Goldstone:GAZA: GLI INCUBI MI ACCOMPAGNERANNO PER TUTTA LA VITA
BILL MOYERS: Lei è ebreo e si ritiene sionista. Che cosa intende?
RICHARD GOLDSTONE: Significa che sostengo il diritto di Israele di esistere. Cioè il diritto degli ebrei di avere di avere una propria nazione in Israele.
BILL MOYERS: E allora, da ebreo e sionista, come ha accettato di denunciare i crimini di Gaza?
RICHARD GOLDSTONE: È una questione di coscienza. Sono stato coinvolto in investigazioni su serie violazioni nel mio stesso paese, il Sud Africa, e sono stato castigato da molti della comunità bianca per averlo fatto. Ho investigato seri crimini di guerra nei Balcani e i serbi mi hanno odiato per questo. Sono stato sotto minaccia di morte sia in Sud Africa che nei Balcani. Poi sono andato in Ruanda, e molta gente mi ha odiato per averlo fatto. Sono stato il vice presidente dell’Associazione Internazionale per i Diritti Umani, e ho denunciato Cina e Siria, Bangladesh, Sri Lanka. Il fatto che sia ebreo non significa che non debba investigare su Israele. Ecco, il punto è considerare Israele uno Stato come tutti gli altri...
BILL MOYERS: Il suo Rapporto accusa soldati israeliani per aver sparato a sangue freddo a civili disarmati che non rappresentavano alcuna minaccia, come a due ragazzini ai quali era stato ordinato di scendere da un trattore che stava portando civili feriti all’ospedale; testimonia di centinaia, forse migliaia di case distrutte, ridotte in macerie e ospedali bombardati... Praticamente incriminazioni schiaccianti sulla condotta di Israele a Gaza, non è vero?
RICHARD GOLDSTONE: È così. Ma ci si sarebbe dovuti indignare. Invece si sono dilettati a trovare un accordo per valutare queste accuse. Io non ho visto ne' letto nessuna risposta dettagliata ai crimini che ho elencato.
BILL MOYERS: E perché?
RICHARD GOLDSTONE: Immagino che nessuno voglia essere attaccato in questo modo. È un riflesso automatico quello di respingere le accuse invece di rispondere puntualmente ad esse. Mi piacerebbe leggere almeno qualcuno che si pronunci per esempio sugli attacchi alle infrastrutture di Gaza, per me assolutamente ingiustificabili.
BILL MOYERS: Che cosa ha visto con i suoi occhi mentre era lì?
RICHARD GOLDSTONE: Ho visto la distruzione e la devastazione. Dall'abbattimento dell’unica fabbrica che produce farina a Gaza, ai campi arati e distrutti dai bulldozer israeliani. Ho visto gli allevamenti di galline per la produzione di uova -e non di missili- completamente distrutti. Decine di migliaia di galline uccise. Ho incontrato famiglie che avevano perso i loro cari in case nelle quali avevano cercato riparo dalle forze di terra israeliane. Ho dovuto fare delle strazianti e difficili interviste a un padre a cui erano state uccise tutte le sue figlie e praticamente sterminata la sua famiglia.. e poi riportare di una famiglia di più di 21 membri, tutti uccisi dai mortai israeliani. È stata una indagine difficile, che mi procurerà incubi per tutto il resto della mia vita.
BILL MOYERS: Cosa rende tutti questi “incidenti” dei ‘crimini di guerra’?
RICHARD GOLDSTONE: La legge umanitaria si basa sul “principio di distinzione”. Richiede che tutte le persone coinvolte, comandanti, truppe, tutta la gente coinvolta nel fare la guerra, siano distinti tra civili e combattenti. E poi c’è la questione della proporzionalità. In guerra anche quello che viene chiamato eufemisticamente un “danno collaterale” deve essere proporzionato all’obiettivo militare. Si tratta quindi di dare la più alta protezione ai civili. La Convenzione di Ginevra del 1949 è il primo strumento internazionale che è stato ratificato da ogni singolo membro delle Nazioni Unite, così che ora è legge. Non è solo un trattato di legge, ma è diventata una consueta legge internazionale.
BILL MOYERS: Era possibile, tra gli uccisi a Gaza, distinguere tra militari e civili?
RICHARD GOLDSTONE: Non riesco a immaginare che i Servizi Segreti israeliani non fossero in grado di farlo, certamente ad un alto grado. Non sto dicendo che siano infallibili. Ma se crimini si presentano invece come la norma... Certamente, affermando che 200 fabbriche sono state distrutte, non possiamo inventare che ci siano 200 combattenti di Hamas che gestiscono le 200 fabbriche. Possiamo piuttosto riportare che, dalle nostre investigazioni, il proprietario dell'unica fabbrica di farina aveva uno dei rari documenti che gli israeliani concedono a pochissimi proprietari di andare in Israele contrattando con controparti israeliane. Aveva ricevuto - e questo è un caso interessante- un avvertimento di evacuazione. Così lui aveva evacuato tutta la sua merce. Ma poi non era successo niente. Tornò indietro e si informò attraverso un amico in Israele, che contattò le Forze della Difesa Israeliana e gli dissero, “non temere, non ci sarà nessun bombardamento sulla tua fabbrica”. Pochi giorni dopo, ricevette un’altra telefonata che gli diceva di evacuare. Ma stavolta non fece in tempo: la fabbrica venne bombardata. Ora non possiamo davvero pensare che Israele non conoscesse chi fosse il proprietario. Una delle cose che mi disturba delle investigazioni militari che invece Israele starebbe compiendo, è che ora, sette mesi dopo la fine della guerra c’è stato solo un procedimento, contro un soldato che ha rubato una carta di credito... Ma questa è solo materia i vignettisti, non certo per chi sa che si sta parlando di crimini di guerra!
Commenti
Posta un commento