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Video : Rabin , la destra in piazza contro di lui e dal balcone l'attuale premier israeliano ...

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שלי יחימוביץ 1 Prima dell'uccisione di Rabin la destra scese in piazza ineggiando alla sua fine. Venne raffigurato con la divisa da nazista . Un filmato dell'epoca..tanto per capire da ci viene la predica  e  da che parte sta l'attuale Israele e i suoi fans Video  · הי זאת שלי, עשרים שנה לרצח ראש הממשלה שלנו יצחק רבין. מי שלא חי את ימי הטירוף ההם לא זוכר איך הפך ראש הממשלה הנבחר רבין, גיבור ישראל, למטרה נייחת. מתוך נימוס א נחנו ממעטים לדבר על המרפסת בכיכר ציון. על ההפגנה הזוועתית שהתקיימה לנגד עיניהם של העומדים על המרפסת, ובהם ראש הממשלה הנוכחי בנימין נתניהו, שלא רק שלא גינו ולא היסו את הקהל אלא הפגינו נחת רוח. אבל עשרים שנה אחרי, ובצל ניסיון להשכיח, נזכור ונזכיר, את התרת הדם ההמונית שנעשתה בראש ממשלת ישראל. ראו כאן את הכיכר, את המרפסת. שמעו את הילדים ואת המבוגרים זועקים "רבין הבוגד!" "מוות לרבין!" "בדם ובאש את רבין נגרש!" לזכור. לזכור את האלימות באוויר שגאתה כל הזמן, והיתה קשה וחדה, ופרצה כל גבול לגיטימי של מחלוקת פולי

Bradley Burston :Netanyahu Marks Rabin Murder With Nightmare Prophecy of Israel's Future

Netanyahu marks Rabin murder with nightmare prophecy Israel's future - Opinio Still, I have to force myself to remember that nothing is forever. Even Netanyahu. haaretz.com Twenty years ago this November 4, we had a young family, and hope. Twenty years ago this November 4, when we loaded the old car with the kids and a stroller to drive down the mountain to go hear Yitzhak Rabin speak in Tel Aviv, we lived in a country with a future. It was a young country then. But only for a few more hours. We could not have known it at the time, but on that long-ago Saturday night, our future was about to be placed, over and over again, in the hands of Benjamin Netanyahu. And this week, as Israel marked the 20th anniversary of the assassination of Yitzhak Rabin, Netanyahu finally revealed what our future was about to be. A permanent nightmare. "These days, there is talk about what would happen if this or that person would have remained," the prime min

L’uomo che raccontava il cuore di Hebron

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                L’uomo che raccontava il cuore di Hebron Di Francesca Gnetti. internazionale.it             Francesca Gnetti , giornalista Hashem Azzeh abitava in una villetta a un piano circondata da un giardino pieno di alberi. La porta della sua casa era sempre aperta ai viaggiatori stranieri, a cui la moglie offriva un tè, un caffè, del riso con la carne. Hashem Azzeh sorrideva, avvolto dal fumo delle sue sigarette. Dal patio di fronte alla casa si scorgono le montagne intorno a Hebron, nella parte meridionale della Cisgiordania. Accanto allo stipite della porta, in alto, un proiettile incastonato nel muro è rimasto come monito, sparato dai coloni israeliani in una delle loro ultime incursioni. Un punto di riferimento della resistenza non violenta Il medico palestinese Hashem Azzeh viveva con la sua famiglia a T

ADRIANO SOFRI :Indicando un palestinese come suggeritore della Shoah vuole ricondurre gli scontri attuali dentro quella storia

