Comunità cattolica di Gaza: un saluto agli amici di Gaza

  Era da febbraio che io non scendevo a Gaza. Mesi!!! La settimana scorsa, finalmente, io, Lorenzo e Suor Susan siamo andati insieme a far visita ai nostri amici. Un giorno solo, una toccata e fuga. Un po’ come tutto il resto del mondo, anche per noi in fondo vale il fatto che Gaza resta all’ultimo posto, dopo tutti gli altri impegni quotidiani di lavoro e non. Drammaticamente.. ce ne dimentichiamo, quasi senza accorgercene. E per contro quando finalmente si va, si riceve un’accoglienza straordinaria. I nostri amici sono felicissimi di vederci, ci fanno indegnamente sentire importanti e voluti bene. Basta una toccata e fuga per riaccendere l’affetto e la simpatia per questa povera gente, in prigione. Commovente.Nei mesi estivi le scuole sono chiuse. In alcune ci sono in corso dei campi estivi. Con l’inizio del Ramandan tutto si ferma. Il nostro piccolo team sta seguendo soprattutto dei casi medici. Sosteniamo, con qualche soldo, le persone che necessitano di cure: medicine, trasporti, materiale… Circa una quindicina di casi al mese vengono studiati e approvati dal team, di cui fa parte suor Susan, Sabah, un medico e le signore locali delle associazioni di donne, che scovano e conoscono i casi.Abbiamo incontrato il parroco p. Jorge nella presidenza della scuola. Sta impostando il prossimo anno scolastico: insegnanti da sostituire, classi, diplomi, progetti (cerca aiuto per rinnovare la biblioteca e il laboratorio di chimica). Le attività della parrocchia sono molto intense. Le maggiori risorse sono destinate ai ragazzi, piccoli e grandi. Giornate di oratorio, di gioco e formazione cristiana, intervallate da gite al mare e qualche festa. I giovani gazawi come sempre rispondono entusiasti e numerosi. Abbiamo visitato con lui la struttura dell’YMCA, molto bella e vasta. Questo è il 32 anno che organizza campi estivi per i bambini e gli adolescenti.Per le strade ci sono molto meno macchine in giro. L’autista ci ha detto che il governo di Hamas ha cominciato a far pagare la tassa di circolazione ai veicoli (e molte altre tasse!), applicando sanzioni pesanti per chi non si mette in regola. Quindi pochissimi girano in auto… quando la polizia controlla. Le strade sono comunque piene di vita e commercio! C’è una certa ripresa dei lavori edili. Piccoli segnali di vita che però non devono illudere e far dimenticare lo scandalo della prigionia. Eccovi le foto.

Commenti

Post popolari in questo blog

Hilo Glazer : Nelle Prealpi italiane, gli israeliani stanno creando una comunità di espatriati. Iniziative simili non sono così rare

giorno 79: Betlemme cancella le celebrazioni del Natale mentre Israele continua a bombardare Gaza

Né Ashkenaziti né Sefarditi: gli Ebrei italiani sono un mistero - JoiMag

I 'cimiteri dei numeri': dove finisono i "nemici" di Israele