Shlomi Eldar : Netanyahu solleva dubbi sull'operazione contro i tunnel degli Hezbollah.Difesa o operazione politica?

Sintesi personale

Il Primo ministro Benjamin Netanyahu ha pronunciato un discorso agli attivisti del Likud il 2 dicembre, che era sia difensivo che combattivo  nei confronti delle forze dell'ordine. Si è lamentato del tempismo presumibilmente sospetto dell'annuncio della polizia che raccomandava la sua incriminazione per aver preso tangenti nel caso 4000, un annuncio arrivato il giorno prima che il commissario di polizia Roni Alsheikh concludesse il suo mandato.

Appena 48 ore dopo, la mattina del 4 dicembre, le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno annunciato il lancio dell'operazione Northern Shield per localizzare i tunnel scavati da Hezbollah lungo il confine tra Libano e Israele. Insieme a osservazioni pertinenti sull'operazione attuale, alcuni commentatori hanno scherzato e si sono interrogati sul suo tempismo.

" Operation Bullshit " è stato descritto da un commentatore. Un altro lo ha ridicolizzato come " Operazione Balfour Street ",in  riferimento all'indirizzo della residenza del primo ministro. In un' 'analisi pubblicata il 4 dicembre su Haaretz , il corrispondente militare Amos Harel  si chiedeva se la mossa non fosse nient'altro che una "Operation Grandma", riferendosi a un film satirico sull'ossessione israeliana della difesa.

Nessuno di quelli che ridicolizzano i tempi dell'operazione Northern Shield hanno espresso dubbi sulla necessità di distruggere i tunnel scavati dagli Hezbollah per infiltrarsi in Israele, ma l'operazione solleva alcune domande e dubbi che non sono affatto divertenti.

Si scopre che l' IDF conosce da tempo le gallerie transfrontaliere degli Hezbollah. Una fonte militare di alto livello ha detto ai giornalisti che Israele conosce tutto del progetto Hezbollah ed è a conoscenza di ogni   tunnel . È interessante notare che l'operazione ha finora rivelato solo uno di questi tunnel , nonostante il grande clamore.

La questione della tempistica non è l'unica indicazione che la decisione di bloccare le gallerie abbia comportato considerazioni diverse dalla sicurezza. Il nome in codice "Northern Shield" dà l'impressione di un'operazione difensiva di fondamentale importanza, che non sembra esservi. A ciò si aggiunge il circo mediatico completo di aggiornamenti in tempo reale durante la giornata, come se ci fosse una sorta di emergenza.

E non dimentichiamo che tutto è iniziato con   l'incontro di Netanyahu a Bruxelles , la sera del 3 dicembre, con il Segretario di Stato americano, Mike Pompeo. L'ufficio di Netanyahu, invece di emettere un laconico annuncio su quello che era essenzialmente un incontro di lavoro, ha affermato che il primo ministro sia sia recato urgentemente a Bruxelles "per discutere di sviluppi legati all'Iran ". Netanyahu è volato fino a Bruxelles per ottenere il via libera per un'operazione finalizzata a localizzare le aperture dei tunnel all'interno dei confini sovrani di Israele?

Le foto dal confine settentrionale del mattino seguente hanno sollevalo ancora più domande. L'IDF ha schierato alcuni bulldozer e alcune attrezzature di scavo per il tipo di attività che ha effettuato decine, se non centinaia, di volte  lungo il confine di Gaza negli ultimi due anni, senza dichiarazioni prolisse, senza battere i tamburi di guerra e certamente senza fughe di notizie  su un urgente meeting oltreoceano.

Nel caso dei tunnel degli Hezbollah, l'IDF ha effettivamente  alimentato clamore  quando ha annunciato il "ripiegamento di artiglieria e il richiamo di riserve". Per quanto si sa, tuttavia, i tunnel verso nord non sono un progetto di punta per gli Hezbollah.I loro sforzi principali  si concentrano su altre strategie militari.

Un'atmosfera di guerra - con tunnel di attacco, un'operazione di emergenza , una chiamata di riserve, convocazione del Gabinetto di sicurezza - è stata creata e poi sottolineata da Netanyahu con una trasmissione speciale alla nazione in prima serata. Eventi mediatici di questo tipodi solito avvengono in tempo di guerra o dopo un attacco terroristico a più vittime.

Sorprendentemente l'IDF è andata avanti nel fomentare l'allarme

 
Sorprendentemente l'IDF è andata avanti nel fomentare l'allarme . 

