Michel Warschawsky :intervista su Gaza



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1 Gaza per gli Israeliani non è un luogo, una regione, non è una popolazione, è una entità. È una minaccia; non si parla degli abitanti di Gaza come per esempio di parla di quelli di Nablus, che magari sono detti terroristi, cattivi, ma conservano una dimensione umana. Mentre della popolazione di Gaza non si parla in termini di donne e uomini, di vecchi, di bambini, di stupidi…no, loro sono cose, Gaza è un’entità, terrorista, che bisogna distruggere con una guerra preventiva e permanente. È una minaccia, e dunque bisogna anticipare il pericolo che costituisce. Il secondo elemento che ha creato questo consenso è che Gaza è del tutto identificata a Hamas e Hamas alla minaccia dell’Islam, ancora una volta la minaccia, non un nemico. La minaccia del terrorismo, la minaccia del terrorismo islamico che è diventata la minaccia dell’Islam. Gaza uguale Hamas uguale minaccia islamica e dunque non c’è problema per gli Israeliani, nemmeno per quelli di sinistra: di fronte a tale minaccia bisogna attaccare.Continua q
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2 Michel Warschawski, Israele è l'occupante: poche storie
INTERVISTA. "Israele occupa Gaza e la Cisgiordania da 42 anni. Questo è un fatto. Ogni azione contro questa occupazione è un'iniziativa di autodifesa, non il contrario. Il resto è una voluta manipolazione, che riesce bene, però, al punto che a volte sembra di parlare di un problema di sei mesi, un anno o due anni fa"continua Michel Warschawski, una delle ‘voci contro’ della società israeliana

3 Crimini di guerra
Barak, Olmert, Livni e Ashkenazi un giorno dovranno rispondere di crimini di guerra davanti a una corte di giustizia, come altri criminali. Di conseguenza, è nostro dovere informare sui loro atti e dichiarazioni per essere sicuri che paghino per i massacri che hanno ordinato e commesso. continua 31/12/2008 Michel Warschawski
31/12/2008 Michel Warschawski
4 Barak e la guerra lampo
Bisogna dirlo e ripeterlo: quella che si svolge nella Striscia di Gaza non è una guerra, ma una carneficina compiuta dalla terza forza aerea al mondo contro una popolazione indifesa.Bisogna dirlo e ripeterlo: la carneficina di Gaza non è una reazione «sproporzionata» ai razzi lanciati dai militanti della Jihad Islamica e altri gruppuscoli palestinesi sulle località israeliane vicine alla Striscia di Gaza, ma un'azione premeditata e preparata da molto tempo, come d'altronde riconosce la maggior parte dei commentatori israeliani. continua inBarak e la "guerra lampo", di Michel Warschawski * [3 - 01 - 2009
5 Warshavski la verità è sempre scritta dal più forte“Gaza è chiusa ai giornalisti, ma grazie a internet e alle nuove tecnologie di comunicazione, abbiamo tutte le informazioni che ci servono per poter informare correttamente su ciò che sta avvenendo, ovvero su un vero e proprio massacro di civili; questo però non avviene o, meglio, avviene solo in parte”: raggiunto dalla MISNA a Gerusalemme, Michael Warshavski, direttore dell’agenzia stampa israeliana ‘Alternative Information Center’ (Aic), sottolinea come i media occidentali, pur riportando più o meno correttamente i fatti di cronaca (il numero dei morti, i bombardamenti israeliani, i razzi palestinesi) danno poi taglio, titoli e opinioni che scelgono decisamente una precisa versione pro-Israele: “Non si legge ‘Israele bombarda i palestinesi’, ma ‘Israele attacca Hamas’, come se sganciare una bomba nel centro di Gaza, che è la città più densamente popolata del mondo, non significhi causare volontariamente morti civili - prosegue Warshavski - e di Hamas si sottolinea la presunta appartenenza al mondo dell’estremismo islamico che ‘significa’ pericolo e terrorismo”. Secondo il direttore dell’Aic, proprio questo sarebbe un elemento che viene con frequenza utilizzato da tutti i mezzi di informazione per dare una chiave di lettura che alla fine combacia con gli interessi israeliani e che ‘dimentica’ i civili, vere vittime dei bombardamenti. “E’ evidente – prosegue Warshavski - che quasi sempre si tende a nascondere le vittime palestinesi in qualche sottotitolo, mentre si concede più spazio ai morti causati dai razzi lanciati dai palestinesi; anche la grafica fa parte dell’informazione o della disinformazione”. I palestinesi, continua l’interlocutore della MISNA, sono inoltre vittima di un ‘gioco’ tra vari esponenti politici israeliani in gara tra di loro per le prossime elezioni politiche: “E’ triste vedere che per questo attacco c’è un consenso generale che non lascia fuori nessuna forza politica, da sinistra a destra; i palestinesi sono così merce elettorale e poco più”. D’altra parte, è la conclusione di Warshavski, ciò che vediamo nei media è solo l’ultima trasposizione in fatti concreti di una regola antica: “E’ sempre il vincitore che scrive, a suo modo, la storia; e se Israele dice che le sue bombe sono contro Hamas e non contro i civili, questa è la verità…”.[GB] fonte Misna

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