Iran e iraq : rapporti economici e politici sempre più stretti


Baghdad (AsiaNews) – Il governo iracheno chiede all’Iran di rispettare con urgenza gli impegni presi nel settore della ricostruzione post-conflitto e che da un anno aspettano di essere realizzati. I progetti riguardano grandi opere: alcuni ponti, tre strade ad alto scorrimento, e una nuova città. Il ministro per la Ricostruzione e l’edilizia, Bayan Dazaai, ha detto che l’Iraq aspetta che le ditte iraniane aprano i cantieri come previsto nel memorandum d’intesa siglato l’anno scorso tra le due nazioni a maggioranza sciita.Ditte della Repubblica islamica sono molto attive in Iraq, dove il regime iraniano esercita una forte influenza, che non è solo politica. L'obiettivo di condizionare gli sviluppi in Iraq è motivato da un certo numero di fattori strategici, ma anche da interessi culturali e religiosi. L’Iran è il primo partner commerciale dell’Iraq, con un volume di scambio che, secondo le previsioni per il 2010, supererà i 5 miliardi di dollari. L’influenza economica di Tehran si è tradotta in questi anni con l'invasione del mercato iracheno di merci a basso costo (soprattutto materiali per l’edilizia e macchinari). Il governo iraniano ha sostenuto il suo export pagando alle ditte esportatrici il 3% del valore del prodotto che smerciavano all’estero. Questo ha permesso la vendita di beni iraniani al di sotto del prezzo di mercato, schiacciando la concorrenza locale e soffocandone lo sviluppo. Il settore agricolo, una volta centrale nell’economia irachena, si è impoverito proprio per l’aggressiva attività economica iranianaIl settore edilizio è comunque quello in cui Tehran è più attiva. Numerose società di Stato hanno investito in modo consistente nella ricostruzione post-conflitto. Nel 2008 l'Iran ha offerto un prestito di un miliardo di dollari per progetti che utilizzino in Iraq contractor e mano d'opera iraniani. Nel febbraio 2009 l'Iran si è aggiudicato l'appalto per un progetto da 1,5 miliardi di dollari per la costruzione di un complesso di case, scuole, hotel, e negozi a Bassora. L'edilizia in alcuni casi è strettamente legata al turismo religioso, altro campo in cui l'influenza del regime islamico è fortissima. Diverse compagnie a partecipazione pubblica hanno investito nelle città sante di Najaf e Karbala, mete di pellegrinaggio per la comunità sciita mondiale. Il governatore di Najaf parla di 20 milioni di dollari all'anno per progetti volti a migliorare le infrastrutture. I pellegrini che ogni anno arrivano dall'Iran sono centinaia di migliaia. Le ditte statali iraniane che operano nel settore scelgono con quali compagnie irachene entrare in affari per il trasporto, la protezione, e l'alloggio dei loro clienti. La scelta è dettata per lo più dall'affiliazione politica: quasi tutte le ditte partner sono legate a partiti iracheni molto vicini agli interessi di Tehran. L'Iran ha investito molto anche nel settore bancario: nel 2007 ha aperto a Baghdad una filiale della banca Melli. Questa, secondo il Dipartimento Usa del Tesoro, è uno degli strumenti finanziari attraverso cui il regime islamico raccoglie materiale per il suo programma nucleare e missilistico. La banca offre anche servizi finanziari alla famigerata divisione “Quds” dei Guardiani della rivoluzione, che fornisce addestramento alle milizie irachene. A sette anni dall'invasione americana, Tehran ha più influenza sugli sviluppi dell'Iraq del dopo Saddam di quanta mai ne abbia avuta in precedenza.
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Commento: e di che cosa ci lamentiamo? abbiamo liberato l'Iran dei suoi micidiali nemici in Iraq e in Afganistan . Del resto questo vuol dire agganciare l'Iraq alla Cina, alla Russia, all'America latina

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