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Moni Ovadia :Dalla memoria ebraica alle memorie

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  Moni Ovadia 246 ILMANIFESTO.IT Dalla memoria ebraica alle memorie | il manifesto Alcuni anni or sono, ebbi la preziosa occasione di incontrare la grande testimone del genocidio ruandese dei Tutsi, Yolande Mukagasana, una donna straordinaria. Il privilegio di quell’incontro si trasformò in un’amicizia che continua ancora oggi. Yolande è autrice di un memoriale di eccezionale valore   Not my time to die , tradotto in italiano con il titolo indovinato di La morte non mi ha voluto. In questa opera racconta della sua terrificante esperienza che fortunatamente sfociò in un esito positivo. Nel corso di una delle volte che ebbi occasione di vedere Yolande, notai che portava come ciondolo una stella di Davide. La cosa mi incuriosì e le chiesi se per caso fosse ebrea. La sua risposta fu uno dei primi stimoli che mi spinse a dare vita ad un progetto che desse voce alle memorie di tutte le genti e di tutti gli uomini che sono stati vittime di genocidi, stragi di massa, persecuzioni sistematiche.

Moni Ovadia: «L’esilio è la vera condizione di dignità dell’essere umano»

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Articolo qui  Moni Ovadia 245   Cosa significa, per Moni Ovadia, essere «Un ebreo contro». L’artista, ma anche «musico, teatrante e saltimbanco», lo spiega bene nel volume edito da Edizioni GruppoAbele che sarà presentato al Salone del Libro, domenica 17 ottobre alle 14.15 in Sala Ambra. A leggerlo, in una forma di dialogo sempre illuminante e scorrevole, sembra di averlo accanto, anche grazie alle doti maieutiche di Livio Pepino che lo stimola su argomenti più vari. «Con Livio c’è un rapporto di stima — premette Ovadia —; l’idea del libro è sua e i proventi andranno al Gruppo Abele perché, da sempre, sono solidale con don Ciotti». Ci può anticipare alcuni dei contenuti? «Comincerei dal titolo che rappresenta il mio pensiero sulla distorsione dell’etica ebraica rispetto al concetto di sionismo, ovvero quel nazionalismo aggressivo fatto di colonizzazione e vessazione continua del popolo palestinese». «Nazionalismo: non c’è niente di più stupido». Lo scrive nel suo libro, perché? «Perché

Luisa Morgantini ricorda Maurizio Magnani

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Moni Ovadia   Luisa Morgantini ricorda Maurizio Magnani Il compagno Maurizio Magnani, cognato di Moni Ovadia, ci ha da poco lasciati provocando un enorme sgomento e dolore sia negli ambienti Anpi sia in AssoPacePalestina, dove militava con il suo importantissimo contributo in un impegno diretto, dedito e costante alle cause di giustizia e pace. 15 ottobre 2021 Laura Tussi ntervista a Luisa Morgantini: Maurizio Magnani vive! di Laura Tussi Il compagno Maurizio Magnani ci ha da poco lasciati provocando un enorme sgomento e dolore sia negli ambienti Anpi sia in AssoPacePalestina, dove militava con il suo importantissimo contributo in un impegno diretto, dedito e costante alle cause di giustizia e pace. Come vi siete conosciuti tu, Luisa, e Maurizio?  A Milano, credo nel 1983, a quel tempo ero nella segreteria della Federazione dei Lavoratori Metalmeccanici. La Flm aveva una trainante ed intensa politica internazionale di cui sono stata responsabile, davamo il nostro massimo sostegno alle

Moni Ovadia ( video) : Gino Strada. Una perdita incolmabile.

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Moni Ovadia :Il diritto di difendere il popolo palestinese

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  ILMANIFESTO.IT Il diritto di difendere il popolo palestinese | il manifesto Moni Ovadia La prima istanza che mi pare importante sollecitare parlando della questione israelo-palestinese è quella di chiedere ad alta voce all’informazione mainstream di accogliere tutte le opinioni sul tema anche quelle considerate «estremiste» e opposte al pensiero dominante e, nel caso che qualcuno ravvisi reati di opinione lo si inviti a rivolgersi ai tribunali invece di imporre censure preventive, opzioni discriminatorie o auto censure. Personalmente solo per avere esercitato il diritto costituzionale ad esprimere le mie opinioni a titolo personale sono diventato obiettivo di calunnie feroci e di minacce. Ogni volta che mi sono rivolto ai principali ambiti dell’informazione televisiva per parlare della questione ho trovato un muro di gomma. Detto questo non mi lamento per la mia persona, ma per il vergognoso silenzio sulla immane tragedia del popolo palestinese. Molte sono le domande inevase nel mond