Daoud Kuttab Siria ,Stati Uniti, Israele e alture del Golan
Sintesi personale
I segnali che indicano la fine della a guerra civile in Siria ,preoccupano i residenti siriani delle alture del Golan . La piccola popolazione araba , rimasta in cinque piccoli villaggi sulle alture del Golan, teme di restare vittima degli scambi del dopoguerra tra potenze regionali e internazionali.Nizar Ayoub, direttore del Centro arabo per i diritti umani Al-Marsad sulle alture del Golan, ha detto ad Al-Monitor che il riconoscimento degli Stati Uniti della sovranità israeliana è certamente una possibilità. "Secondo me, il riconoscimento degli Stati Uniti è possibile, ma ha a che fare con la situazione siriana. Se la Siria è un paese unito ciò diventa più difficile; se la Siria è divisa in tre zone come sta accadendo ora, questo potrebbe accadere ".Salman Fakhreddine, un attivista politico ha dichiarato ad Al-Monitor che esiste una chiara relazione tra la decisione degli Stati Uniti e il discorso in corso sulle alture del Golan occupate. "Dopo quello che è successo a Gerusalemme e il trasferimento dell'ambasciata, non c'è modo di prevedere cosa potrebbe fare il presidente degli Stati Uniti Donald TrumpTutti stanno spingendo per raccogliere i frutti della guerra.Coloro che cercano di raccogliere i frutti della guerra in Siria non sono siriani; sono americani, russi, iraniani e israeliani ".Tuttavia Ayoub, residente nel villaggio di Majdal Shams sulle alture del Golan occupate, crede che nulla cambierà sul terreno : "A prescindere da ciò che viene detto nulla cambierà. L'occupazione non andrà via. Il riconoscimento degli occupanti come sovrani sulla nostra terra significa che la carta dell'ONU e le risoluzioni internazionali non hanno valore ".Gli osservatori politici sembrano pensare che il riconoscimento degli Stati Uniti della sovranità israeliana sulle alture del Golan sia una possibilità lontana. Ofer Zalzberg , ricercatore senior presso l'International Crisis Group, ha dichiarato ad Al-Monitor di dubitare che si verificheranno cambiamenti : "Davvero non penso che questo problema sia sul tavolo. Una lettura attenta degli eventi recenti mostra che questa idea è inverosimile. L'ambasciatore statunitense David Friedman era seccato su questo problema con i suoi omologhi israeliani. Vladimir Putin ha sottolineato al vertice di Helsinki l'importanza dell'accordo del 1974 sulla separazione delle forze e la risoluzione 338 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.Si dice che Friedman abbia riferito il mese scorso che i funzionari israeliani sono stati "ingrati" chiedendo a Washington di riconoscere la sovranità israeliana sulle alture del Golan in seguito alla decisione di Gerusalemme.Un gruppo pro-annessione , la Coalizione per il Golan israeliano guidato dall'ex segretario di governo israeliano Zvi Hauser, è stato istituito l'anno scorso . Secondo il suo sito web , "La Coalizione per il Golan israeliano è una ONG israeliana non governativa fondata nel 2017 per promuovere il riconoscimento internazionale della sovranità di Israele sulle alture del Golan".Inoltre il Congresso degli Stati Uniti ha tenuto un'udienza il 17 luglio per discutere di questo problema. Ron DeSantis , presidente della Sottocommissione per la Sicurezza Nazionale del Senato, ha invitato l'amministrazione Trump a riconoscere la sovranità israeliana sulle alture del Golan occupato.Aaron David Miller , ex consigliere delle amministrazioni repubblicane e democratiche statunitensi, ha dichiarato ad Al-Monitor che tale riconoscimento degli Stati Uniti della sovranità israeliana sulle alture del Golan è improbabile. "Israeliani, russi e americani hanno accettato che il governo siriano impedirà all'Iran di avvicinarsi ai confini del Golan con Israele. Non penso che questa amministrazione abbia intenzione di complicare l'agenda del [presidente siriano Bashar al-] Assad, perché la userebbe per martellare gli americani e francamente non servirebbe a nessuno. "Miller, che è attualmente il vicepresidente per le nuove iniziative presso il Centro internazionale di Woodrow Wilson, ha ammesso che Trump è imprevedibile e potrebbe usare questo per spingere il suo "accordo del secolo".Ha aggiunto: "I piani di Jared Kushner potrebbero essere annunciati a settembre e se Trump ritiene necessario addolcire il piatto per Netanyahu, potrebbe prendere in considerazione il riconoscimento della sovranità israeliana".Khalil Jahshan, direttore esecutivo del Centro arabo di Washington , ha preoccupazioni simili sull'imprevedibilità del presidente degli Stati Uniti : "Con questa amministrazione, tutto è possibile. La domanda è quale sia l'agenda israeliana. "Jahshan, un analista politico palestinese americano, sostiene che l'attuale leadership statunitense ha abbandonato posizioni tradizionali e impegni internazionali. "Gli Stati Uniti appoggeranno facilmente il riconoscimento della sovranità israeliana sul Golan occupato perché non guardano all'occupazione come le precedenti amministrazioni. Questo vale per la loro visione dell'occupazione in Palestina ed è stato chiaro riguardo all'occupazione russa della Crimea ".Mentre la violenza in Siria sembra finire, il tumultuoso Medio Oriente si sta spostando in un territorio inesplorato. Le maggiori potenze regionali e mondiali che hanno investito denaro e sangue nel conflitto ,rimangono impotenti mentre certe potenze tentano di sfruttare la fine della guerra per il loro vantaggio strategico. Il conflitto siriano ha troppi giocatori, tra questi un numero di vincitori che non permetteranno a una parte di scappare con premi a scapito di tutti gli altri.Trovato in: spargimento della guerra in Siria
As signs of the end of the civil war in Syria loom, the Syrian residents of the Golan Heights are expressing concerns. The small Arab population that has remained in five small villages
in the Golan Heights is worried that the residents could become victims
of postwar wheeling and dealing between regional and international
powers.
