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Ritratto di Gerusalemme: Jabel Al-Mukaber

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di Margaret Locke e Elizabeth Farraday Jabel Al-Mukaber è un piccolo quartiere situato nella parte meridionale di Gerusalemme Est, annessa illegalmente da Israele nel 1967. In aggiunta alla delimitazione del territorio fatta dal Muro israeliano di Separazione, esso è circondato dai quartieri di Armon Hanatziv, Beit Sahour (sull’altro lato del muro) e As Sawahira al Gharbiya. Inoltre, ubicato vicino a Jabel Al-Mukaber c’è la colonia israeliana di Nof Zion. La colonia, il cui nome significa “Veduta di Sion”, è stata costruita sui 44 dunum di terreno di proprietà palestinese confiscati da Israele a seguito della guerra del 1967, sotto la dizione di “pubblici servizi”. In aggiunta, per peggiorare ulteriormente la situazione, il 74% del terreno del quartiere è stato considerato per di più come “spazio verde aperto,” a significare che sebbene i palestinesi siano proprietari di questo terreno, non hanno alcun diritto legale per costruirvi sopra. Ciò ha prodotto una grave crisi degli alloggi

Giorgio Bernardelli :Anche i muri hanno squarci

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Due donne che stanno dalla parte opposta della barricata e che - scrivendosi - hanno cominciato ad aprire un varco. E un insegnante beduino di religione musulmana che si è iscritto a un concorso internazionale sulla Bibbia ebraica. Sono due nuove storie in quella galleria infinita di umanità che attraversa Israele e la Palestina e che - quotidianamente, contro ogni evidenza - continua ad alimentare la speranza nella pace in Terra Santa.Partiamo dalle due donne, l’israeliana Daniela Norris e la palestinese Shireen Anabtawi: sono le autrici di Crossing Qalandiya , un libro molto particolare uscito in Gran Bretagna qualche mese fa e che sta per arrivare anche nelle librerie israeliane, tradotto in ebraico dalla casa editrice Sifriat Poalim di Tel Aviv. Crossing Qalandiya (in italiano Attraversare Qalandiya , cioè varcare il più importante dei check-point tra Gerusalemme e Ramallah) è la storia personale di queste due donne. Entrambe per un periodo di tempo hanno vissuto a Ginevra: Dan

Akiva Eldar :Io non giurerò fedeltà a Israele

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Perché il governo chiede che solo le persone che sollecitano la nazionalità israeliana dichiarino la loro lealtà allo stato ebraico e democratico? Anch’io voglio farlo!E’ venuto il tempo per tutti noi, ebrei, musulmani, ultra ortodossi o laici, di promettere lealtà all’unico stato ebraico democratico del mondo. Ad una condizione: bisogna che la cerimonia abbia luogo all’interno della Tomba dei Patriarchi dopo una visita al centro di Hebron. Ogni cittadino allora saprà quel che il paese fa in suo nome nella città dei Patriarchi. Ogni madre ebrea saprà "dove l’unica democrazia del Medio Oriente" manda i suoi figli. Chi amerà quel che vedrà, firmerà la dichiarazione. Chi non troverà a Hebron le prove che i valori e i principi della democrazia sono rispettati, rifiuterà. Prima di cominciare la visita guidata del centro di Hebron, bisogna rinfrescarsi la memoria: l’accordo di Hebron, firmato nel 1997 tra il governo di Netanyahu e l’Autorità Palestinese, divide Hebron in due p

Video : 10.000 palloni un record da Guinness per i bambini gazesi

articolo GAZA: RECORD, IN UN AEROPORTO FANTASMA Gaza, bambini che resistono

Faith Aiworo, deve vivere

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L'art. 19, comma 2°, della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea testualmente recita: “Nessuno può essere allontanato, espulso o estradato verso uno Stato in cui esiste un rischio serio di essere sottoposto alla pena di morte, alla tortura o ad altre pene o trattamenti inumani o degradanti.”.Questa Carta (2000/C - 364/01) proclamata solennemente a Nizza il 7 dicembre 2000, vincola irrevocabilmente lo Stato italiano, al pari degli altri Stati membri della Comunità, al suo rispetto, tanto più che la Costituzione, all'art. 2, impone alla Repubblica l'osservanza dei diritti inviolabili dell'uomo (tra cui quello alla vita) ed il successivo art. 10 impegna l'ordinamento a conformarsi alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.In un colpo solo, nel caso di Faith Aiworo, l'Italia è riuscita a violare la sua Costituzione e una Carta europea.Faith Aiworo è fuggita dalla Nigeria, a quanto si apprende dal suo avvocato Alessandro Vitale,

Un sostegno per Karmi :ha tre anni

Sono Karmi al-Khatib e ho tre anni. Prima abitavo a Bil’in con mia madre, mio padre e mio fratello un po’ più grande di me. Bil’in è un piccolo paese della Palestina occupata, dove gli israeliani ci vogliono portare via la terra per darla ad una vicina colonia di stranieri, ma è il mio paese, per me è tutto il mio mondo. Ora però sono sempre in un ospedale israeliano a Gerusalemme che si chiama Hadassah e dove una buona dottoressa russa dice di volermi curare, perché, secondo lei, sono molto ammalato. Dice che ho la “leucemia” e per questo mi dà tante medicine e mi fa continuamente delle analisi. Negli ultimi tempi, le ha fatte anche a mia madre e a mio fratello. Mio padre non lo posso vedere mai, perché a lui non danno il permesso di venire a Gerusalemme per trovarmi. So che soffre perché non trova lavoro ed è costretto a vendere tutto e a domandare continuamente aiuto per poter pagare le medicine che mi devono dare qui. La buona dottoressa dice sempre alla mamma che se loro non pagan