## M.O/ Gaza, frattura Hamas-Fatah ostacola assistenza a malati


Mohammad, che aveva un buco al cuore, è morto una settimana fa, all’età di un anno e nove giorni. La coppia si sta chiedendo a chi dare la colpa. Gli ospedali per i malati di Gaza non potevano ricoverare Mohammad. I suoi genitori si erano battuti a lungo e duramente per organizzare un ricovero al di fuori della Striscia sotto assedio.Ma i suoi ultimi giorni sono coincisi con l’ennesima lotta al potere tra le due principali fazioni politiche palestinesi, che ha gettato nella confusione il sistema per il trasferimento di pazienti da un ospedale a un altro.Fino ad alcune settimane fa, un ufficio con la porta rosa a Gaza City era il punto centrale di tale processo. Era anche uno degli ultimi bastioni dell’Anp, che ha base in Cisgiordania.La Striscia è controllata dal movimento islamico Hamas, che ha vinto le elezioni legislative palestinesi nel 2006 e ha consolidato il suo controllo su Gaza nelle sanguinose battaglie in strada del 2007. In seguito, come protesta nei confronti di Hamas e il suo lancio di razzi contro di Israele, l’Egitto e lo stesso Stato ebraico hanno rafforzato il loro embargo su Gaza, chiudendo virtualmente tutti i confini. Un processo complicatoGli ospedali hanno lottato per avere l’equipaggiamento necessario e per poter inviare all’estero il personale per la formazione.Ogni mese, circa 900 pazienti gravemente malati sono stati tra i pochi ad avere il permesso per partire. Tuttavia, ciò ha portato ad un complicato processo per riunire i resoconti dei dottori, prendere gli appuntamenti, stabilire sostegni finanziari dall’Autorità nazionale palestinese (Anp) e occuparsi della sicurezza di ogni paziente per entrare in Israele o per il trasferimento in Egitto.Per le domande potevano volerci dei mesi. Le organizzazioni per i diritti umani affermano che dozzine di persone sono morte nei 18 mesi scorsi mentre aspettavano – o dopo che gli era stata negata – l’autorizzazione di sicurezza israeliana.
Gli ufficiali dell’Anp, capeggiati dal dottor Bassam Badry, gestivano le domande di permesso. Ma il 22 marzo, egli afferma che un gruppo di uomini di Hamas è arrivato nel suo ufficio, ha ordinato al personale di uscire e ha preso tutte le cartelle dei pazienti.Israele considera Hamas una organizzazione terrorista e non ha intenzione di dialogare con essa, cosicché il rilevamento [dell’ufficio da parte di Hamas, ndt] ha effettivamente chiuso la principale strada per i trasferimenti da un medico ad un altro. “Non hanno autorità - dichiara il dottor Badry - Hamas vuole fare ogni cosa da sola. Ma in questo caso, penso abbia fallito”.

