Yara M. Asi :Quella che era iniziata come una gita di famiglia a Ramallah si è conclusa in uno straziante viaggio di ritorno a casa, con posti di blocco militari e coloni che lanciavano pietre a ogni angolo.
Come la mia famiglia, sulla strada per Nablus, si è trovata faccia a faccia con la violenza dei coloni Di Yara M. Asi 20 ottobre 2022 La Cisgiordania è, geograficamente parlando, un posto piccolo. In un mondo normale, dovresti essere in grado di spostarti dal nord di Jenin al sud di Hebron in poche ore. Un residente di Gerico dovrebbe poter facilmente fare una gita di un giorno ai bagni turchi di Nablus; un residente di Qalqilya dovrebbe poter vedere la Moschea Ibrahimi a Hebron senza alcun problema. Ma non viviamo in quel mondo, come mi è stato, con forza, ricordato alcune sere fa, mentre guidavo attraverso le tortuose strade di montagna della Cisgiordania occupata. Queste città e paesi palestinesi sono separati non tanto dalla distanza, ma da una serie di infrastruttura sempre crescente di insediamenti israeliani che sta restringendo l'area in cui i palestinesi possono vivere, lavorare, giocare e viaggiare in sicurezza. Ad adesso ci sono almeno 650.000 coloni che vivono nei ter