di Stefano Levi Della Torre Giorno della memoria


In virtù di Israele che ha conferito all’essere ebrei anche una responsabilità politica che inevitabilmente si espone al giudizio, sempre meno gli ebrei potranno valersi del prestigio morale e simbolico delle vittime innocenti. E la "Giornata della memoria", per la sua stessa natura di momento non solo informativo ma anche giudicante, si ritorcerà da giudizio su altri a giudizio anche sugli ebrei.Se non saremo all’altezza di rispondere adeguatamente alla domanda su vittime/carnefici, essa rifluirà sul passato modificando come un revisionismo diffuso e interiore la percezione stessa di ciò che è stato. E se il Nazismo verrà riassunto come "questione ebraica", la Shoà si ridurrà a un corto circuito, a un "regolamento di conti" tra ebrei e nazisti a cui "gli altri" potranno assistere con il sollievo di un’estraneità a entrambe le parti, con la presunzione della propria innocenza e con la tranquilla coscienza di giudici terzi

Giorno della memoria Articolo completo
Memoria 3 - Anna Foa: Attenti ai rischidi istituzionalizzare quello che è stato
Allegati:
Moni Ovadia: Vivere la Memoria
di Moni Ovadia:Gli insulti e la memoria
Porrajmos, l’olocausto dimenticato
27 gennaio 2006 - Perché non accada più
Moni Ovadia:vivificare il senso ultimo della Shoà




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