Zeev Sternhell *SENZA FUTURO LA SINISTRA ISRAELIANA


Il vero dramma della sinistra laburista - e, al di là della sinistra, di tutta la società israeliana - sta nella sua impotenza. Le ragioni sono iscritte nel crollo elettorale del febbraio 2009, ma, nella sostanza, non differiscono da quelle che determinarono la sconfitta storica del 1977, quando la destra prese il potere per la prima voltaEsse riguardano in primo luogo le strutture ideologiche di un movimento incapace di offrire una prospettiva futura di fuga da un duplice pantano - il neocolonialismo e il neoliberismo. Molti sono ormai gli israeliani consapevoli di trovarsi al capezzale di un malato grave, se non morente.La lunga discesa agli inferi non dipende tanto dall'usura del potere o dall'evoluzione generale della società, quanto dall'incapacità della sinistra di gestire sia la vittoria del giugno 1967 contro Egitto, Siria e Giordania, che lo storico successo ottenuto con gli accordi di Oslo del 1993. Posta di fronte a un compito gigantesco, ha mostrato di essere non solo conformista e conservatrice, ma anche fragile a livello intellettuale e moraleIl movimento nazionalista ebraico si è dato subito l'obiettivo di aprire la Palestina ad un'immigrazione illimitata, per colonizzarla e infine strapparne l'indipendenza. «L'impresa sionista è un'impresa di conquista - affermò nel 1929 Berl Katznelson, l'ideologo del movimento laburista. E voglio che sia chiaro che, per me, la definizione di questa impresa in termini militari non è una formula retorica.» Per legittimare la conquista, il movimento invocava i diritti storici degli ebrei sulla terra dei propri antenati. Già dalla fine del XIX secolo, tutte le correnti del sionismo ritenevano che gli ebrei europei si trovassero sull'orlo del precipizio. La seconda guerra mondiale avrebbe dato loro ragione. La vittoria del 1948 - 1949, è stata la legittimazione di cinquant'anni di indefessi preparativi condotti dai laburisti, al potere dall'inizio degli anni '30. Quando scoppia il fulmine a ciel sereno del giugno 1967, nasce il problema di come interpretarlo, che cosa farne. Era forse il risultato di un errore di calcolo degli egiziani, da sfruttare per fare la pace utilizzando i territori conquistati come moneta di scambio, o si trattava invece della logica conseguenza della guerra d'indipendenza?
continua
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