Nizar Ayoub, the director of the Al-Marsad
Arab Human Rights Center in the Golan Heights, told Al-Monitor that the
US recognition of Israeli sovereignty over the occupied Golan Heights
is certainly a possibility. “In my opinion, US recognition is possible,
but it has to do with the Syrian situation. If Syria is a united
country, this would be more difficult; if Syria is divided into three
zones as is happening now, this could happen.”Nevertheless, Ayoub believes that if it happens, people in the Golan Heights will speak out loudly. “If there is a serious move or a decision in this regard, people will speak out. But the reality is that the postwar situation in Syria is key. If Syria is seen as a failed and divided state, this would be a possibility.”
Salman Fakhreddine, a Golani political activist and researcher, told Al-Monitor that there is a clear relationship between the US decision and the current talk about the occupied Golan Heights. “After what happened in Jerusalem and the move of the embassy, there is no way to predict what US President Donald Trump might do.”
Fakhreddine said everyone is pushing to reap the fruits of the war. “War has a way of revisiting issues long forgotten. Those seeking to collect the fruits of the war in Syria are not Syrians; they are Americans, Russians as well as Iranians and Israelis.”
However, Ayoub, a resident of the village of Majdal Shams in the occupied Golan Heights, believes that nothing will change on the ground. He told Al-Monitor, “No matter what is said and acted upon regarding the Golan Heights, nothing will change. The occupation will not go away. The recognition of the occupiers as sovereign on our land will mean that the UN charter and international resolutions are worthless.”
Political observers seem to think that the US recognition of Israeli sovereignty over the Golan Heights is a faraway possibility. Ofer Zalzberg, a senior researcher with the International Crisis Group, told Al-Monitor that he is doubtful that any change will occur regarding the status of the Golan Heights. “I really don’t think this issue is on the table. A close reading of the recent events shows that this idea is far-fetched. US Ambassador David Friedman was [reportedly] annoyed at this issue with his Israeli counterparts.” Zalzberg pointed out that Russian President Vladimir Putin stressed at the Helsinki summit the importance of the 1974 Separation of Forces agreement and UN Security Council Resolution 338.
Friedman is reported to have said last month that Israeli officials were “ungrateful” by demanding that Washington recognize Israeli sovereignty over the Golan Heights following the Jerusalem decision.
That the Golani people are worried is not without basis. A pro-annexation group, the Coalition for the Israeli Golan headed by former Israeli Cabinet Secretary Zvi Hauser, was established last year with this issue in mind. According to its website, “The Coalition for the Israeli Golan is a non-partisan, Israeli NGO [nongovernmental organization], founded in 2017 to promote international recognition of Israel’s sovereignty over the Golan Heights.”
Furthermore, the US Congress held a hearing July 17 to discuss this very same issue. Ron DeSantis, the chairman of the Senate Subcommittee on National Security, called on witnesses and the Trump administration to recognize Israeli sovereignty over the occupied Golan Heights.
Aaron David Miller, a former adviser to US Republican and Democratic administrations, told Al-Monitor that such US recognition of Israeli sovereignty over the Golan Heights is unlikely. “Israelis, Russians and Americans have accepted that Syrian government control will block Iran from coming close to the borders on the Golan with Israel. I don’t think this administration would complicate the [Syrian President Bashar al-] Assad agenda, because he will use it to hammer Americans, and frankly this wouldn’t serve anyone’s purpose.”
Miller, who is currently the vice president for new initiatives at the Woodrow Wilson International Center for Scholars, conceded that Trump is unpredictable and may use this to push his “deal of the century.”
He added, “Jared Kushner’s plans might be announced in September, and if Trump finds it necessary to sweeten the pot for Netanyahu, he may consider recognizing Israeli sovereignty.”
Khalil Jahshan, the executive director of the Arab Center Washington, has similar worries about the unpredictability of the US president. Jahshan told Al-Monitor, “With this administration, everything is possible. The question is what the Israeli agenda is.”
Jahshan, a Palestinian American political analyst, argues that the current US leadership has abandoned traditional positions and international commitments. “The US will easily endorse recognition of Israeli sovereignty on the occupied Golan because they don’t look at occupation the way previous administrations did. This applies to their view of the occupation of Palestine and it was clear regarding the Russian occupation of Crimea.”
As the violence in Syria appears to be ending, the tumultuous Middle East is moving into newly unchartered territory. Major regional and world powers that have invested money and blood into the conflict will unlikely remain idle as certain powers attempt to exploit the end of the war to their strategic advantage. The Syrian conflict has too many players, including a number of victorious ones, who will not allow one side to run away with prizes to the detriment of all the others.
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Syria war spillover
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