La tentazione di Bibi: usare il passato nella Terza Intifada COSÌ, Benjamin Netanyahu ha voluto ridirlo: Hitler voleva solo cacciare gli ebrei, a dargli l’idea di bruciarli fu il Gran muftì di Gerusalemme. L’aveva già detto nel 2012. Allora si era accontentato di annoverare Haj Amin Al-Husseini (1895 -1974) fra «i principali architetti » del genocidio. Ora l’ha ripetuta addirittura al Congresso sionista mondiale. La cosa è insieme una sciocchezza e un’enormità: decide il contesto. È una sciocchezza, perché trasforma una verità, il sincero e accanito filonazismo di Al-Husseini, in un aneddoto futile e infondato: il 28 novembre del 1941 i due si incontrano e Hitler, che finora non ci ha pensato, si sente dire dal suo amico e accolito che, se si limiterà a cacciare gli ebrei dalla Germania, saranno loro, i palestinesi, a trovarsene invasi, e l’ingenuo e cortese Hitler chiede: «Be’, e che cosa dovrei fare allora?», «Bruciali!», dice il muftì, e Hitler la trova una b

DAVID GROSSMAN. Fra Storia e finzione le ossessioni di Bibi tengono in trappola il popolo...

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DAVID GROSSMAN. Fra Storia e finzione le ossessioni di Bibi tengono in trappola il popolo... Lo scrittore David Grossman racconta le ultime prese di posizione del premier: un uomo che “guarda il mondo con occhi apparentemente aperti ma di fatto chiusi” dirittiglobali.it All’improvviso, tutto si è cristallizzato in qualcosa di nuovo e minaccioso: la combinazione dei due fallimenti in cui Netanyahu è incorso nell’ultima settimana. Il primo, un fallimento quasi mostruoso – la questione del mufti e di Hitler – ed il secondo, minore e quasi comico – la storia del binocolo con le lenti tappate, usato nel corso di un sopralluogo alla divisione schierata sul confine di Gaza. Di colpo, tutto è diventato palpabile: chiunque, in Israele e nel mondo, ha potuto vedere come il modo di osservare di Netanyahu sia rivolto, in fin dei conti, solo e unicamente verso se stesso, dentro di sè. Chiunque abbia ascoltato il suo

Sergio Flamigni : Segreti e bugie quel patto occulto sul caso Moro

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Repubblica 26.10.15 Un saggio di Sergio Flamigni denuncia la collaborazione tra ex Br ed esponenti del potere democristiano Segreti e bugie quel patto occulto sul caso Moro di Benedetta Tobagi “Patto di omertà “ (Kaos) è molto più di un nuovo (ennesimo) libro sul caso Moro: è una lezione di metodo e una pietra d’inciampo. L’autore, Sergio Flamigni, ex senatore del Pci in cui ha militato sin dalla giovinezza, partigiano prima, poi giovanissimo dirigente forlivese, è il massimo esperto della vicenda, a cui si dedica da una vita, da quando entrò nella prima Commissione parlamentare d’inchiesta sul delitto ( 1979-‘83). Instancabile “cercatore di verità”, come ama definirsi, fondatore del principale archivio italiano sul terrorismo, otto libri all’attivo (il più noto “La tela del ragno”), torna sulla vicenda e ripercorre le carte alle luce delle acquisizioni più recenti. Perché – ecco il metodo- nel proliferare incontrollabile di pubblicistica interessata, memorie

Susan Abulhawa :Israele: nell’agonia di un sogno razzista

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Israele: nell’agonia di un sogno razzista Redazione 23 ottobre 2015 1 Share: Israele: nell’agonia di un sogno razzista Di Susan Abulhawa 22 ottobre 2015 Nel 1845 il Luogotenente Colonnello George Gowler ha presentato un rapporto dettagliando il potenziale per la colonizzazione ebraica della Palestina. Gli ostacoli che prevedeva avevano a che fare con le risorse e la fattibilità di convincere gli ebrei a immigrare in Palestina. Nessuna considerazione fu data alla popolazione palestinese nativa che viveva già lì da secoli. Decenni dopo, nel decidere il destino della Palestina, il cosiddetto mandato britannico, Lord Balfour, dichiarò: “Non proponiamo neanche di adottare il sistema di informarsi sui desideri degli attuali abitanti del paese.” Però, davanti a una rivolta palestinese, i britannici si ritirarono, resisi conto dell’errore di avere ignorato la volontà e l’umanità della popolazione indigena. Poi, quando i sionisti fecero la prima co