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Giuseppe Gariazzo Fermato al Cairo e respinto dalle autorità egiziane il regista palestinese Said Zagha

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Palestinesi: cultura-storia-.società civile-economia   Stava viaggiando per partecipare al festival di El Gouna, dove avrebbe dovuto discutere il progetto del suo nuovo film. Ma le autorità egiziane gli hanno impedito di raggiungere la destinazione sul Mar Rosso. Fermato all’aeroporto del Cairo e deportato su un aereo per Londra, città dove risiede. È accaduto al cineasta palestinese Said Zagha con passaporto giordano. Tutto comincia venerdì scorso quando arriva a Istanbul e gli viene negato di imbarcarsi su un volo della Turskish Airlines diretto a Hurghada in Egitto. Sabato il festival prenota a Zagha un posto su un aereo EgyptAir diretto al Cairo. Nonostante avesse i documenti in ordine, Zagha è fermato al posto di controllo dell’aeroporto cairota dove gli agenti di frontiera gli dicono che non può proseguire senza un «coordinamento speciale di sicurezza». Privato della libertà, Zagha è rinchiuso nella struttura di detenzione dell’aeroporto per dodici ore fino a quando, il giorno do

Yaniv Kubovich and Hagar Shezaf L'esercito israeliano ha identificato un colono che ha sparato ai palestinesi con la pistola del soldato, ma non ha fatto nulla

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Traduzione sintesi Visualizzare l'occupazione: mappe-video-grafici L 'esercito israeliano si è rifiutato di identificare il colono dell'attacco di giugno. Inoltre, non ha confermato se siano stati avviati procedimenti contro un soldato mascherato, che ha afferrato una pistola e ha sparato ai palestinesi a maggio f 7 ottobre 2021 L'esercito non ha segnalato un incidente in cui un colono ha preso una pistola da un soldato e ha sparato ai palestinesi a giugno, così come un incidente in cui un soldato mascherato ha sparato ai palestinesi, nonostante avesse affermato il contrario. Un civile è stato filmato il 26 giugno mentre sparava ai palestinesi vicino all'avamposto di Havat Maon nelle colline a sud di Hebron. Secondo un'indagine dell'esercito, l'assassino era un colono che ha preso la pistola del soldato senza permesso e gliel'ha restituita dopo averla usata . L'esercito ha scoperto la sua identità lo stesso giorno. In risposta a un'inchiesta

L'IDF rimuove la censura sulla condanna del 2016 a un ufficiale accusato di aver violentato una donna palestinese

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TIMESOFISRAEL.COM Ending censorship, IDF admits officer jailed in 2017 raped a Palestinian woman Traduzione sintesi Un ufficiale militare  israeliano ,  imprigionato dal 2017, è stato condannato per aver stuprato una donna palestinese, oltre che per aver commesso aggressioni sessuali contro altre donne palestinesi e un uomo e per estorsioni  al fine di ottenere favori sessuali,  Un tribunale militare ha permesso alle agenzie di stampa di riferire la notizia , ponendo fine a un ordine di censura sul caso. I   militari hanno affermato che la censura era stata  ritenuta necessaria , in parte, "per preservare la sicurezza nazionale".   L'ufficiale, un maggiore, era responsabile del rilascio dei permessi ai palestinesi per entrare e lavorare in Israele, una posizione di potere che ha ripetutamente sfruttato per ricevere favori sessuali . È stato condannato  a 11 anni di carcere,   spogliato del suo grado e sommariamente licenziato dall'esercito.   Inoltre, è stato costrett

Amira Hass : Ai palestinesi viene impedito anche di raccogliere le loro olive Amira Hass,

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Amira Hass   Mohammed al Khatib, del villaggio palestinese di Bilin, sfrutta ogni occasione utile per parlare ai soldati, in ebraico. Anche dopo che lo hanno picchiato, fatto stendere a terra e arrestato, anche dopo che uno dei soldati gli ha piantato imperiosamente un piede nella schiena, com’è successo l’11 ottobre vicino alla cittadina di Salfit, in Cisgiordania. “Mi piace parlare ai soldati giovani, spiegargli l’occupazione”, dice Khatib. “‘Cosa intendi per occupazione?’, mi chiedono. ‘Voi palestinesi potete fare tutto quello che volete’. E io gli spiego: ‘E se vi dicessi che un palestinese non può costruire sulla sua terra? Cercate su internet. Non ascoltate solo i vostri superiori’”. Khatib ha parlato con Haaretz due giorni dopo essere stato detenuto per un periodo molto più breve del solito nelle circostanze che sto per raccontarvi. Rivivere la tradizione Khatib ha dimenticato quante volte è stato arrestato perché partecipa ai comitati popolari che si battono contro la barriera

À Gerusalemme Est, un progetto immobiliare dei greco-ortodossi Christophe Lafontaine

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Con l’uomo d’affari palestinese Bashar Masri, la Chiesa greco-ortodossa di Gerusalemme ha annunciato l’11 ottobre il lancio di quello che definisce «il più grande progetto di sviluppo abitativo a Gerusalemme Est». «Lana», «nostro» in arabo, è il nome della nuova area moderna e integrata che dovrebbe nascere a nord di Beit Hanina, un quartiere palestinese a nord di Gerusalemme Est occupata. Si prevede che sorgano una decina di edifici, con 400 appartamenti da 90 a 170 metri quadrati, per una spesa di un miliardo di shekel, quasi 270 milioni di euro. Sfruttando il facile accesso alle varie periferie di Gerusalemme e alle strade che portano a Ramallah, il piano prevede anche la costruzione di un centro commerciale, di cinema, caffè, ristoranti, uffici, parcheggi sotterranei, una scuola, un asilo nido e spazi verdi, secondo quanto ha fa sapere il Patriarcato greco-ortodosso di Gerusalemme, che è all’origine del progetto e che due volte lo descrive nel comunicato come «enorme». Alloggi per