Tali operazioni militari sono in genere complesse, sensibili e pericolose.

 La segretezza è generalmente preferibile piuttosto che  battere 

 i  tamburi di guerra.

 La drammatica dichiarazione sul lancio di operazioni militari diffuse e 

la creazione di una falsa impressione di un grande schieramento di forze

 lungo il confine settentrionale avrebbe potuto essere interpretata 

come una (inutile) dichiarazione di guerra contro gli Hezbollah.

 Finora, le truppe israeliane non hanno fatto un passo in avanti in Libano,

 ma le dichiarazioni e gli annunci, incluso la mobilitazione delle riserve, 

hanno portato  gli Hezbollah a dichiarare uno stato di allarme .

 L'IDF aveva cercato di spaventare gli Hezbollah o  il pubblico israeliano?

Come notato, l'IDF ha finora parlato di un solo un tunnel. Avrebbe potuto essere chiuso e riportato come un'operazione  di successo. Netanyahu, tuttavia, ha voluto (e ottenuto) una performance televisiva su vasta scala per  riabilitare la sua immagine d  iuomo  forte nella difesa, dopo le critiche ricevute per la sua decisione di accettare un accordo di cessate il fuoco con Hamas. Dal momento che Netanyahu punta alle elezioni nel 2019, ora sta cercando di ricostruire il suo "Mr. Immagine di sicurezza come indispensabile ministro della difesa .

Netanyahu ha convocato una conferenza stampa il 18 novembre e ha fatto capire che Israele si trova di fronte a una minaccia alla sicurezza , la  cui natura  non poteva essere divulgata . Nel bel mezzo di una campagna di sicurezza, ha detto Netanyahu, "Tu non giochi alla politica." Nel suo caso, tuttavia, sembra che tutti i mezzi giustificano il fine :  riabilitare la propria immagine .

Anche in un video divertente  prodotto per Hanukkah, l'Ufficio del Primo Ministro interpreta Netanyahu più come ministro della difesa che come leader del paese. Il filmato lo mostra mentre entra in una panetteria, dove c'è una lunga fila per comprare ciambelle Hanukkah. Mentre attende il suo turno, racconta dei suoi successi diplomatici e dei progressi economici compiuti da Israele. Il video termina con una richiesta "umile" da parte di uno dei clienti - un "selfie" con il ministro della difesa.

Probabilmente Netanyahu chiamerà le elezioni solo dopo aver sentito che i suoi sostenitori lo hanno perdonato per il cessate il fuoco con Hamas e lo considerano un indispensabile ministro della difesa. Gli sforzi per ripristinare la sua immagine sono mosse politiche legittime. Ciò che non è accettabile ed è persino pericoloso è quello di avviare un'operazione militare che avrebbe potuto essere condotta in modo diverso, senza usare soldati e bulldozer come supporto per il ministro della difesa al fine di nascondere indagini criminali.

Netanyahu raises doubts with operation against Hezbollah tunnels

Prime Minister Benjamin Netanyahu delivered a speech to Likud activists on Dec. 2 that was both defensive and combative toward law enforcement authorities. He complained about the supposedly suspicious timing of the police announcement recommending his indictment for taking bribes in Case 4000, coming as it did one day before Police Commissioner Roni Alsheikh concluded his term in office.

