Confermato il ruolo del Mossad nella guerra di Israele contro il BDS
Asa Winstanley
Questa settimana il giornale israeliano “Haaretz” ha confermano una cosa su cui “The Electronic Intifada” ha informato da anni.
Il Mossad,
secondo l’opinione generale la più spietata e violenta agenzia di
spionaggio israeliana, è coinvolto nella guerra contro il BDS, il
movimento non violento per il boicottaggio, il disinvestimento e le
sanzioni per i diritti dei palestinesi.
Il rapporto ufficiale
per il 2018 di Erdan [ministro israeliano per la Sicurezza Pubblica del
governo uscente, ndtr.], ottenuto attraverso una richiesta per la
libertà di informazione, secondo quanto rivelato dal giornale mostra che
si è incontrato con il capo del Mossad Yossi Cohen per discutere della
“lotta contro il boicottaggio”.
Come ha
informato lo scorso anno “The Electronic Intifada”, un incontro tra
Erdan e il capo del Mossad era già stato confermato in almeno un’altra
occasione – nel 2016 – insieme ad incontri con i capi di altre agenzie
di spionaggio.
Dal 2015 il ministero
degli Affari Strategici è stato in realtà il ministero israeliano contro
il BDS. È in gran parte formato da veterani delle agenzie di
spionaggio, soprattutto dell’intelligence militare.
Sima Vaknin-Gil, la
funzionaria responsabile di condurre le attività quotidiane del
ministero, ha lavorato per 20 anni nell’intelligence dell’aviazioni
militare israeliana e conserva ancora il suo grado come riservista.
Questo
ministero è coinvolto in una campagna globale di quelle che un
giornalista israeliano ha chiamato “operazioni segrete” contro militanti
palestinesi, difensori dei diritti umani e attivisti solidali [con i
palestinesi].
Pur avendo
investito decine di milioni di dollari in questa guerra contro gli
attivisti della società civile che lavorano per la giustizia e
l’uguaglianza, in privato le forze israeliane contro il BDS ammettono
che la loro campagna non sta funzionando.
Un rapporto
segreto del 2017 di una commissione legata al ministero ammette
candidamente l’incapacità da parte di Israele di arginare
l’“impressionante crescita” e i “significativi successi” del BDS.
Ottenuto da “The Electronic Intifada”, il rapporto afferma che,
nonostante la crescente spesa contro il BDS, incrementata di 20 volte,
“i risultati rimangono fantomatici.”
“La lotta contro il boicottaggio”
L’articolo di Haaretz
conferma in modo autonomo le precedenti informazioni di “The Electronic
Intifada” e aggiorna il quadro generale.
Il giornale
ha ottenuto il rapporto ufficiale grazie ad una richiesta sulla libertà
di informazione da parte di “Hatzlaha”, la stessa organizzazione
israeliana per la trasparenza che ha ottenuto il rapporto di Erdan del
2016.
Il nuovo
articolo di “Haaretz” conferma anche che l’incontro di Erdan con il
Mossad riguardava esplicitamente la lotta contro il BDS.
Il rapporto
del 2016 non elencava l’argomento di discussione tra Erdan e il capo del
Mossad – benchè, data la sintesi di Erdan, difficilmente si è trattato
di qualcosa di diverso dal BDS.
Il ministero
di Erdan mette in atto quella che chiama la “battaglia” contro il BDS
attraverso gruppi d’assalto e di sostegno in tutto il mondo, soprattutto
negli USA, in Gran Bretagna e altri Paesi occidentali.
Il ministro,
stretto alleato del primo ministro Benjamin Netanyahu, ha ammesso di
lavorare attraverso “enti in tutto il mondo che non vogliono evidenziare
il proprio rapporto con lo Stato.”
Menzogne e assassinii
Nel 2017 “The
Electronic Intifada” ha rivelato che il rapporto di Erdan del 2016 ha
anche enumerato una serie di incontri con parlamentari britannici e
importanti personalità della lobby filo-israeliana, compresi Eric
Pickles e Stuart Polak – entrambi membri non eletti della camera alta
britannica, la Camera dei Lord, e leader di “Amici Conservatori di
Israele”.
A causa del
coinvolgimento del Mossad in molti brutali assassinii e rapimenti nel
corso degli anni, gli attivisti del BDS devono essere molto preoccupati
di questi sviluppi.
I bersagli del Mossad hanno incluso combattenti della resistenza palestinese, poeti, scrittori e attivisti disarmati.
Il
leggendario scrittore comunista palestinese Ghassan Kanafani è stato
ucciso insieme alla sua nipote Lamis da un’auto bomba del Mossad in
Libano nel 1972.
Pare anche
che un agente infiltrato del Mossad fosse dietro la morte non chiarita
del famoso vignettista palestinese Naji al-Ali a Londra nel 1987.
Questo
specifico assassinio e il rifiuto da parte di Israele di collaborare con
l’inchiesta della polizia portò il governo conservatore di Margaret
Thatcher ad espellere tre diplomatici israeliani e a chiudere per breve
tempo la sede del Mossad a Londra.
La lista dei crimini
del Mossad è lunga, ma in ultima analisi non sono riusciti a spegnere la
fiamma della resistenza palestinese.Le sue prospettive di estirpare il
movimento BDS non sono molto più promettenti.
(traduzione di Amedeo Rossi)
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