Sderot tra povertà e qassam: la normalità spezzata dai razzi


Sintesi
1 A Sderot sono rimasti i più poveri.Decine di negozi hanno chiuso negli ultimi mesi, lasciando spazi vuoti nel centro della città. . Quando c'è la minaccia di un razzo , la maggior parte dei residenti resta a casa, il lavoro scende al 70 per cento ed è inutile aprire i negozi, I commercianti,le piccole fabbriche rischiano la chiusura per la mancanza di guadagno. Esiste un sito internet di vendita on line per . incrementare le vendite Scalda il cuore la solidarietà dimostrata dagli Israeliani che ,da tutto il paese, si recano nella cittadina per far compere e aiutare gli abitanti

2 3000 abitanti fuggiti da Sderot che paga un prezzo molto alto israele: stampa, 3mila abitanti Sderot fuggiti in estate Si sono trasferiti in zone non minacciate da Qassam (Aki) - Circa tremila dei 22mila residenti di Sderot hanno abbandonato la città da giugno ad agosto. Lo riferisce oggi il quotidiano israeliano 'Yediot Ahronot.

3 Sderot: la normalità spezzata dai razzi Sderot, cittadina di frontiera a pochi chilometri dalla striscia di Gaza, abitata da una maggioranza di oriundi dal Nord-Africa, in Israele dagli anni 50-60 del secolo scorso. Si tratta di gente semplice che non ha i mezzi per trasferirsi altrovedove la vita sarebbe più' sopportabile. Anche quei cittadini che hanno finora la casa intatta sono impossibilitati di venderla per sistemarsi in zona meno pericolosa.Sderot e' oggi una città'fantasma, con le strade vuote ed i negozi che si chiudono e falliscono. La maggioranza delle case non hanno rifugi o difesa contro i kassam e gli abitanti possono solo sperare nella fortuna.Ibambini che da 7 anni vivono in un'atmosfera di ansia stanno tappati in casa, frequentano le scuole saltuariamente, e non conoscono la spensieratezza della gioventù'.Negli ultimi tempi alcuni magnati pietosi organizzano di tanto in tanto qualche giorno di vacanza per questa gente che ne ha estremo bisogno. La rabbia degli abitanti di Sderot si rivolge contro il governo dal quale esigono interventi adeguati per interrompere il lancio dei kassam . E' una popolazione debole quella di Sderot, non come quella dei kibbutzim che nella stessa regione del Negev sono vittime essi pure.Giorni fa' e' stata colpita la scuola media regionale dei kibbutzimche, intraprendendo le riparazioni e le opera di difesa senza rivolgersi al governo, sono meglio attrezzati.Mentre i kibbutzim restano fedeli alle loro ideologie, i cittadini di Sderot alimentano la rabbia e la sensazione di alienazione.Chi potrebbe accusarli? Vivono un infernoche sembra non aver via di uscita

Ps: QUESTA TESTIMONIANZA MI è STATA INVIATA DA ISRAELE:la pubblico volentieri sperando che termini, per la popolazione civile di entrambi i popoli, questa infinita catena di dolore e lutto . Spero che possa sorgere un'alba luminosa per i bambini ,israeliani e palestinesi, al più presto


4 SDEROT, VIVERE E STUDIARE A TIRO DI RAZZO QASSAM Nessuna delle due parti in conflitto può sperare di raggiungere alcun obiettivo serio ricorrendo a una politica criminale che causa soltanto violenza e paura tra la gente

La mattina del sabato già si sente l'allarme, questo volta però ad Ashkelon, cadono tre missili palestinesi e cresce il pericolo di una escalation che può portare a un'azione militare israeliana che sarebbe ancora peggiore di quella degli ultimi giorni.L'aviazione israeliana, le forze speciali e in qualche caso l'artiglieria e i carri armati sono gli strumenti più usati in questi mesi e causano un'infinità di morti e di distruzione nella reiterata politica di strangolamento del governo di Hamas nella striscia di Gaza.

