Alberto Negri :Basta retorica bellica, prepariamoci al punto di rottura sociale: quando la gente non né potrà più e servirà davvero l'esercito
L'Italia delle due sponde Leggo articoli che sembrano scritti da gente che in questi giorni ha affrontato le barricate, corso sotto le bombe, sopravvissuta a raffiche di proiettili e a posti di blocco di feroci miliziani: questa, dicono, è la prima vera guerra mondiale. Viene invocata l’epifania di un nuovo Hemingway che sappia raccontarla , vengono evocate fosse comuni (ma dove sono?) e memoriali ai caduti. Tanta retorica non pensavo che fosse immaginabile, almeno quanto non era immaginabile questa pandemia molto grave ma che per ora non ha certo le dimensioni neppure della spagnola del 1918 che fece soltanto qui in Europa venti milioni di morti , più della stessa prima guerra mondiale. Certo bisogna fermarla ma anche rendersi conto di come la affrontiamo a parole. Devo dimenticarmi delle montagne di cadaveri che ho visto nella mia vita da inviato di guerra, di gente sventrata, di uomini e ragazzi mutilati dalle mine, di madri con gli infanti morti nel