“Troppo tardi”Due giorni dopo la sostituzione del dottor Badry, Faik Abdel-Aal giunse ad ultimare il trasferimento per suo figlio. Mohammed era andato peggiorando negli ultimi due mesi, e il signor Abdel-Aal aveva finalmente ottenuto un fondo dall’Anp per un intervento chirurgico a Gerusalemme Est. Necessitava solamente dell’autorizzazione di sicurezza.“Tutte le carte, quelle di mio figlio e di altre persone, vennero distrutte sul tavolo. Dissero che avrebbero iniziato da zero… che c’era un in vigore un nuovo sistema. Stavo urlando e piangendo perche non avevo un secondo da perdere”, disse. Andò dalle organizzazioni umanitarie, che erano diventate l’ultima risorsa per pochi casi come questo dacché Hamas aveva preso il potere. Un trasferimento fu alla fine organizzato, un giorno più tardi di quanto pianificato. Ma nel momento in cui Mohammad arrivò, era troppo tardi. Morì due giorni dopo. Il dottor Badry srotola un elenco di sei altre persone che sono morte da quando Hamas ha preso possesso del suo ufficio, tra cui malati di cuore e di cancro e alcuni ustionati.
Ritiene che il suo staff avrebbe potuto salvarli, ma è impossibile da confermare. Perfino se le richieste di permesso fossero proseguite come al solito, potrebbe essere stato troppo tardi, oppure Israele avrebbe potuto rifiutare la concessione dell’autorizzazione di sicurezza.
E c’è anche da considerare la decisione da parte dell’Anp di tagliare il numero di pazienti a cui finanzia le cure negli ospedali israeliani, piuttosto che le attrezzature della Cisgiordania, della Giordania o dell’Egitto. La famiglia Abdel-Aal ha avuto anche problemi con il cambio di data per un appuntamento a Gerusalemme Est, ma dice di non avere il sostegno finanziario per provare un ospedale israelianoGli stessi problemi pesano su Fatima e Mohammad al-Beik, mentre aspettano vicini ad una figura incurvata su una sedia a rotelle all’esterno dell’ospedale Shifa a Gaza. I dottori a Gaza affermano che il cancro si sta diffondendo nei suoi polmoni e nello stomaco, ma non sono equipaggiati per curarla con la chemioterapia di cui necessiterebbe.Hanno detto al signor Beik che Mona ha ottenuto il fondo dall’Anp per curarsi in Giordania. Ma il confine con l’Egitto è tuttora chiuso, e per passare attraverso Israele necessita di andare all’ufficio del dottor Badry per ricevere l’autorizzazione di sicurezza.Tuttavia, anche se tale problema venisse risolto, il finanziamento copre solo la Giordania – e il signor Beik afferma che per ottenere un visto potrebbe occorrere un mese.“Sto guardando mia figlia morire davanti ai miei occhi. Sono arrabbiato con il mondo intero. Nessuno ci sta aiutando”, dice il signor Beik
Un sistema corrotto”Il dottor Hassan Khalaf, vice ministro della salute nell’amministrazione di Hamas, afferma che il vecchio processo era corrotto e amministrato in malo modo – accuse che l’Anp nega.“Non era un sistema corretto”, afferma, aggiungendo che gli ufficiali dell’Anp “si sono rifiutati di cooperare con noi”.Punta il dito sul fatto che i pazienti sarebbero morti comunque aspettando l’autorizzazione israeliana. “Dove erano le organizzazioni umanitarie ad accusare Israele di questa situazione? Perche Israele è libero di uccidere, ma a noi è proibito dire che dovremmo essere onesti e giusti?” Afferma che il rilevamento [dell’ufficio del dottor Badry, ndt] è stato fatto “pacificamente e con tutto il rispetto” e Hamas sta lavorando ad un nuovo sistema tramite il quale 12 pazienti sono stati finora trasferiti in Israele in cooperazione con alcuni gruppi per i diritti umani israeliani.
Il dottor Khalaf è critico anche verso la decisione di ridurre i trasferimenti verso Israele. L’Anp dice che ciò è stato fatto per risparmiare denaro e investire negli ospedali in Cisgiordania, e che la cura può ancora essere organizzata in Israele ma come ultima risorsa.Tuttavia il dottor Badry dice che fu “una decisione politica causata dalla guerra di Gaza”. Ammette di aver reso più difficili le cose per alcuni palestinesi. “Ma è un ordine”, afferma categoricamenteI mediatori stanno lavorando per raggiungere una sorta di compromesso tra le due fazioni, mentre risuonano, con un piccolo ma tangibile progresso, i discorsi sempre più diffusi sulla Palestina unita.Nel frattempo, un uomo stava steso immobile con una emorragia cerebrale all’ospedale di Shifa; un altro era stato posto su un letto, con fasciature che avvolgevano alcune bruciature gravi.I dottori dicevano che i due uomini necessitano di cure al di fuori di Gaza. Ho appena sentito che sono morti entrambi.(Traduzione di Mauro Saccol per Osservatorio Iraq)
L’articolo in lingua originale
http://www.osservatorioiraq.it/modules.php?name=News&file=article&sid=7472

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