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Umberto De Giovannangeli Netanyahu non vuole più la Tiph. Schiaffo anche all'Italia, che tace

Uno schiaffo all'Italia, nei giorni in cui il nostro ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, è in missione in Israele. Senza dare uno straccio di spiegazione all'ospite italiano, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato che Israele non accetterà il prolungamento della missione di controllo Tiph (Temporary international presence in Hebron) della quale fa parte l'Italia. E già di per sé questa decisione avrebbe meritato una risposta da parte del titolare della Farnesina. Ma la cosa è ancora più grave per le motivazioni addotte da Netanyahu, il quale ha spiegato che "non consentiremo la prosecuzione della presenza di una forza internazionale che opera contro di noi". Insomma, i carabinieri italiani che sono da sempre parte importante, non solo in quantità ma per la qualità del lavoro svolto, sarebbero, nella visione del primo ministro israeliano, parte di una forza ostile che "opera contro di noi". Un'accusa grav

In Israele si avvicinano le elezioni, ma non tutti coloro che vivono sotto il governo israeliano potranno votare. Un’analisi dettagliata su chi ha diritto al voto e chi no.

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Il 9 aprile 2019 in Israele si svolgeranno le elezioni generali. Gli Israeliani saranno chiamati alle urne per scegliere i loro leader e i loro rappresentanti. Se non sono soddisfatti del modo in cui procedono le cose, così come fanno i cittadini delle democrazie di tutto il mondo, con il loro voto potranno contribuire a imprimere una nuova direzione al percorso ideologico e politico del governo e delle istituzioni che esso controlla. In linea di principio, tutto questo sembra una pratica democratica piuttosto ordinaria. Ma non c’è nulla di ordinario nella democrazia di Israele. I cittadini israeliani hanno il diritto di voto nelle elezioni israeliane, possono scegliere i leader e il modo in cui essi governano il paese. Ma il governo israeliano non comanda solo sui cittadini israeliani, o comunque solo su Israele. Sono quasi 14 milioni le persone che vivono sotto il controllo israeliano. La portata di questo controllo varia, così come varia la capacità di quei 14 milioni di pers

Alberto Negri [Il retroscena] Afghanistan: vi spiego perché gli Usa e i Talebani sono arrivati ad un accordo di pace

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  I talebani si sono impegnati a impedire che il territorio “diventi una piattaforma per gruppi terroristici internazionali”. A Herat ci sono ancora 900 soldati italiani di  Alberto Negri Alla fine  dell’800 ai confini dell’Afghanistan  si poteva leggere un cartello in inglese: “ Forbidden to the foreigners ”, Proibito agli stranieri. Un messaggio rude e chiaro a chi volesse intromettersi negli affari questo Paese. E gli afghani, che di invasioni ne hanno subite molte nel corso dei secoli, forse ce l’hanno fatta ancora una volta a farlo rispettare. Dopo avere inghiottito  nell’800 l’impero britannico  e  nel ‘900 l’Armata Rossa sovietica hanno costretto anche gli americani a venire  a patti  dopo l’intervento militare seguito agli attentati di  Al Qaida dell’11 settembre 2001 . Almeno così sembra dopo l’annuncio dell’intesa di principio, una  bozza di accordo , raggiunta a Doha tra i negoziatori americani e la delegazione dei talebani. E’ una notizia clamorosa

Simon Levis Sullam Si può strumentalizzare la Shoah?

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JOIMAG.IT Intervista allo storico Simon Levis Sullam  Si può strumentalizzare la Shoah? - JoiMag Ricordare, celebrare, commemorare, usare  Un evento tragico come la Shoah può essere ridotto a bene di consumo? Può diventare uno strumento politico, nel nome della paura che si possa ripetere? O addirittura merce da usare a scopo di lucro? Sono derive che nel corso degli anni si sono manifestate, anche in ambito ebraico e anche nel Vecchio Continente. Ne abbiamo parlato con  Simon Levis Sullam , professore associato di storia contemporanea a Ca’ Foscari (Venezia). Cosa significa commercializzare la Shoah? E quali effetti produce? Commercializzare la Shoah significa strettamente parlando farne un oggetto di guadagno economico. Più in generale può significare proporne una riproduzione massificata, tesa allo sfruttamento economico. Si tratta di una forma di banalizzazione, di riduzione ad “oggetto” di uso comune, per di più a scopo di lucro. Gli effetti sono appun

Gideon Levy: i sadici che hanno distrutto un secolare oliveto palestinese ,possono riposare facilmente

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Gideon Levy ;The Sadists Who Destroyed a Decades-old Palestinian Olive Grove Can Rest Easy ASSOPACEPALESTINA.ORG I sadici che hanno distrutto un pluridecennale oliveto palestinese possono dormire sonni tranquilli. | Assopace Palestina Un altro villaggio palestinese si unisce alla protesta popolare. Anche qui, i suoi abitanti non sono più disposti a sopportare gli attacchi dei coloni. I vandali hanno messo sotto sopra un oliveto di 35 anni di un piccolo villaggio, massacrandone gli alberi. Le tracce dell’accaduto rimanderebbero... Quale spregevole essere umano, dopo aver raggiunto su dei fuoristrada il meraviglioso oliveto di Abed al Hai Na’asan, in un villaggio della Cisgiordania, può aver abbattuto con delle seghe elettriche, uno dopo l’altro, 25 alberi, tra i più antichi e forti della proprietà? Chi sono questi rifiuti umani, capaci di distruggere non solo la terra ed i suoi alberi, ma anche anni di lavoro e di fatica? E chi sono infine queste spregev

Gideon Levy ;The Sadists Who Destroyed a Decades-old Palestinian Olive Grove Can Rest Easy

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Informazioni su questo sito web HAARETZ.COM The sadists who destroyed a decades-old Palestinian olive grove can rest easy *** Who are the human scum who last Friday drove all-terrain vehicles down to the magnificent olive grove owned by Abed al Hai Na’asan, in the West Bank village of Al-Mughayyir, chose the oldest and biggest row, and with electric saws felled 25 trees, one after another? Who are the human scum who are capable of fomenting such an outrage on the soil, the earth, the trees and of course on the farmer, who’s been working his land for decades? Who are the human scum who fled like cowards, knowing that no one would bring them to justice for the evil they had wrought? We’re unlikely ever to get the answers. The police are investigating, but at the wild outposts of the Shiloh Valley, and Mevo Shiloh in particular, where the perpetrators’ tracks led, they can go on sleeping in peace. No one will be arrested, no one will be interroga