Daphne Halikiopoulou I gruppi di estrema destra possono essere diversi – ma ecco che cosa hanno tutti in comune


I gruppi di estrema destra possono essere diversi – ma ecco che cosa hanno tutti in comune | Daphne Halikiopoulou



I partiti di estrema destra hanno goduto di un crescente sostegno in tutta Europa. Molti di essi si sono comportati bene nelle recenti elezioni nazionali, occupando a volte il secondo o il terzo posto – e in alcuni casi aderendo a coalizioni di governo. Esempi sono il francese Front National (FN, ora Rassamblement National), l’olandese Partito per la libertà (PVV), il Partito della libertà Austriaco (FPÖ), il Partito del Progresso Norvegese (FrP), la Lega Nord italiana (LN), i Democratici Svedesi (SD) e l’Alternativa per la Germania (AfD).
La loro attenzione comune per la sovranità nazionale, il loro scetticismo nei confronti dell’Unione Europea, l’enfasi su politiche restrittive sull’immigrazione e il primato degli abitanti “nativi” in ambiti come il welfare e i servizi sociali – politiche che promuovono un “nuovo nazionalismo” – hanno condotto i ricercatori a confrontare questi partiti, ponendoli spesso sotto l’ombrello della “destra estrema”.
In ogni caso, il termine “estrema destra” tende a sussumere un’ampia gamma di partiti e gruppi politici che differiscono notevolmente per programmi e intenti politici – specialmente per quanto riguarda la politica economica e il walfare –  così come per la misura in cui sostengono e impiegano la violenza. Questa categoria include sia i partiti che hanno moderato i loro programmi politici distanziandosi dal fascismo per poter far presa su un elettorato più ampio, sia le ronde di strada e i partiti di estrema destra che utilizzano la violenza, come Alba Dorata in Grecia, la Defense League e la Britain First Inglesi e Casa Pound in Italia.
Per questa ragione l’uso del termine “estrema destra” è spesso contestato. Pertanto, è appropriato raggruppare organizzazioni così differenti sotto la stessa etichetta?
Terminologia
La risposta più rapida è “sì”. Riconoscendo le significative variazioni che esistono tra questi gruppi e partiti, ogni termine usato per raggrupparli insieme e comprarli avrà dei limiti. Tuttavia, il termine “estrema destra” è il meno problematico precisamente perché può essere usato, da un lato, per identificare le somiglianze più evidenti che li rendono comparabili, e dall’altro lato per distinguerli in differenti varianti, consentendo ai ricercatori di prendere in considerazione le idiosincrasie di casi specifici.
L’ombrello della “destra estrema” include gruppi e partiti che condividono un importante fattore comune: tutti giustificano un’ampia gamma di posizioni politiche su questioni socioeconomiche attraverso il nazionalismo. La questione non è semplicemente che loro sono tutti, in qualche modo, nazionalisti; ma piuttosto che loro usano il nazionalismo per giustificare le proprie posizioni riguardo a qualunque questione socioeconomica.
Il termine “populismo di destra”, comunque, è meno appropriato. Populismo è un ombrello ancora più ampio che spesso include partiti e gruppi eterogenei. Per semplificare questa categoria, spesso tendiamo a (con)fondere populismo e nazionalismo, definendo un partito populista non sulla base delle sue caratteristiche populiste- quale partito non pretende di parlare in nome del popolo in una democrazia? – ma sulla base delle sue caratteristiche nazionaliste. Tuttavia, nonostante le somiglianze tra “populismo” e  “nazionalismo” – entrambi enfatizzano i conflitti interni, si concentrano sulla collettività e propongono una visione di una società ideale –  i due termini sono concettualmente differenti. Mentre il primo schiera le persone contro le élite, il secondo schiera chi appartiene a un gruppo contro chi è fuori da quel gruppo.
E qui sta il problema. Se il nazionalismo è sempre una caratteristica della destra estrema, come molti ricercatori sostengono, quale carattere ulteriore aggiunge il termine populismo? In altre parole, qual è la differenza tra un partito di destra radicale e un partito populista di destra radicale? Mentre il populismo può essere o meno una caratteristica di alcuni partiti di estrema destra, esso non è un carattere essenziale. Al contrario, il nazionalismo lo è.
Estremo vs Radicale
Sotto l’ombrello “estrema destra”, possiamo distinguere tra due sottocategorie: destra estrema e destra radicale.
La destra estrema include sia le ronde sia i partiti politici che sono apertamente razzisti, hanno un chiaro legame con il fascismo e ricorrono a pratiche violente e aggressive. Questi gruppi possono operare o all’esterno o all’interno della politica elettorale, o da entrambe le parti. Tendono ad opporsi alla democrazia procedurale.
