Uri Avnery : Hamas non si nasconde dietro la popolazione,la popolazione li considera unica sua protezione


LA VERITÀ è che le atrocità sono una conseguenza diretta del piano di guerra. Che riflette la personalità di Ehud Barak - un uomo il cui modo di pensare e le cui azioni sono prova evidente di quel che si definisce “infermità mentale morale”, un disordine socio-patologico. Lo scopo reale (oltre a guadagnare seggi nelle prossime elezioni) è togliere ad Hamas il controllo della Striscia di Gaza. Nell'immaginazione dei pianificatori, Hamas è un invasore che ha guadagnato il controllo di un paese straniero. La realtà è, naturalmente, del tutto diversa. Hamas ha ottenuto la maggior parte dei voti in elezioni eminentemente democratiche svoltesi in Cisgiordania, Gerusalemme est e Striscia di Gaza. Ha vinto perché i palestinesi erano giunti alla conclusione che il metodo di Fatah non aveva ottenuto alcunché da Israele: nè un congelamento degli insediamenti dei coloni nè il rilascio dei prigionieri né passi avanti verso la fine dell'occupazione e la nascita dello stato palestinese. Hamas è profondamente radicato nella popolazione - non solo come movimento di resistenza che combatte l'occupante straniero, come in passato l’Irgun o lo “Stern group” (ndr: organizzazioni israeliane che gli inglesi consideravano terroristiche) - ma anche come organismo politico e religioso che fornisce servizi sociali, educativi e sanitari. Dal punto di vista della popolazione, i combattenti di Hamas non sono un corpo estraneo, ma i figli di ogni famiglia della Striscia e di altre aree palestinesi. “Non si nascondono dietro la popolazione”, lapopolazione li considera l’unica sua protezione.

Non aver capito la vera natura di Hamas non ha permesso di intuire i prevedibili risultati. Non solo Israele non può vincere la guerra, Hamas non può perderla. Anche se l'esercito israeliano dovesse riuscire a uccidere ogni combattente di Hamas fino all'ultimo uomo, perfino allora Hamas vincerebbe. I combattenti di Hamas verrebbero percepiti come punto di riferimento della nazione araba, gli eroi della gente palestinese, modelli da emulare per ogni giovane nel mondo arabo. La Cisgiordania cadrebbe nelle mani di Hamas come frutta matura, Fatah annegherebbe in un mare di disprezzo, i regimi arabi rischierebbero il crollo. E se la guerra si concluderà con Hamas ancora in piedi, insanguinato ma non annichilito dalla potente macchina militare israeliana, equivarrà a una fantastica vittoria, una vittoria della mente sulla materia. Quello che cicatrizzerà nella coscienza del mondo sarà un’immagine di Israele come mostro macchiato di sangue, pronto in qualsiasi momento a commettere crimini di guerra e impreparato a rispettare qualsiasi freno morale. Ciò avrà conseguenze gravi per il nostro futuro a lungo termine, la nostra posizione nel mondo, la nostra probabilità di conseguire la pace. In definitiva, questa guerra è un crimine anche contro noi stessi, un crimine contro lo stato d’Israele. [CO]MISNA - Missionary Service News Agency


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