Abuna Mario :Noi abbiamo il dovere di denunciare la follia dei 132cacciabombardieri …
Il Vescovo presidente di Pax Christi Italia Giovanni Giudici, interviene contro la “follia dell’enorme costo dei 131 cacciabombardieri da 150 milioni di euro ciascuno”. Una decisa presa di posizione per “rompere il silenzio” e chiedere “un ripensamento di queste spese militari in Parlamento”. Come i Re Magi anche noi dobbiamo “intraprendere un’altra strada”.
Grazie Vescovo Giovanni, grazie a nome di quei tanti che vorrebbero ascoltare piu’ spesso parole di questo genere da un Pastore e da un Padre. Ci fa male il silenzio di chi potrebbe e dovrebbe essere voce di chi non ha voce e soprattutto fa’ piu’ male a coloro che vivono sulla loro pelle il frutto del nostro/vostro silenzio. Te lo dico perche’ lo vedo tutti i giorni quello che produce questo assordante silenzio… In Terrasanta c’e tanto silenzio, troppo silenzio su quello che sta accadendo. Le umiliazioni e i soprusi quotidiani gridano verso l’alto. E il grido degli oppressi prima o poi verra’ ascoltato ed allora cosa succedera’ ? Se abbiamo a cuore le sorti dell’umanita’ dobbiamo ridare verita’ e giustizia, perche’ non e’ eliminando la presenza cristiana in Medio-Oriente che si avra’ la pace e la sicurezza, come si augura qualche penosissimo giornalista italiano ma e’ soltanto salvando questa piccola comunita’ che avremmo l’ultima opportunita’ di evitare un troppo pericoloso PER TUTTI scontro di religione….ancora siamo in tempo ed allora non perdiamo tempo…noi abbiamo il dovere di denunciare !!!! Intanto mi sembra un buon inizio, Vescovo Giovanni, quello che hai scritto…quanto sarebbe bello ascoltarlo anche dal Vescovo Antonio….
F35: E’ UN’ALTRA LA STRADA
Finalmente la notizia è arrivata nei titoli di giornale, nel panorama drammatico di questa crisi economica che esige sacrifici e tagli per il bene del Paese e per il futuro di tutti: anche le spese militari devono essere drasticamente tagliate. In particolare il dito è puntato sull’enorme costo dei 131 cacciabombardieri F35, aerei di attacco che costano quasi 150 milioni di euro ciascuno. Un investimento di oltre 15 miliardi. Pax Christi lo ricorda da anni (in collaborazione con la Rete Italiana per il Disarmo di cui fa parte) e il convegno appena celebrato a Brescia, in preparazione della Marcia per la pace della Chiesa italiana, ha sottolineato le devastati conseguenze sull’economia e sul futuro delle comunità, del produrre e commerciare macchine di morte di simili proporzioni.
L’assordante silenzio che copriva questo progetto è stato rotto. Sempre più palese è l’assurdità di produrre armi investendo enormi capitali mentre il grido dei poveri -interi popoli- ci raggiunge sempre più disperato.
“Cammineranno le genti, mentre la tenebra ricopre la terra, nebbia fitta avvolge i popoli”. In questa festa dell’Epifania il profeta Isaia resta colpito da movimento di popoli in cerca della luce e della pace. Così anche la tradizionale Marcia della Pace realizzata a Brescia la notte di fine anno, ci ha messo in cammino con tutti i costruttori di pace.
Ma su quale via scegliamo di camminare? Forse quella di Erode, fatta di violenza e sopruso? O piuttosto quella dei Magi e di chiunque, singoli e popoli, discerne le opere di pace per garantire il futuro di tutti.
I Magi, ci racconta il Vangelo, “per un’altra strada fecero ritorno”. Anche per noi vale l’invito a intraprendere una strada diversa orientando ogni scelta alla via esigente e necessaria della pace. Per questo esigiamo un ripensamento di queste spese militari con un serio dibattito in Parlamento .
I popoli che camminano nella tenebra di questa follia chiedono di cancellare questo progetto e ciò è ancora più necessario in un tempo di crisi che è già molto pesante soprattutto per le famiglie e per i più poveri e che non sembra invece toccare i grandi investimenti per le armi.
Chi incontra Gesù a Betlemme non può più camminare sulle strade di Erode, il violento re della strage degli innocenti. Dai Magi impariamo a scegliere, anche a rischiare. Quando si incontra il Cristo nel volto di tanti fratelli e sorelle non si può familiarizzare con progetti di violenza. Neppure in chiave di pseudo-sicurezza internazionale.
Per questo nostro mondo che “ha bisogno della pace come e più del pane”(Papa Benedetto XVI, 1 gennaio 2012), ci sono richieste le scelte più alte perché “Quando tanti popoli hanno fame, ogni estenuante corsa agli armamenti diviene uno scandalo intollerabile. Noi abbiamo il dovere di denunciarlo. Vogliano i responsabili ascoltarci prima che sia troppo tardi”. (Paolo VI, 1967 Populorum Progressio n.53)
Giovanni Giudici, vescovo presidente di Pax Christi Italia
Pavia, 5 gennaio 2012
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