Yitzhak Laor : Israele verso il totalitarismo e il nazionalismo

  1.    Kadima è un disastro per la democrazia. Il totalitarismo che sta prendendo il sopravvento nella nostra vita - che ha per lo più carattere razzista – è una conseguenza del fatto che tra Kadima (centro-sinistra) e Ysrael Beiteinu, estrema-destra, non c’è una reale differenza. La scomparsa di Meretz e l’atteggiamento razzista che ignora la parte araba dei votanti e i loro rappresentanti alla Knesset sottolineano anche meglio quanto Israele sia vicino a essere uno Stato a partito unico. Si chiamava “consenso”, adesso è ampio accordo sulla maggior parte dei problemi. Al di là di minuscole differenze di opinione tra i partiti politici, in realtà siamo governati da un partito unico, il partito di Stato, con le sue sezioni: Likud-Misrahi (ebrei di origine medio-orientale), Likud-russo, Likud- ufficiali di carriera e Labor, Likud-ultraortodossi e Likud nelle sue due incarnazioni: Kadima e Likud. Questo è il contesto delle leggi sulla lealtà e della caccia al deputato del partito Balad Hanin Zuabi. In conformità della monotona mappa politica, che produce i politici, anche i cittadini non sono più divisi, persino riguardo ai territori, per non parlare dei loro sudditi privi di diritti. Tutti, di quando in quando, sono per i “due Stati”. Esistono, è vero, falangi di coloni, ma sono protetti dall’esercito e l’esercito è il totem del partito di Stato. Alla celebrazione dell’unità presiedono gli idioti ospiti di uno show. La buona andatura alla quale ci dirigiamo verso il fascismo non ha bisogno di inni e marcette. Basta un idiota da reality show.Gli elettori di Meretz - l’ultima opposizione ebraica – hanno votato in massa per il partito di destra Kadima. La loro indifferenza di fronte a questa inversione di tendenza risale a quando il loro partito ha sostenuto l’Operazione Piombo fuso. Attenti alla sicurezza, i coglioni intraprendenti e presuntuosi sono più convincenti in tempi di bagni di sangue. Adesso i furbi ci chiedono come sia possibile che si arrivi al fascismo senza bisogno di dittatura e prigioni. n realtà la democrazia israeliana è una dittatura militare che dura da oltre 43 anni al di là della Linea verde. Nelle sue carceri ci sono più di 7000 prigionieri che dal punto di vista del partito di Stato sono “lì per ragioni di sicurezza”, mentre invece si tratta di prigionieri politici. Il sistema che li giudica e li mette in galera ha tutta l’apparenza di una banda di pompieri che suona Chopin. Nei cospicui sforzi del partito di Stato per ottenere immediato sostegno a buon mercato è scomparsa la rappresentanza della maggior parte dei cittadini. Al di fuori del dibattito politico, che non fa che ripetersi, c’è una fila interminabile di gente che aspetta un intervento chirurgico, lavoratori a tempo determinato, impiegati senza posto fisso e che non avranno mai una pensione, impiegati il cui reddito va perdendo potere d’acquisto. Questa gente non ha rappresentanza né un partito. La rappresentanza diventa “la loro” solo quando sono minacciati dalla divisione di Gerusalemme, un congelamento degli insediamenti, una flottiglia turca: soltanto allora tutti gli israeliani sono rappresentati da un partito unico che capitalizza i falsi dissensi interni: chi è più patriota. E’ meglio tentare di leggere la politica israeliana in questo modo: i cittadini svantaggiati aspettano il loro turno in clinica - pochi medici, molte ore d’attesa – sfogliando giornali scandalistici: ogni genere di intrattenitori che si sono trastullati in letti altrui e bulldozer che costruiscono ville sulla proprietà dei nostri antenati. (tradotto da Marilla Boffito)Israel is effectively a single-party state

