Uno studio israeliano afferma: l’Arabia Saudita agita lo spauracchio della questione palestinese per fare pressione su Washington
Un nuovo studio pubblicato dal Beghin-Sadat Center for Strategic Studies di Tel Aviv, a proposito dei rapporti fra il regno saudita e gli Stati Uniti, afferma che la leadership saudita è realmente furiosa nei confronti dell’amministrazione Obama. Riyadh minaccia di riconsiderare le proprie relazioni e la propria alleanza strategica con Washington; ma i sauditi “non mordono”, abbaiano soltanto – sostiene l’autore dello studio, Joshua Teitelbaum. Malgrado le manifestazioni di rabbia occasionale da parte di numerosi responsabili sauditi a proposito della politica americana nei confronti delle rivoluzioni arabe, di Israele, dell’Iraq, dell’Iran, o anche dell’Afghanistan, Riyadh e Washington continuano a essere ben lontane dal dividersi e dall’allontanarsi reciprocamente, perché gli interessi strategici condivisi fra i due paesi sono più forti di qualsiasi divergenza occasionale che può emergere fra essi. Lo studio cita il fatto che nel giugno scorso il principe saudita Turki al-Faisal