Gideon Levy e la protesta contro il Teatro di Ariel. Lettera di 150 accademici





1Gerusalemme, 31 agosto 2010 (nella foto dal sito www.imemc.org la colonia di Ariel), Nena News – Si allarga la protesta in Israele contro le attivita’ culturali nelle colonie ebraiche costruite nei Territori palestinesi occupati nel 1967, partita la scorsa settimana da un gruppo di alcune decine di attori e di autori teatrali che si sono opposti alla collaborazione con il Palazzo della Cultura che a novembre verra’ inaugurato ad Ariel, il secondo per grandezza degli insediamenti israeliani in Cisgiordania. A coloro che si oppongono a vedere, come vorrebbero il governo e buona parte dei media, nel Palazzo della Cultura di Ariel «un teatro come gli altri», si sono uniti nelle scorse ore anche 150 accademici. Nei prossimi giorni e’ attesa inoltre una lettera aperta di alcuni scrittori – fra cui Yehoshua, Oz, Grossman – che affermano che non parteciperanno ad attività culturali in Cisgiordania fino al termine dell’ occupazione militare israeliana.Nei giorni scorsi stampa e governo avevano rivolto accuse durissime contro gli attori, attrici, autori e registi (una quarantina), che rifiutano di esibirsi nel «Palazzo della Cultura» di Ariel. Secondo la maggioranza degli editorialisti «gli ebrei non possono boicottare altri ebrei» anche se sono coloni che occupano le terre palestinesi.
Alla condanna degli artisti refusenik giunta dalla maggior parte dei mezzi d’informazione, si è unita domenica quella del premier Netanyahu che ha usato parole di fuoco contro chi all’interno del paese vorrebbe boicottare non solo le colonie ma, a suo avviso, l’intero Stato di Israele. La ministra per l’istruzione Limor Livnat ha rivolto un appello alle compagnie teatrali affinchè non si lascino coinvolgere nella protesta. «I firmatari della lettera di boicottaggio (del Palazzo della Cultura di Ariel,ndr) hanno deciso di lacerare la società israeliana …Si tratta di una iniziativa molto pericolosa che discrimina fra pubblici diversi sulla base delle convinzioni politiche dei firmatari», ha scritto Livnat sorvolando sul «particolare» che Ariel è stata costruita nella terra appartenente ad un altro popolo, in violazione delle leggi e convenzioni internazionali. Diversi deputati di destra invocano il licenziamento degli attori non allineati al pensiero dominante.
Il Palazzo della Cultura di Ariel è costato dieci milioni di dollari e ha già ottenuto la collaborazione delle più importanti compagnie teatrali di Israele. I coloni potranno assistere nella stagione 2010-2011 a rappresentazioni di opere di autori celebri, da Bertold Brecht a Moliere. La rivolta è partita da Shmuel Hasfari, un attore ed autore schierato contro l’occupazione, e ieri si è materializzata in una lettera aperta firmata da quarantina di attori, registi ed autori di teatro che escludono di poter mettere la loro arte al servizio di israeliani che occupano terre palestinesi. Fra i firmatari della lettera aperta vi sono alcuni nomi importanti del teatro israeliano: come quello dell’attrice Einat Weizman, dei registi Rina Yerushalmi e Moti Lerner e degli autori Yehoshua Sobol e Savion Lebrecht.(red) Nena News
2   Esther Zandberg : Architetti di Ariel è giunto il momento di dire NO   Sintesi personale
Dopo la protesta degli attori è giunto il momento per gli architetti e i progettisti di rifiutarsi pubblicamente di lavorare per gli insediamenti.Un rapporto di B'Tselem definisce Ariel una lunga e stretta enclave che penetra in profondità nel territorio palestinese, un luogo concepito per considerazioni politiche al fine di interrompere la continuità territoriale tra le città palestinesi.Architetti e progettisti non hanno bisogno di B'Tselem, sanno analizzare le mappe e comprendere da soli che questa è la situazione. Le loro voci sono quello che dovrebbero essere sentite.Finora nessuna protesta pubblica è stata espressa contro la presenza di un dipartimento di architettura in Ariel College, dove si insegna l' alienazione dall'ambiente circostante, in contrasto con i principi dell'etica professionale.Una protesta degli architetti potrebbe far nascere un movimento di protesta contribuendo a porre fine al conflittoArchitects out of Ariel 
3     Gideon Levy: dite no al teatro delle marionette di Ariel  Sintesi personale Sapremo la risposta nelle prossime settimane: c'è un teatro vero e proprio in Israele, o c' è solo un teatro di marionette? Sono i nostri artisti davvero attori, drammaturghi e registi, o sono marionette? I nostri attori ora devono affrontare una sfida importante. Se accetteranno di rappresentare un'opera di Brecht nel teatro di Ariel, copriranno se stessi di vergogna e derisione .Non molto è rimasto della linea verde. MENTRE la Tate Modern di Londra presenta il lavoro di Francis Alys, che cammina con un secchio di vernice per disegnare una nuova linea verde , Israele sta facendo del suo meglio per nascondere ciò. Ora il teatro si mobiliti contro questa campagna di offuscamento e di tenebre. Sì, c'è una differenza tra lo Stato israeliano legittimo e sovrano e l'occupazione che ha rubato terre e privato di tutti i diritti i residenti . I "Settlers meritano cultura", ha detto Tzipi Pines, direttore di Beit Lessin, altri parlano del rischio di perdere il finanziamento statale . Il denaro compra tutto? Le poche decine di artisti che hanno firmato una dichiarazione spiegando le motivazioni del boicottaggio di Ariel ,sono persone di coscienza che meritano lode. Non è facile ribellarsi contro coloro che garantiscono il lavoro, Ma questa è una prova reale. Coloro che si esibiranno ad Arial (Habima e Cameri ) non dovranno meravigliarsi se saranno boicottati nei teatri internazionali: il mondo sa distinguere tra Ariel e Israele. L'invito quinidi è rivolto agli attori israeliani: non date una mano a questo teatro dell'assurdo, siate persone reali e non burattini Israel's actors must say no to puppet theater in Ariel

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