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Carlo Strenger :Israele e l'occasione mancata per liberare Marwan Barghouti

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Sintesi personale Dopo la liberazione di Shalit emergono molte domande  . Il  New York Times  si è  chiesto perché Netanyahu è in grado di negoziare e trovare un accordo  con l'estremista Hamas, ma non con il  pragmatico al Fatah . Ma c'è una domanda ancora più urgente  perchè  Israele si lascia sfuggire  l'occasione d'oro di liberare  Marwan Barghouti ?   .Barghouti è uno dei più forti sostenitori di una soluzione pacifica del conflitto israelo-palestinese, ha  espresso  la sua posizione con estrema chiarezza dal carcere israeliano dove è stato condannato a  cinque ergastoli per il suo coinvolgimento in una serie di attacchi terroristici durante la seconda Intifada . Egli ha ripetutamente respinto ulteriori violenze contro Israele e ritiene che la soluzione dei due Stati sia la sola  via percorribile.Soprattutto, una serie di sondaggi ha  mostrato che Barghouti è in grado, in caso di elezioni ,non solo di sconfiggere  Ismail Haniyeh ,ma di  essere l'unico in grado

Yeshayahu Leibowitz, Chomsky e Shahak e il fondamentalismo giudaico

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Allegati Leibowitz e lo Stato di Israele Chomsky, Shahak Discuss Jewish Fundamentalism By Stacey E. Blau Staff Reporter Institute Professor Noam A. Chomsky and scholar Israel Shahak addressed the issues of Jewish fundamentalism in the domestic and foreign policy of Israel in a forum last Thursday. The pair spoke to a full crowd in 26-100 and met with opposition from several members of the audience when individuals had the opportunity to voice comments and ask questions. Shahak is the author of  Jewish History, Jewish Religion: The Weight of 3,000 Years . Chomsky began the event with a discussion of what he called the "overwhelming" degree of U.S. influence in the Middle East, which is used "as a lever for world control." The United States and England have financed Middle East dictators who function as "an array of local managers" for American and British interests, Chomsky said. With U.S. support that amounts to a yearly $1,

Fatima Abbadi :PRESIDENTE NAPOLITANO, PERCHE’ MI PROIBISCONO DI VISITARE GERUSALEMME?

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Roma, 25 ottobre 2011, Nena News – Caro Presidente, mi chiamo Fatima Abbadi, ho 33 anni, e sono una cittadina italiana. Scrivo a Lei, e attraverso Lei mi rivolgo anche a quei cittadini che avranno la possibilità di ascoltare queste mie parole, questo mio grido, che non è di disperazione, ma carico di speranza umana e civile. Sono nata in una terra straniera, negli Emirati Arabi Uniti, da padre arabo (Giordano) e madre Italiana, dove ho trascorso quasi tutta la mia infanzia, frequentando una scuola indiana. A quindici anni mi sono trasferita in Giordania dove ho terminato gli studi secondari in una scuola araba/americana. In queste terre straniere multi-culturali ho imparato il valore e l’importanza che la conoscenza di diverse culture può avere nella crescita e nell’educazione dell’individuo, creando in me un bagaglio culturale di inestimabile valore. Una volta arrivata in Italia per gli studi universitari, è iniziata una ricerca culturale per capire al meglio le mie radici arabe ed

HEND STUPRATA A 11 ANNI, ORA E’LA MAMMA PIU’ GIOVANE D’EGITTO

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EMMA MANCIN  IBeit Sahour (Cisgiordania),  29 ottobre 2011, Nena News (nella foto, la bambina durante l’inter vista tv) – Nell’Egitto al tempo della rivoluzione, a sconvolgere l’opinione pubblica è la storia della piccola Hend. A undici anni, non è già più una bambina: una violenza barbara l’ha catapultata nel mondo degli adulti e deprivata dell’infanzia. A undici anni è la più giovane mamma d’Egitto.Il dramma di Hend è apparso sugli schermi di El-Mahawar Channel: in braccio tiene un bambino, ma sembra abbracciare la sua bambola. La piccola undicenne, residente nel governatorato di Qalyubia, inizio della campagna egiziana a Nord del Cairo, è stata stuprata davanti al club giovanile del suo villaggio da un tassista, o meglio un guidatore di Tuk-Tuk, uno dei milioni di mini taxi a tre ruote che affollano le strade del Paese.Alle due del pomeriggio, Held stava raggiungendo il fratello, quando è stata aggredita da un uomo che, minacciandola con un coltello svizzero, l’ha costretta a segui

Video :TEL AVIV, RIPRENDE LA PROTESTA SOCIALE degli indignados israeliani

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http://972mag.com/watch-social-protesters-return-to-tel-avivs-streets/26700/ Tel Aviv, 29 ottobre 2011, Nena News- Democrazia, giustizia sociale, diritti umani. Slogan che si sono succeduti per mesi nelle strade di Tel Aviv, durante l’estate degli “indignados” israeliani. Con mezzo milione di persone scese in piazza durante l’ultima grande manifestazione del 4 settembre scorso, hanno dimostrato al Governo che loro ci sono, e che si aspettano un cambiamento. Netanyahu ha a malapena risposto con un rapporto sull’economia, e ha fatto sì che un evento di grande spessore come la liberazione di Gilad Shalit distogliesse l’attenzione dalle proteste. All’alba di una nuova, grande manifestazione nazionale, viene da chiedersi se la protesta stia andando veramente nella direzione in cui la si immaginava. “No. Mi aspettavo più democrazia –confessa Stav Shaffir, 26 anni, una dei leader del movimento J14-ci si aspetta che, dopo aver portato in piazza mezzo milione di persone su una popolazione

Pogrom di Anatot: inchiesta della polizia

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. Tikun Olam: Make The World A Better Place 23.10.2011 di Richard Silverstein In seguito al sanguinoso pogrom di Anatot, nel quale donne sono state vittime di abusi sessuali [1], sono stati fracassati arti, e un aggressore (ripreso in video) ha tentato di pugnalare mortalmente un manifestante con un coltello, ai residenti coloni il procuratore generale dello Stato ha fatto un dono enorme. Ha stabilito che, nonostante il fatto che ci fossero numerosi agenti di polizia fuori servizio tra coloro che compivano il pogrom, sarà la polizia a indagare sulla vicenda. Questo è come chiedere a Bernie Madoff [2] di indagare sul proprio schema Ponzi. E’ peggio che risibile. E’ criminale (metaforicamente, è ovvio). Naturalmente, i coloni sono felicissimi e si aspettano che la polizia indaghi su quegli schifosi pacifisti che hanno disturbato la pace della loro comunità. Nessuna menzione allo spargimento di sangue e alla forza bruta che, in quella notte, hanno rivolto contro i loro con