  2. 2   Yitzhak Laor : dov'è la pubblica opinione israeliana?Sintesi personale  La sortita dal ministro della Difesa Ehud Barak e dei suoi cortigiani a Parigi, è stata sponsorizzata da uno stato dove un terzo di tutti i bambini vivono sotto la soglia di povertà senza dimenticare Gaza e i suoi abitanti ; chi rappresenta Barak oltre i trafficanti di armi e l' elite militare?The avaricious sortie by Defense Minister Ehud Barak and his courtiers to Paris was sponsored by a state in which a third of all children live under the poverty line; Barak himself is supervising the starving of Gaza and its 1.5 million inhabitants. All this ties in well with Israel's current political crisis, which revolves around a crisis of representation: Whom does Ehud Barak represent apart from the arms dealers and military elites? How can the commonwealth's citizens demand accountability in a manner that would force le petit empereur to reply? The answer is they can't.La società politica di Israele è essenzialmente un club di sostenitori. Il pubblico è invitato ad eleggere i rappresentanti, che si nutrono di denaro e propaganda. Al pubblico è consentito solo di scegliere l'offerta limitata a disposizione, e dare in sostanza agli avvocati carta bianca fino alle prossime elezioni, quando sceglierà tra le seguenti opzioni "Non è un amico, lui è un leader", "difenderà Gerusalemme," ecc  .Sono scomparsi i: i sindacati, i comitati dei lavoratori, il movimento di protesta e, soprattutto, i partiti politici, come organizzazioni basate sull'appartenenza,. Sono rimaste le fazioni della Knesset e i loro avvocati . Barak intende parlare contro gli insediamenti, e intanto permette loro di continuare a costruire . Il primo ministro Benjamin Netanyahu parla dell'Olocausto, e poi fa un discorso maschilista alle Nazioni Unite. Saremo chiamati a decidere quale scelta sia la meno ripugnante. That's all. Alla fine del primo decennio del nuovo secolo, la democrazia israeliana è governata da quattro élite: l'élite politica (che comprende giornalisti influenti), l'elite finanziaria (che eccelle nella viltà quando si tratta di opporsi al potere costituito),l' élite militare (la cui potenza è maggiore di quanto chiunque vorrebbe ammettere), e l'élite accademica (il cui ruolo è quello di legittimare le altre tre élite). Queste elite si caratterizzano per la loro suprema indifferenza verso l'opinione pubblica e per l'apatia dimostrata verso gli orrori di Gaza il cui prezzo potrà essere richiesto a Ginevra o all'Aia , luoghi non influenzati dalla solidarietà idiota con i militari e dall' orchestra propagandistica dei media Se l'opinione pubblica non conta più nulla , si spegne, almeno finché i suoi soggetti sono rispettosi della legge e non diventano obiettori militari o fiscali . La paralisi israeliana  è alimntata dallo svuotamento della vita politica di contenuti democratici . Scaturisce ,così, l'emozione solo quando "il mondo è contro di noi", o quando "siamo contro il mondo" - il mondo in quest'ultimo caso sono i palestinesi assediati. A volte, "opinione pubblica" inciampa sul genocidio armeno, perché è quello che i politici hanno raccontato.E il giorno dopo arriva una nuova emozione patriottica.Israeli leaders killed public opinion

  3. 3 Yitzhak Laor: non tutto è vanità   Sintesi personale     Nessuno può fermare le metafore dei politici Non si tratta di dire qualcosa di nuovo. Abbiamo già avuto "il tiranno egiziano"Abbiamo avuto Yasser Arafat simile a Hitler, secondo Begin, Saddam Hussein, come Hitler e Hassan Nasrallah, come Hitler. Ed ora tocca ad Ahmadinejad essere come Hitler. 
  4. Chi prende sul serio questi paragoni? Ebbene, il problema non è la gravità. Il problema è il cinismo.Questi rituali riflettono la completa fiducia nel mito nazionalista del solitario partigiano contro il nemico , da Amalek ad Ahmadinejad.Essi riflettono anche disprezzo per l' unicità di Hitler o per il termine "Germania nazista" Sai che non è vero, ma si crede ancora a questa menzogna con tutto il cuore Il monopolio dell'unicità della sofferenza del popolo israeliano è nato su questo cinismo e dà diritto a opporre il veto all'altrui sofferenza, soprattutto a quella palestinese .  Israele ama avere il monopolio della memoria collettiva,trasformando i suoi politici, sorveglianti, amministratori di questa memoria in eroi Il conflitto scaturisce nell'incapacità di limitare il leader portavoce della memoria: così mentre le bandiere diventano sempre più grandi, sempre meno persone le espongono sulle auto Il giorno dell'indipendenza nazionale dovrebbe essere caratterizzato dal silenzio e da meno chiacchiere : non tutto è vanità   Not all is vanity
  5. A place in the Jewish heart and soul
    allegato
  6. Laor YitzchakFilosemitismo. Il nuovo filosemitismo europeo e il «campo della pace» in Israele
    Yitzhak Laor : formula magica per la guerra: rafforzare deterrenza
    Yitzhak Laor La risposta “della collettività”

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