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Video : Da Gaza alla periferia di Roma, il parrucchiere Jamal: "Le urla in Libia, il freddo sul barcone, ma qui ho realizzato il mio sogno"

Gaza L'Italia delle due sponde "Ho voglia di costruirmi un futuro qui, dove è possibile vivere e far parte della società." Jamal Suboh ha 33 anni, viene da Gaza. Ha intrapreso il "viaggio" lasciando la sua terra all’età di 19 anni passando per l'Egitto, poi in Libia fino all'arrivo a Lampedusa e la meta definitiva: Roma. Qui, grazie alla solidarietà di tante persone incontrate nel cammino, riesce a studiare, trova lavoro come mediatore culturale fino a diplomarsi all'accademia per parrucchieri. Perché Jamal aveva un sogno: aprire un negozio a Centocelle: " Questo quartiere è simile a casa mia, qui respiro un'aria familiare. Difficoltà? Sì, qui nessuno ti dice come fare per aprire un’attività commerciale. Devi imparare tutto da solo. Prima o poi però tornerò nella mia terra, perché ha bisogno di noi"  Cristina Pantaleoni

Gaza : ucciso un adolescente palestinese dall'IDF

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Un ragazzo di sedici anni palestinese, Fahd al-Astal, è stato ucciso dalle forze armate israeliane vicino al confine con la striscia di Gaza meridionale, a est della città di Khan Yunis. Lo rende noto il ministero della Sanità dell'enclave palestinese, spiegando che il ragazzo è morto per una ferita allo stomaco. Nell'attacco sono rimasti feriti altri quattro palestinesi. Le manifestazioni previste dalla Grande marcia del ritorno erano state ufficialmente annullate per oggi, ma alcuni giovani si erano comunque avvicinanti alla barriera di confine con Israele. Si stima che siano almeno 348 i palestinesi uccisi dall'inizio della manifestazione nel marzo del 2018. Israele ha annunciato che sta indagando sulla morte del sedicenne   Gaza la marcia del Ritorno Informazioni su questo sito web GLOBALIST.IT Gaza, le forze israeliane hanno ucciso un sedicenne palestinese È successo nella Striscia di Gaza, vicino alla città di Khan Yun

Chemi Shalev Analysis Holding Out for a Hero in Trump and Netanyahu’s Sodom and Gomorrah

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Visualizza traduzione Informazioni su questo sito web HAARETZ.COM Holding out for a hero in Trump and Netanyahu’s Sodom and Gomorrah Older Israelis are familiar with the name Daniel Webster by virtue of Stephen Vince Benet’s short story “The Devil and Daniel Webster,” which was part of their high school English curriculum. The plot revolves around a trial in which Webster, renowned attorney and gifted orator, represents a frustrated farmer who sold his soul to the devil. Although the agreement between the farmer and the devil is legally ironclad, Webster’s eloquent speech and appeal to American patriotism and inbred morality – including the censure of slavery – convinces the jury to release the farmer from his commitment to serve as the devil’s slave. In reality, Webster’s attitude to slavery was more complex. The veteran senator from Massachusetts, who concurrently served three times as secretary of state, placed the uni

Terra Santa: scritte anti-cristiane nel villaggio di Taybeh. Condanna degli Ordinari cattolici

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Un nuovo atto di vandalismo di stampo razzista è stato commesso nel villaggio palestinese di Taybeh (in Cisgiordania, ad est di Ramallah): scritte in lingua ebraica sono apparse su un muro e una macchina è stata data alle fiamme. Anche ieri decine di auto sono state danneggiate e vandalizzate con scritte anti-arabe nella città araba di Jaljoulia (Israele centrale). I due episodi fanno seguito ad altri simili che si sono verificati di recente soprattutto nei confronti delle proprietà palestinesi in Cisgiordania. In una nota l’assemblea degli Ordinari cattolici di Terra Santa esprime “ferma condanna di tali atti ed esorta le autorità israeliane a indagare seriamente su questi apparenti crimini d’odio per consegnare alla giustizia al più presto i responsabili di questi crimini e coloro che li incitano”. Circostanziata la denuncia del parroco del villaggio, padre Johnny Abu Khalil: “Dei coloni israeliani la scorsa notte sono entrati nella nostra città e hanno bruciato l’auto

Gidron Levy : Il contratto su Corbyn tra l' establishment ebraico in Gran Bretagna e la macchina della propaganda israeliana

Articolo in lingua inglese qui Tag  ebrei europei ed italiani        Gideon Levy Sintesi personale L'establishment ebraico in Gran Bretagna e la macchina  della propaganda israeliana hanno stipulato un contratto  sul leader del Partito laburista britannico, Jeremy Corbyn. Il contratto è stato stipulato molto tempo fa ed era chiaro che più Corbyn si avvicinava all'elezione di primo ministro, più il conflitto sarebbe diventato duro. Martedì ha raggiunto l'apice in  un articolo del capo rabbino britannico , Ephraim Mirvis, in un articolo del Times. Mirvis ha deciso che l'ansia degli ebrei britannici su Corbyn è giustificata e non è idoneo a diventare primo ministro. H a invitato gli ebrei a non votare a favore dei laburisti alle elezioni del 12 dicembre. Nato in Sudafrica e laureato alla Har Etzion Yeshiva nell'insediamento di Alon Shvut, Mirvis è la voce degli ebrei britannici. A Capetown, Johannesburg e  a Har Etzion, avrebbe dovuto imparare cos'è l

Gideon Levy The Contract on Corbyn

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The Jewish establishment in Britain and the Israeli propaganda machine have taken out a contract on the leader of the British Labour Party, Jeremy Corbyn. The contract was taken out a long time ago, and it was clear that the closer Corbyn came to being elected prime minister, the harsher the conflict would get. On Tuesday it reached its climax in  an article by the chief rabbi of Britain , Ephraim Mirvis, in an article in The Times. Mirvis has decided that the anxiety of British Jews over Corbyn is justified and he is not fit to be prime minister. He called on Jews not to vote for Labour in the election on December 12. Why Britain's chief rabbi had no choice but to speak out against Corbyn  ■  The real reason 'anti-racist' Corbyn can't deal with anti-Semitism Born in South Africa and a graduate of Har Etzion Yeshiva in the settlement of Alon Shvut, Mirvis is the voice of British Jewry. In Capetown, Johannesburg and Har Etzion, he should have learned what apartheid