Diana Buttu:«Alla Cpi sarà una dura battaglia»
Israele
ha reagito con stizza alla decisione della procura della Corte
Penale Internazionale dell’Aja di aprire un’inchiesta preliminare
su crimini di guerra commessi nei Territori palestinesi che
Israele occupa dal…
ilmanifesto.info
La Cpi ha fatto un passo preliminare. In cosa consiste
Siamo di fronte alla prima mossa da parte della procura internazionale. In sostanza i magistrati dell’Aja faranno una analisi per verificare se esistono gli elementi per avviare un’indagine su crimini di guerra. Prenderanno in esame cosa è accaduto a Gaza, le attività di insediamento portate avanti da Israele, che sono considerate un crimine di guerra dalle convenzioni e risoluzioni internazionali, le demolizioni di case palestinesi e tanti altri casi. Quindi valuteranno la consistenza di ciò che raccoglieranno e decideranno se aprire una indagine vera e propria o chiudere il file. Allo stesso tempo, è bene sottolineare, che dopo questa fase, la Cpi agirà solo se a farne richiesta sarà una delle parti coinvolte, quindi dopo che le autorità palestinesi chiederanno che un procedimento contro Israele.
Il governo Netanyahu sostiene che l’Autorità nazionale palestinese (Anp) sarà a sua volta accusata di crimini di guerra, perchè ha formato un governo con il movimento islamico Hamas responsabile del lancio di razzi contro Israele. È possibile che Israele giochi in anticipo chiedendo l’incriminazione dell’Anp.
Certo, è una eventualità che non si può scartare ma non credo che il governo Netanyahu sia davvero intenzionato a fare quel passo. Perchè non reggerebbe. È troppo evidente la differenza di potenziale militare (tra Israele e Hamas, ndr), troppo ampie e denunciate, anche da agenzie dell’Onu, da ong ed istituzioni internazionali, le violazioni israeliane. Tale passo si rivelerebbe un boomerang per Israele.
Non sono pochi a prevedere che le pressioni di Paesi potenti ed influenti, come gli Stati Uniti, avranno un impatto sulla procura dell’Aja, spingendola a formulare comunque accuse anche nei confronti dei palestinesi per equilibrare, almeno in parte, quelle verso Israele.
È uno scenario credibile. Sarà una battaglia legale molto complessa, dove le parti protagoniste non esiteranno ad usare la loro influenza per attenuare determinate decisioni. E non è secondario che la Cpi fino ad oggi abbia speso gran parte del suo tempo ad incriminare leader africani, tenendosi lontana dal Medio Oriente. Un dato che qualcosa ci dice. Vedremo come andrà a finire. Tuttavia mi sento anche di affermare che è irrealistico pensare che la questione palestinese, che l’occupazione israeliana, possano trovare una soluzione solo sui banchi della Cpi. Chiedere giustizia contro i crimini di guerra è stato importante ma la leadership palestinese sa che non sarà affatto facile ottenere l’attuazione di una eventuale sentenza di condanna (di Israele, ndr).
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