Gideon Levy : ashkenaziti , sefarditi e discriminazione
Sintesi personale
. La segregazione tra ragazze ashkenaziti e sefarditi nella scuola di Beit Yaakov in Cisgiordania (insediamento di Immanuel )è davvero vergognosa e scandalosa e l'apartheid nella comunità ultra-ortodossa nel suo insieme suscita disgusto. Si inizia con l'arroganza profondo verso il non-ebrei ,insita nella legge religiosa ebraica, e continua con il razzismo nei confronti degli ebrei dell'Europa orientale . Il nostro shock su quanto accade in posti come Immanuel e Bnei Brak è giustificato e fondato.Detto questo, diamo uno sguardo ad alcune delle nostre illuminate scuole laiche ashkenaziti. Non abbiamo nulla che sia simile alla segregazione rabbinica. Eppure, questo non dovrebbe essere fonte di orgoglio. Ricordiamo la cerimonia del Premio Israele che si è svolta pochi giorni fa: quasi tutti i destinatari erano ashkenaziti. In effetti, nessuno ha deciso di escludere i sefarditi , ma i risultati parlano da soli. La discriminazione laica è a volte più grave di quella palese degli ultra-ortodossi in quanto non desta protesteDal 1950, ci è stato detto che non c'è discriminazione, ma nel 1950 l'illuminato statista Abba Eban ha scritto che dovevamo infondere uno spirito occidentale in loro (cioè nei sefarditi), e non permettere che ci trascinassero nel Medio Oriente.. André Azoulay, consigliere anziano del re del Marocco, è convinto che gli ebrei marocchini siano stati portati in Israele solo per fornire manodopera a basso costo e per servire da scudi umani nelle regioni di confine. Egli evidenzia i commenti del primo ministro David Ben-Gurion e dell'ex presidente del Congresso Ebraico Mondiale Nahum Goldmann che confermano le sue affermazioni . .Ogni "volta che incontro questo uomo imponente, che ha avuto una carriera incredibile, io non posso non a chiedermi : "Che cosa sarebbe diventato se fosse immigrato in Israele? Il segretario dei lavoratori? O forse un operaio tessile? "E che dire di un altro individuo che è immigrato in Israele dal Marocco, Amir Peretz? È uno dei politici più decenti Israele e fra i pochi che possiedono una visione del mondo. Egli è stato l'oggetto di scherno (apertamente o di nascosto) dal suo primo giorno come ministro della difesa a causa della sua origine etnica. Non vi è alcuna discriminazione, si sostiene, ma lo è tutta la nostra politica : la leadership militare, economica,, accademica e persino militare, economica è costituita da ashkenaziti con qualche eccezione sefardita, tanto per confermare la regola. Dopo 62 anni Israele è gestita da una elite etnicamente pura . È vero, abbiamo avuto due presidenti di origine sefardita, ma nessun primo ministro
There is no discrimination, we claim, yet our entire political, economic, legal, academic and even military leadership is made up of Ashkenazim, with a smattering of Sephardim as the exceptions that so remarkably prove the rule. And the rule is that, even 62 years after its establishment, Israel is run by an ethnically pure elite. True, we did have two presidents of Sephardi origin, but there's no way they could have been Moroccan Jews, who until recently comprised the largest ethnic community in the country. We have had two or three Sephardi army chiefs of staff and there are already a few major generals, a bank head or two, but not one prime minister. Who's counting, though? Equality reigns.
E non basta : se nel 1975 i sefarditi guadaganavano in media il 79 per cento rispetto alla retribuzione ashkenazita, nel 1992 tale cifra è scesa al 68 per cento. Secondo studi non aggiornati per colmare il divario formativo tra le due comunità ci vorranno altri 75 anni. Le prigioni sono piene di sefarditi, mentre nelle università circa il 7 per cento dei docenti è sefardita , . Ma perché abbiamo bisogno di statistiche? Proviamo a chiederci onestamente quante delle persone che appaiono in televisione ogni giorno sono sefarditi così come coloro che rivestono cariche importanti.Prima di criticaare gli haredim ,guardiamo noi stesi
The Ringworm Children (esperimento radiazioni) su bambini saarditi
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