Nandino Capovilla “ANCH’IO MI INGINOCCHIO sulle strade del Myanmar

 

Nandino Capovilla (tratto da FB , profilo pubblico)

ANCH’IO MI INGINOCCHIO sulle strade del Myanmar” aveva detto mercoledì papa Francesco, ma oggi è stata un’ecatombe: quasi cento giovani inermi e nonviolenti uccisi da quelle “Forze Armate” che festeggiavano la loro Giornata. Il gesto di suor Ann aveva scosso il mondo quando aveva fermato l’esercito gettandosi a terra.
ME LO RICORDERO’ DURANTE LA LETTURA DEL PASSIO, a Messa e quando si ricorda che “dando un forte grido spirò”, mi metterò in ginocchio davanti all’Uomo che continua ad essere torturato e ucciso in troppi angoli della terra.
MI INGINOCCHIO e piango i due bambini, di 5 e 13 anni uccisi a Yangon mentre i giovani sfidavano i soldati armati come quelli che, come sentirò nel vangelo: “lo condussero dentro il cortile, convocarono tutta la truppa, gli sputavano addosso e lo percuotevano alla testa”. Oggi i militari hanno dichiarato che i ragazzi erano stati avvertiti: “Spareremo alle spalle e alla testa”. E così hanno fatto.
DEVO RICORDARMELO DURANTE LA MESSA, perché non accada che se la rubrica del Messale ricorda a tutti “qui ci si genuflette” io ripeta per abitudine quel gesto senza pensare al Cristo consegnato alla morte negli oppressi di tutti i Myanmar della storia. E forse per la prima volta, le ginocchia mi tremereanno.

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