Gideon levy: capo di accusa : arabi


No, questa non è (ancora) una difesa del dr. Omar Sayid e di Ameer Makhoul, che sono stati arrestati nel cuore della notte. Nessuno sa ancora di che cosa sono accusati e in base a quali motivazioni. Forse la montagna di sicurezza dello Shin Bet partorirà un mucchietto di terra, forse no, ma nel contesto di un’altra sgradevole ondata collettiva di diffamazione contro gli arabi di Israele, è tempo di rivelare un crimine di diverso tipo: Che cosa vogliamo, eventualmente, dai nostri concittadini arabi?La verità è che, più di ogni altra cosa, ci piacerebbe che scomparissero, ma non i loro ristoranti di hummus. In seconda istanza li si dovrebbero tenere ammassati nei loro villaggi e nelle loro città – per non dire nei loro ghetti. Colà potranno starsene l’uno sull’altro, alcuni disoccupati non proprio per propria colpa , reietti e soggetti a discriminazioni nei loro confronti. Innalzeranno la bandiera israeliana, preferibilmente due, e canteranno le lodi dell’anima ebraica che sogna l’inno nazionale – qualsiasi cosa di meno verrebbe considerata una trasgressione.Ci piacerebbero i loro membri della Knesset, se ancora consentissimo loro di avere dei membri alla Knesset, di fare visita alle comunità ebraiche degli Stati Uniti, di prostrarsi sulla tomba del rabbino Nachman di Bratislava e prendere parte alla Marcia dei Viventi ad Auschwitz. Giusto, finché non si recano in visita dai loro confratelli nei paesi arabi. Fateli stare sull’attenti al suono delle sirene del giorno della memoria per i soldati che hanno combattuto contro il loro popolo. Fateli acclamare i soldati delle Forze di Difesa Israeliane che erodono loro piano piano i territori. Ringraziate il loro giovane popolo per le vaste e generose opportunità di lavoro loro concesse (1,3 % del personale dell’ufficio del Primo Ministro, 6 dei 469 impiegati alla Knesset, 2% della forza lavoro impiegata nei ministeri dei trasporti e delle comunicazioni, un totale del 6% nei servizi pubblici).Fate accettare loro il test di lealtà del Ministro degli Esteri Avigdor Lieberman. Fate rispettare loro la Legge della Cittadinanza e che non sposino persone del loro popolo che provengono dai Territori Occupati. Fate rispettare loro la cosiddetta Legge della Naqba e che non osino far riferimento agli avvenimenti del 1948, neppure con un sussurro, mai. Fate che non osino acquistare un appartamento nella parte superiore di Nazareth o di Carmel, che erano state costruite sulla loro terra, e fate che non cerchino di affittare un appartamento a Tel Aviv. Non fate loro neppure pensare di potersi divertire nei nostri locali, sebbene non ci sia alcuna possibilità che le guardie di sicurezza li lascerebbero entrare. Fate assumere loro un accento israeliano, preferibilmente ashkenazita, in modo tale che le guardie di sicurezza all’Aeroporto Internazionale Ben Gurion non li fermino. Fateli arrivare, come sempre, all’aeroporto, e senza lamentarsi, quattro ore in anticipo sul loro volo perché sono arabi.Fate sì che i loro poeti continuino ad aver bisogno della Corte Suprema per accettare premi letterari arabi. Fate sì che abbiamo meno figli perché si stanno “riproducendo troppo”, trasformando così il tutto in un “problema demografico”. Fate che non parlino a così alta voce attorno ad israeliani in quanto non amiamo udire l’arabo. E, naturalmente, non permettete loro di incontrarsi con “agenti stranieri”, sebbene quasi tutti siano cittadini dei paesi circostanti.Se le “minoranze” o “gli arabo-isaraeliani”- anche questi termini siamo stati noi ad imporli a loro con la forza, perché dovremmo chiamarli palestinesi? – soddisfano davvero tutte queste imposizioni impossibili, potrebbe darsi il caso che li accetteremo in un modo o nell’altro. Poi continueremo a divorare pita e hummus, caffè e baklava in omaggio della casa, e lasceremo loro costruire le nostre case – a condizione che loro non ascoltino la radio araba mentre stanno lavorando.Il comitato parlamentare d’inchiesta presieduto dal membro della Knesset Ahmed Tibi sull’assunzione di un maggior numero di arabi nel servizio civile ha rilasciato la sua relazione ad interim all’inizio dell’anno. Questo sconcertante rapporto avrebbe dovuto essere un atto d’accusa nei confronti della società israeliana. Ma esso è stato accolto con indifferenza. Esso rivela una grave discriminazione da parte dello stato. Ma il rapporto costituisce solo una parte del problema. L’altra è di tipo politico e nazionale: Non possiamo ignorare che la discussione sullo “Stato Ebraico” esclude per definizione gli arabi di Israele, con il relegarli in un angolo dal quale, per loro, non ci sarà via d’uscita.E’ vero, essi possono godere di una quantità di diritti superiore rispetto alla maggior parte degli arabi del mondo, ma tutto ciò è irrilevante. Dopo tutto, siamo una democrazia. Invece, essi stanno peggio della maggior parte degli ebrei del mondo. Con la soluzione a due-stati che sta svanendo rapidamente e l’alternativa di un solo stato che sta diventando l’unica soluzione possibile, la prova del nove per il regime da costituirsi in un paese che è già pressoché binazionale, starà nel modo di trattare i suoi cittadini arabi. Nel frattempo, ammettiamolo: Anche se il sospetto nei confronti di Sayid e di Makhoul dovesse rivelarsi vero, gli arabi di Israele sono ancora leali nei confronti dello stato, molto più di quanto lo stato è leale nei loro riguardi.Capo d’accusa: arabi

allegati :Arabi israeliani

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