I missili I Qassam erano all'inizio missili molto primitivi con una carica ridotta d'esplosivo. Erano. Ora sono migliorati con l'aiuto di esperti venuti da fuori. Il potenziale esplosivo è aumentato e anche la gittata. Non sempre funzionano bene, ieri mattina una famiglia palestinese ha protestato con forza perché uno di quei missili, diretto contro Sderot, è caduto a Beit Hanoun e ha ferito un bimbo palestinese. Ma adesso piovono anche i Grad, e questi sono missili che hanno una gittata più lunga e sono più efficaci per provocare distruzione e morte.Sderot e Ashkelon
Sderot è una città di 23 mila abitanti, in maggioranza poveri. Più di 4 mila l'hanno lasciata negli ultimi mesi e queste notizie non fanno altro che esacerbare ancor di più i militanti palestinesi che pensano con questa tattica di avvicinarsi alla vittoria. Intorno a Sderot s'estende una lunga striscia di piccoli villaggi, di kibbutz e moshav, che una volta erano agricoli e socialisti e oggi non lo sono più. In molti kibbutz cadono piogge di missili però la loro eco era minore e la tendenza a minimizzare gli effetti maggiore che a Sderot. Però negli ultimi mesi anche le voci moderate di prima sono ogni giorno meno moderate. Sderot si trova a 98 km da Gerusalemme, tuttavia la sensazione di essere in periferia è enorme. Ashkelon, sulle sponde del Mediterraneo, ha quasi 120 mila abitanti ed è una città più sviluppata. Si trova a 25 minuti di distanza da Sderot e non pochi di quelli che se ne sono andati da Sderot hanno trovato rifugio ad Ashkelon. Il sindaco non voleva l'installazione di un sistema di allarme per frenare l'isteria che esso provoca. L'allarme «color rosso» I sofisticati sistemi elettronici dell'esercito israeliano permettono il rilevamento, nella maggior parte dei casi, dei missili palestinesi in arrivo. Questo innesta un allarme che fa scattare una voce metallica che dice «colore rosso». Dal momento in cui si sente l'allarme fino a quando cade il missile possono passare da 8 a 20 secondi e ognuno deve sapere dove correre o come proteggersi. Nelle ultime settimane i sofisticati sistemi israeliani si sono dovuti confrontare con un progresso nel livello di sofisticazione dei sistemi palestinesi: si sente l'allarme però i missili cadono entro pochissimi secondi. Zohar mi dice che io non so cosa significhi calcolare se dopo che essersi insaponato ci sarà il tempo di finire la doccia o dovrà correre in un luogo più sicuro. Sonia, una segretaria, mi racconta della complicata organizzazione prima di andare a dormire: mentre lei non chiude occhio per gran parte della notte, mette uno dei bambini a letto nel corridoio, l'altro nel bagno e così via, perché crede che quei posti siano meno esposti. I bambini sono i più esposti agli effetti psicologici dell'allarme. Sanno correre nei rifugi - che però non sempre ci sono - e oggi si calcola che il 75% dei bambini di Sderot soffrano di seri disturbi post-traumatici. I bambini sono una delle ragioni principali per cui le famiglie abbandonano la città, quando le condizioni economiche glielo permettono. Nel Sapir College abbiamo costruito un gioiello educativo che porta l'istruzione superiore alla periferia e stiamocostruendo già da vari anni quella che oggi è una mini-università di qualità con circa 8 mila studenti. Siamo subito fuori Sderot e l'allarme rosso avverte anche noi. In genere la prendiamo in modo molto calmo, ma nelle ultime settimane anche i più calmi sono diventati molto nervosi. Qualche settimana fa in tre giorni intorno a noi sono piovuti 130 missili, qualcuno sempre più vicino. Sapir College Mercoledì scorso. Quel giorno sono rimasto a Gerusalemme per risolvere alcuni problemi urgenti. La mattina hanno annunciato che l'esercito israeliano ha ucciso cinque palestinesi nella striscia di Gaza e per chi conosce la routine della catena di morte quello era un messaggio chiarissimo: oggi sarebbero arrivati anche molti missili. Alle 15.30 mi ha chiamato Limor, la responsabile degli studenti del nostro dipartimento: «Troppi missili, troppi allarmi, gli studenti vogliono andare a casa. Che facciamo?». Continuate le lezioni, ma non trattenete quelli che non reggono alla paura... Un'ora dopo mi ha chiamato di nuovo per dirmi che avevamo una studentessa morta e diversi feriti intorno al nostro edificio. Limor è stata fortunata: solo la sua automobile è stata danneggiata. Roni Hihia, era, come molti dei nostri studenti, più grande della media degli studenti. Dopo un trapianto di reni aveva deciso che voleva cambiare radicalmente la sua vita e a 45 anni si era iscritta al dipartimento di Logistica e studiava con grande impegno. Era molto dura per lei, che aveva 4 figli. Quando è suonato l'allarme, si è nascosta dietro un albero, vicino alle auto di tre nostri colleghi, però quando il missile cade sparge molte schegge tutt'intorno. Il missile è arrivato, è esploso a tre metri da Roni Hijia e una scheggia l'ha uccisa. Giovedì. Sono arrivato all'università molto presto. Sono andato in giro per le classi, in alcune ci sono molti studenti, altre sono semi-vuote. Intorno alle 10 del mattino è cominciato l'arrivo di tutti i notabili. Ufficiali dell'esercito, poliziotti e alle 14.30 ministri. Prima, diversi ambasciatori europei a nome della Ue sono arrivati per depositare corone di fiori. Riceviamo molte manifestazioni di solidarietà, molte promesse, più soldi per le borse di studio. Però io mi aggiro in classi molto vuote. Il panico ha allontanato molti dei nostri studenti che non vogliono cha la loro vita cambi com'è cambiata quella di Roni HijiaParlare o sparare?L'esercito ha intensificato gli attacchi su Gaza e il numero dei morti nella striscia, a 3 km dal Sapir College, tocca ormai le decine. Fra le vittime delle azioni «anti-terrorismo» ci sono anche bambini. Giovedì, venerdì e sabato, Hamas spara missili anche su Ashkeon. L'intenzione è chiara: forzare gli israeliani per un cessate il fuoco alle sue condizioni. Israele dirà di no, gli americani l'appoggiano, gli europei lo capiscono. La mattina di venerdì Haaretz c'informa che la popolazione israeliana è più intelligente e attenta della sua leadership: il 64% chiede di negoziare con Hamas e solo il 28% si oppone. Nel frattempo un milione e mezzo di palestinesi continueranno a soffrire un assedio crudele e criminale, moriranno a decine nei prossimi giorni come conseguenza delle azioni «anti-terrorismo» e decine di migliaia d'israeliani continueranno a trovarsi sotto la pioggia criminale dei missili, effetto della politica criminale dell'ala dura di Hamas. Non c'è simmetria nella situazione, però l'equazione è chiara: nessuna delle due parti può arrivare a qualche obiettivo serio basandosi sulla politica criminale della violenza e della paura, e solo un negoziato serio ed equo potrebbe rompere il circolo di sangue a cui siamo condannati dalla politica di Israele, con l'appoggio degli Stati uniti e l'aiuto simbiotico del fondamentalismo di Hamas. articolo

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