E' morto Thomas Hurndall
1 Muore dopo un coma durato 9 mesi, Thomas Hurndall, 22 anni inglese, pacifista e fotografo dell'International solidarity movement (Ism), colpito alla testa l'11 aprile 2003 da un proiettile israeliano mentre con il proprio corpo faceva da scudo a un gruppo di bambini che attraversavano la strada a Yebna.
2
DI BARBARA ANTONELLI – Roma, 20 luglio 2010 – Nena-news (foto www.palestinechronicle.com)
-Torna libero il prossimo mese Taysir Heib, ex- soldato israeliano
accusato della morte di Thomas Hurndall, il giovane attivista inglese
ucciso a Gaza nell’aprile del 2003. Tom, uno studente di 22 anni era
andato nella Striscia per compiere attivita’ di interposizione con la
ISM, l’International Solidarity Movement: fu colpito alla testa mentre
stava fotografando le demolizioni dei bullzoder isrealiani contro le
case palestinesi a Gaza.Nonostante nel 2005 abbia ricevuto una sentenza
pari a 8 anni di carcere, con l’accusa di omicidio colposo (ma non
volontario), ma anche per aver fornito una falsa testimonianza e aver
ostacolato le indagini, un comitato interno all’esercito ha deciso di
accorciare la sua pena, contravvevendo al parere del JAG (il giudice
avvocato generale) Avichai Mendelblit.Durante il processo, Heib
dichiaro’ inizialmente di aver sparato mirando a un militante armato
palestinese, portando a suo sostegno la testimonianza di un altro
soldato, suo compagno nella stessa unita’, che invece ritratto’ tutta la
versione dei fatti, dichiarando di non aver visto nulla.Heib forni’
alla giuria una serie di testimonianze false e contraddittorie,
cambiando piu’ volte la versione dei fatti. I giudici appurarono che
Heib sparo’ a Tom con un’arma da tiratore scelto, dotata di sistema
telescopico e Heib, in una seconda fase del processo, ammise
candidamente di aver sparato a 10 cm dalla testa di Heib, per dare un
avvertimento all’attivista, per spaventarlo e punirlo per essere
entrato in una zona dichiarata militarmente off limits.Nessuna delle
autorita’ isrealiana si e’ presa pero’ la briga di informare la
famiglia Hurndall che chi ha ucciso loro figlio torna in liberta’ il
mese prossimo e – indignati e scioccati – i familiari di Tom hanno
appreso la notizia dai numerosi giornalisti inglesi che li hanno
chiamati per avere un commento.Nello stesso periodo in cui un
bolldozer israeliano uccideva Rachel Corrie, tre cittadini inglesi, —
Iain Hook, Tom Hurndall and James Millar — sono state vittime dei
proiettili dell’esercito israeliano a Gaza e solo nel caso di Tom, e’
stata aperta e condotta un’indagine ed e’ stato trovato e punito il
responsabile. Se poi ad essere uccisi sono civili palestinesi, il
sistema interno all’esercito tenta ancora di piu’ di confondere e
nascondere le prove, evitando qualsiasi indagine. Il 90% dei crimini
commessi contro civili palestinesi per mano dell’esercito o della
polizia israeliana, finisce con un file archiviato. Un sistema che da’
un chiaro messaggio ai soldati stessi: l’esercito e’ al di sopra della
legge e l’entita’ che sta dietro ai soldati fara’ di tutto per
proteggerli, nel caso non rispettino le regole di ingaggioCosi
e’ avvenuto anche per la morte di Bassem Abu Rahme, il giovane
palestinese trentenne, impegnato nelle manifestazioni non violente con
il comitato popolare di Bi’lin, villaggio della Cisgiordania che dal
2005 si batte contro la costruzione del muro e la confisca delle terre
agricole. Una granata di gas lacrimogeno ha spezzato la vita di Pheel,
l’elefante cosi lo chiamavano tutti, sia palestinesi sia israeliani.
Trapassandogli il torace e colpendolo a distanza ravvicinata. L’esercito
ha sempre evitato di aprire indagini, dichiarando il caso chiuso, dopo
aver semplicemente ascoltato – nel corso di un debriefing organizzativo –
le testimonianze dei soldati di turno a Bi’lin quel giorno: regole di
ingaggio rispettate, il gas fu sparato – secondo l’esercito – da una
distanza regolare e non fu volontariamente diretto a Bassem.Ma quel 17
aprile a Bi’lin, di manifestanti ce n’erano centinaia, palestinesi,
internazionali e israeliani. E tanti ripetono da 15 mesi che il
candelotto che ha ucciso Bassem e’ stato lanciato da una distanza
ravvicinata e seguendo una traiettoria orizzontale.La famiglia
di Pheel, si e’ rivolta alla studio di Michael Sfard, l’avvocato
isrealiano che pochi mesi fa con un appello alla Procura israeliana e’
riuscito a far riaprire le indagini sul ferimento di Tristan Anderson,
giovane attivista americano che ha subito – dopo essere stato ferito
dall’esercito nel villaggio di Nilin- danni cerebrali permanenti. Anche
nel caso di Anderson, il caso era stato chiuso senza avviare alcuna
indagine approfondita.
Commenti
Posta un commento