Il partito greco Alba Dorata, per esempio, aveva come base un violento movimento di attivisti di estrema destra. Prima che fosse eletto nel parlamento greco nel 2012, le principali attività del partito erano confinate sulle strade. I ricercatori spesso etichettano questo partito come fascista o neo-nazista. Altri esempi sono il movimento inglese Britain First che agisce principalmente in strada, la English Defense League e il suo primo leader Tommy Robinson. Potremmo aggiungere alcune organizzazioni di suprematisti bianchi a questa categoria, come lo Stormfront negli Stati Uniti. È significativo che questi gruppi spesso sono in contatto tra loro – Stormfront, per esempio, ha spesso appoggiato le attività di Alba Dorata attraverso le sue pagine online.
La destra radicale tende ad essere la più diffusa ed è quella che ha il maggior successo elettorale in Europa. Questi partiti, che includono il FN francese (ora chiamato Rassemblement National), il PVV olandese, i Democratici Svedesi, e l’AfD, accettano la democrazia procedurale e prendono le distanze dal fascismo. Questi partiti rifiutano l’etichetta di estrema destra.
Anche questi partiti usano il nazionalismo per giustificare tutte le loro posizioni politiche. Tuttavia, al posto della narrazione basata sul nazionalismo etnico usata dai partiti di estrema destra – concentrati su sangue, credo e discendenza comune – i partiti della destra radicale usano una narrativa di nazionalismo civico per promuovere programmi politici anti-immigrati, che consente loro di apparire legittimi a un’ampia parte della popolazione.
Questa retorica nazionalista civica presenta la cultura come una questione di valore, che giustifica l’esclusione su presunte minacce poste da coloro che non condividono i “nostri” valori democratici liberali. Ciò rafforza la capacità di questi partiti di mobilitarsi su questioni come il terrorismo collegando le narrative anti-musulmane all’immigrazione e alla sicurezza. La giustificazione è che certe culture e religioni sono intolleranti e intrinsecamente antitetiche alla democrazia.
Questa retorica si concentra anche sul benessere sociale come un aspetto importante del contratto sociale tra stato e cittadini. Le posizioni di questi partiti sono sempre più protezioniste e scioviniste, consentendo loro di mobilitare le persone economicamente insicure collegando immigrazione, disoccupazione e (presunta) carenza di benessere.
Questa posizione non è incompatibile con la terminologia dell’estrema destra. Le varianti di estrema destra sono state spesso stataliste nei loro orientamenti economici – l’esempio classico è il fascismo. Anche le varianti radicali di destra si allontanano sempre di più dalla formula neo-liberale degli anni passati per adottate una posizione economica più centrista.
Quindi, paragonabile non significa identico. Il British National Party (BNP) non è identico all’ UK Indipendence Party (UKIP). Allo stesso modo, Alba Dorata non è identica al FN o al PVV o all’AfD. Tuttavia, questi gruppi sono paragonabili; tutti giustifica le proprie politiche sulla base di qualche forma di esclusione di un gruppo esterno o diverso. Paragonarli ci aiuta non solo a comprendere i loro diversi livelli di successo in tutta Europa, ma ci permette anche di comprendere le differenti forme che essi assumono sulla base del contesto e delle circostanze.
Nel nord-ovest dell’Europa, per esempio, i partiti di estrema destra di maggior successo sono varianti della destra radicale che enfatizzano l’immigrazione e lo shock culturale, come il PVV, il FN e il SVP; mentre nell’Europa meridionale dominata dalla crisi, i partiti di estrema destra di successo, come Alba Dorata, tendono a essere varianti della destra estrema che propongono programmi di statalismo economico.
Mentre questi partiti si differenziano in molti modi, il loro progressivo radicamento nei loro sistemi politici nazionali solleva domande simili sui gruppi esclusi, sulla retorica anti-immigrati e sulle risposte comuni. E questo progressivo radicamento ha implicazioni comparabili- e significative – per la natura della democrazia e delle politiche in Europa.

Daphne Halikiopoulou è professore associato in Politica comparata, Università di Reading

Titolo originale: ‘Far right’ groups may be diverse – but here’s what they all have in common
Traduzione di Giovanni Centracchio per il Centro Studi Sereno Regis



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