanti alle immagini provenienti da Gaza?«Prima di tutto, sento una grande preoccupazione per quello che sta per svilupparsi da questa guerra civile. Sono quasi sicuro che non finirà a Gaza, che si infiltrerà anche nella Cisgiordania e in seguito produrrà violenze contro Israele. E´ orribile vedere quello che i palestinesi si fanno l´uno l´altro. Devo dire che la mia prima reazione è stata che una violenza interna di tale portata è una cosa che noi, qui in Israele, non abbiamo ancora sperimentato. Ho pensato allo sganciamento da Gaza, a quanta tensione ci fosse, a quante armi, a quanto fanatismo ci fossero in giro, eppure, nemmeno una goccia di sangue è stata versata, né dei coloni, né dei soldati»

Libano: GHALEB ZEINAB: non abbiate paura di noi

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L'intervista non è pubblicata dai "soliti" giornali, ma da Famiglia Cristiana ed è senza dubbio interessante «Senza il pluralismo etnico e religioso il Libano non sarebbe mai nato: sarebbe rimasto una regione della Siria e nulla più». E non può diventare uno Stato islamico.CONTINUA Famiglia Cristiana n. 24 del 17-6-2007 - Non abbiate paura di noi ...

AMIRA HASS: sacrificare la lotta per la Palestina

Quinta colonna, traditori, collaborazionisti – è questo il modo in cui i portavoce di Hamas chiamano quelli che ritengono responsabili della guerra civile nella Striscia di Gaza. Puntano l’attenzione su una "corrente traditrice all’interno del movimento Fatah", avvertendo che il presidente dell’Autorità palestinese (Ap) Mahmoud Abbas è "incapace di assumere il controllo su di essa". Si riferiscono a Mohammed Dahlan e ai suoi affiliati.Gli affiliati di Abbas sostengono un’opinione simile: Una corrente di Hamas si sta ribellando contro le istituzioni legittime dell’Ap, dicono. Ogni parte accusa la "corrente traditrice" dell’altra di essere il burattino dei poteri stranieri che manovrano le sue mosse. Iran e i fondamentalisti islamici vengono citati come la forza che guida Hamas, mentre si dice che Stati Uniti e Israele siano dietro Fatah. Ogni parte accusa l’altra di una congiura pressoché manifesta. Hamas dice che Fatah ha tentato di sabotare il governo ele

Israele: il Muro,un avvocato pericoloso,la Giordania

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Articolo qui PS: sulla distruzione villaggi palestinesi : qui Il giorno X si stava avvicinando: il 2 giugno i miei amici del terzo piano – una madre e quattro figli – sarebbero partiti per la Giordania. All'inizio avevano pensato di trascorrere qualche giorno di vacanza in Irlanda, dove il padre aveva appena completato un master in diritti umani.Ma Dublino gli aveva negato il visto, così hanno ripiegato sulla Giordania, dove avrebbero dovuto raggiungere il padre. Per i due figli più grandi (14 e 13 anni) sarebbe stato il secondo viaggio all'estero, per i più piccoli (sei e sette anni), il primo.Il venerdì sera i bambini più piccoli sono andati a dormire presto, impazienti ed eccitati, mentre i più grandi non riuscivano a prendere sonno. La madre, esausta, si è addormentata alle nove di sera. Avrebbero dovuto lasciare Ramallah la mattina dopo, alle sette, in taxi. Io avevo promesso che alle sei e mezza sarei scesa a salutarli. Alle sei e un quarto una telefonata mi ha fatto sobb

Klapheck donna rabbino "la religione non è verità"

«Le istituzioni religiose non hanno il compito d´intervenire nelle decisioni delle persone , e dunque anche in quelle delle donne. Devono invece aiutare gl´individui a raggiungere una consapevole libertà di scelta . Non devono dominare le persone, ma insegnare la libertà »: Elisa Klapheck è una donna - rabbino . Una delle poche in Europa. Quarantacinque anni, olandese-tedesca, è stata ordinata nel 2004 ad Amsterdam, nella comunità di "Rinnovamento ebraico" e la sua è una sfida quotidiana a condurre una vita ebraica, in Europa, insieme alla sua generazione. A sessant´anni dalla Shoah. Ha dedicato un libro a Regina Jonas, la prima donna rabbino al mondo, nata nel 1902, ordinata nel 1935, uccisa ad Auschwitz nel 1944. La Repubblica, 12/06/2007 di di MICHELA BOMPANI Allegato:Regina Jonas

"Grossman e il '67: la guerra ci ha avvelenati"

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Aveva 12 anni, il 10 giugno 1967. Era l'anno del suo Bar Mitzvah . «Li ricordo benissimo, quei giorni.Ricordo nettissima la paura, il pensiero terrorizzante che sarei morto». Aveva la radio, David Grossman, la girava di notte sui servizi in ebraico di un'emittente del Cairo che promettevano a Israele «di stuprare le donne, di gettare a mare gli uomini. E io ero un bambino, e non sapevo nuotare». Così David Grossman racconta a Gad Lerner il suo ricordo della Guerra dei sei giorni, a 40 anni dalla sua fine. C'è un pubblico numerosissimo, gente tenuta fuori dal teatro dai vigili, a sentire a Casale Monferrato, al festival di cultura ebraica OyOyOy, la voce più autorevole della sinistra israeliana. «Per questo, quando i nostri caccia hanno sconfitto l'aviazione di Egitto, Iraq, Siria, Libano e Giordania, io ho pensato a un miracolo: eravamo stati salvati da un'esecuzione». Ora è quel miracolo, quel sentirsi salvati che è per Grossman, per l'«ateo» Grossman, anche l