Moni Ovadia sull'amara lettera di Avirana Golan pubblicata da Haaretz

 

Sull'Unità del 12/4/2014 Moni Ovadia riporta, condividendone la conclusione,  la lettera di Avirana Golan pubblicata da Haaretz a proposito dei negoziati di pace condotti da Kerry e della prepotenza che Israele esercita verso i “vicini della porta accanto”. Ecco la lettera:
“Per favore, signor Kerry, ci lasci soli, lasci che i nostri veri colori splendano. Per favore la smetta di fare la spola tra noi ed i Palestinesi. Basta! Si prenda una vacanza, si riposi. Avremmo dovuto essere lasciati per conto nostro fin dall'inizio, senza l'America, l'UE e tutti i benintenzionati del mondo, fra il mare e le montagne che idolatriamo, con tutti i vicini intorno a noi, compresi quelli della porta accanto che abbiamo imprigionato all'interno di muri, su una terra solcata dalle cicatrici delle tangenziali che solo a noi è permesso di usare, il cui paesaggio è asfissiato da case dai tetti rossi in cui noi soli possiamo abitare, le cui strade sono bloccate da checkpoint sorvegliati dai “nostri” ragazzi in modo che i “loro” ragazzi non possano passare. Forse se veniamo abbandonati da soli con il falso rituale chiamato “negoziati”, lo faremo finire. Lo Stato degli Ebrei che si proponeva di offrire rifugio a profughi perseguitati e di essere un'entità sovrana e libera per tutti i suoi cittadini, è diventato uno stato ebraico isolazionista, che esclude e gestisce le vite della sua cittadinanza secondo una visione del mondo razzista, conservatrice, ortodosso-religiosa colorata di crudo nazionalismo”


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