Misna Gaza, bilancio di una devastazione...per non dimenticare


Vergognati

“Sembra che la Striscia di Gaza sia stata colpita da un gigantesco terremoto. Interi quartieri sono ormai irriconoscibili. Alcune case sono state completamente abbattute, altre stanno ancora su ma sono così gravemente danneggiate dai bombardamenti che risultano inagibili. Le strade sono state completamente distrutte, rendendo di fatto impossibile la circolazione dei veicoli. Amici e vicini che non si vedevano da settimane gioiscono nel ritrovarsi ancora vivi. Mentre altri cercano fra l’immondizia o le macerie degli edifici utensili e beni di prima necessità ancora utilizzabili”: è il quadro fornito dal Comitato Internazionale della Croce Rossa (Icrc/Cric) dopo 72 ore di operazioni in varie zone della Striscia di Gaza per identificare i bisogni principali della popolazione al termine di tre settimane di violenti bombardamenti dal cielo, dal mare e da terra che hanno provocato oltre 1300 morti e più di 5500 feriti, tra cui moltissimi mutilati. “Abbiamo visto i corpi di due vecchie donne estratti dalle macerie e portate via su un carretto trainato da un asino dai familiari” dice Iyad Nasr, portavoce locale dell’Icrc, spiegando che le cifre sul numero di vittime a Gaza sono più che altro stime dal momento che, dalla fine dell’offensiva, in molti hanno dato sepoltura ai corpi dei propri cari (ritrovati sotto le macerie) il prima possibile come stabilito dai precetti religiosi, ma escludendoli da qualsiasi conteggio. Il quadro del Cicr trova conferma negli scenari che, col passare delle ore, anche le altre organizzazioni umanitarie attive a Gaza stanno dipingendo. Uno scenario di morte e distruzione totale. Anche l’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei rifugiati palestinesi, ha usato oggi la metafora del terremoto per descrivere la condizione in cui versa Gaza, prima di lanciare un appello d’emergenza in cui si chiedono 330 milioni di dollari. Una somma, spiegano i funzionari dell’ufficio Onu, che servirà ‘solo’ a ripristinare le strutture dell’agenzia, dal momento che per ricostruire Gaza ne serviranno molti, molti di più. Diplomatici occidentali citati dalla stampa internazionale hanno parlato per ora di almeno un miliardo e 600 milioni di dollari necessari per ricostruire le infrastrutture di base (strade, ponti e sistema idrico) e alcuni dei 22.000 edifici che, secondo un bilancio palestinese, sono stati danneggiati dall’offensiva israeliana. (continua)[MZ]

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