Carlo Strenger : una risposta a Benny Morris e una visione pragmatica per la sinistra israeliana



Sintesi personale

Ecco un uomo la cui integrità intellettuale e impegno per la verità è incrollabile, un uomo che è stato incarcerato per essersi rifiutato di prestare servizio nella West Bank nel 1980, un uomo che aveva rischiato la propria carriera accademica pur di rispettare la verità storica sul ruolo di Israele nella creazione del problema dei profughi palestinesiQuesto storico importante,nel suo recente libro, ha detto che David Ben-Gurion doveva completare il trasferimento degli arabi, perché essi non accetteranno mai Israele ed ha ribadito il suo pessimismo in un recente articolo sul Guardian,affermando che il tentativo di Barack Obama di rinnovare il processo di pace è destinata a fallire Ci sono ragioni profonde per disillusione Morris '. Come per la maggior parte degli israeliani è stato traumatizzato dal fallimento di Camp David e dalla seconda Intifada. La posizione della sinistra israeliana fino al 2000 ha avuto due componenti. La prima è stata una visione morale: Israele non deve essere uno Stato che non rispetta i diritti umani , l'occupazione è immorale in quanto rifiuta a milioni di palestinesi i diritti più elementari.La seconda è stata una previsione empirica: se Israele proponesse ai palestinesi un ritiro dai territori, la pace ne sarebbe la diretta conseguenza Questa previsione è stata distrutta dopo Camp David 2000,. Benny Morris,dall'esperienza terribile del sangue versato, è giunto alla conclusione che il conflitto non può essere risolto a causa del negazionismo arabo The second was an empirical prediction: if Israel were to propose to the Palestinians a withdrawal from the territories, peace would ensue. This prediction was shattered after Camp David 2000, when the bloodshed reached new, terrible heights. Benny Morris, like many Israelis, took this to be the death of the left's empirical prediction. His conclusion has been that Arab and Palestinian Rejectionism are here to stay, and that the conflict cannot be resolved for generations to come. Il libro di Morris, come molti hanno notato, non fa cenno alle azioni di Israele, agli espropri del territorio palestinese, all'espansione dei settler per cui molti palestinesi hanno cominciato a dubitare della volontà di pace israeliana.L'insencirità israelian e il caos interno palestinese ha prodotto effetti catastroficiMorris, in una intervista Haaretz con Ari Shavit, si dichiara uomo di sinistra perchè continua a favorire la soluzione di due stati., ma non crede che sia fattibile Lo stato d'animo di Morris si riflette nella scomparsa della sinistra in seno alla Knesset: i cittadini di Israele non sono disposti a votare , se non vedono una speranza realistica per la pace. Io ritengo sbagliata la posizione di Morris in quanto influenzata dal fallimento di Camp David, dallo scontro di civiltà e dalla natura dell'islam. Penso, invece, che ci siano buone ragioni per credere nella pace. E' necessario che la sinistra sviluppi una nuova visione pragmatica per riconquistare il sostegno dell'opinione pubblica Non è immutabile il negazionismo arabo e palestinese : infatti l'inevitabile fine del petrolio comporta la necessità di modernizzare gli Stati. Gli arabi sanno che l'islam politico è una minaccia e solo lo sviluppo economico e un orizzonte positivo possono evitare che molti giovani demotivati abbraccino il radicalismo Sono consapevoli che ciò presuppone stretti legami con l'occidente. L'abbiamo visto con la proposta della lega Araba che Morris come tutti i governi israeliani ignora Morris è anche disattento ai cambiamenti in corso nella West Bank. Dayton, generale degli Stati Uniti, ha documentato la crescente efficacia e responsabilità delle forze di sicurezza palestinesi . E 'sorprendente quanta poca attenzione Morris dedichi alla rivoluzione di Fatah e all'emergere di una leadership molto più pragmatica,Degna di rispetto è l'opera del ministro palestinese Salam Fayyad, dotato di un'incrollabile senso di giustizia e di pragmatismo efficiente La mia risposta a Benny Morris è che abbiamo bisogno di superare il trauma del 2000. Abbiamo bisogno di sicurezza, ma dobbiamo smantellare gli insediamenti e i blocchi stradali nel cuore della Palestina per migliorare la qualità della vita e rendere possibile lo sviluppo economico per accelerare la creazione di uno Stato palestinese, anche con confini temporanei. Un grande sforzo verso lo sviluppo dell'economia palestinese deve essere fatta per dare speranza ai giovani. Questa è una possibilità realistica: ci sono molti imprenditori disposti ad investire nell'economia della Palestina e a creare autentiche sinergie tra Israele e Palestina. Mi aspetto le usuali obiezioni" "Stai abbandonando i principi fondamentali della sinistra e appoggiare la pace economica di Netanyahu"La risposta è un chiaro "no". Non ho idea quale sia la visione di Netanyahu per il futuro è - e, talvolta, dubito che ne abbia una. La mia visione è molto chiara: confini del 1967 e l'affermazione inequivocabile del diritto palestinese a un proprio Stato. Dobbiamo attenerci ai nostri ideali,e tuttavia essere pragmatici nella creazione del processo di pace.

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