Barely 48 hours later, on the morning of Dec. 4, the Israel Defense Forces (IDF) announced the launch of Operation Northern Shield to locate tunnels dug by Hezbollah along the Lebanese-Israeli border. Along with relevant remarks about the actual operation, quite a few commenters joked and wondered about its timing.
“Operation Bullshit” was how one commenter described it. Another ridiculed it as “Operation Balfour Street,” a reference to the address of the prime minister’s residence, and someone else dubbed it “Operation 7000,” the sum of the criminal investigation case names against Netanyahu — Cases 1000, 2000 and 4000. This last comment was in response to an analysis published Dec. 4 in Haaretz by military correspondent Amos Harel, who wondered whether the move was nothing more than an “Operation Grandma,” referencing a satirical cult movie about Israel’s obsession with defense.
None of those ridiculing the timing of Operation Northern Shield expressed any doubt about the need to destroy the tunnels dug by Hezbollah to infiltrate Israel, but the operation does raise quite a few questions and doubts that are hardly amusing.
It turns out that the IDF has long known about Hezbollah's cross-border tunnels. A senior military source told reporters that Israel knows all about the Hezbollah project and is aware of every one of its tunnels (in the IDF's estimation). Interestingly, the operation has so far exposed only one such tunnel, despite the great fuss.
The timing issue is not the only indication that the decision to expose and block the tunnels involved considerations other than security. The code name “Northern Shield” lends the impression of a defensive operation of paramount importance, which it does not appear to be. Added to that is the media circus the likes of which has not been seen on Israel’s northern border since the Second Lebanon War (2006), complete with live news updates throughout the day, as if there were some sort of emergency.
And let us not forget that it all began with Netanyahu’s “urgent” dash to Brussels on the evening of Dec. 3 to meet with US Secretary of State Mike Pompeo. Netanyahu’s office, instead of issuing a laconic announcement about what was essentially a working meeting, volunteered that the prime minister had taken off urgently “to discuss a defense-related development linked to Iran.” Did Netanyahu fly all the way to Brussels to get the go-ahead for an operation to locate tunnel openings within Israel’s sovereign borders?
The photos from the northern border on the following morning raised even more questions. The IDF deployed a few bulldozers and some digging equipment for the type of activity that it has carried out dozens, if not hundreds, of times along the Gaza border over the past two years. Down south, the IDF destroyed Hamas' flagship tunnel project without fanfare, without long-winded declarations, without pounding the drums of war, and certainly without leaks to the media about an urgent overseas meeting.
Also in the case of the Hezbollah tunnels, the IDF actually added to the hype when it announced the “re-deployment of artillery and call up of reserves.” As far as anyone knows, however, the tunnels up north are not a flagship project for Hezbollah, especially when compared to the importance Hamas accorded its tunnels. Hezbollah's primary efforts are focused on other military strategies.
A war-like atmosphere — featuring attack tunnels, an emergency operation, a call up of reserves, convening of the Security Cabinet — was created and then underscored by Netanyahu with a special broadcast to the nation on prime time, evening television. Media events of this kind, designed to convey to the public that things are under control, usually take place in times of war or after a multiple-victim terror attack.
Surprisingly, the IDF went along with it all. Such military operations are typically complex, sensitive, and dangerous. Secrecy is generally preferable to beating the drums of war. The dramatic declaration about the launch of widespread military operations and creating a false impression of a major force deployment along the northern border could have been interpreted as a (needless) declaration of war against Hezbollah. So far, Israeli troops have not stepped an inch into Lebanon, but the declarations and announcements, including about mobilizing reserves, led Hezbollah to declare a state of readiness. Who was it that the IDF had sought to scare? Hezbollah or perhaps the Israeli public?
As noted, the IDF has thus far exposed only one tunnel. It could have been cemented shut and reported as a successful, one-off operation. Netanyahu, however, wanted (and got) a full-scale television performance out of it to help him rehabilitate his image of being strong on defense, after it was tarnished by his decision to accept a cease-fire deal with Hamas rather than get drawn into a war in Gaza. The agreement drew harsh criticism from Netanyahu’s political base. Since Netanyahu will have to hold elections some time in 2019, he is now trying to rebuild his “Mr. Security” image as an indispensable minister of defense.
In a bid to forestall HaBayit HaYehudi leaving the governing coalition after the Nov. 14 resignation of Defense Minister Avigdor Liberman over the Hamas cease-fire, Netanyahu called a news conference on Nov. 18 and hinted that Israel was facing a security threat, the nature of which he could not divulge. In the midst of a security campaign, said Netanyahu, “You don’t play politics.” In his case, however, it appears that all means justify the end, even if it requires launching an Operation Grandma or Operation Bullshit to rehabilitate one's image.
Even in an amusing video produced for Hanukkah, the Prime Minister's Office portrays Netanyahu more as defense minister than the leader of the country. The clip shows him walking into a bakery, where there is a long line to buy Hanukkah donuts. While waiting his turn, he goes on about his diplomatic successes and the economic progress Israel has made. The video ends with a “humble” request by one of the customers — a “selfie” with the minister of defense.
Netanyahu will probably only call elections after he feels his supporters have forgiven him for the Hamas cease-fire and view him as an indispensable defense minister. Efforts to restore his image are legitimate political moves. What is not acceptable and is even dangerous is to launch a military operation that could have been conducted differently — without using soldiers and bulldozers as props for the defense minister to stage an operation to expose tunnels and conceal criminal investigations.