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Fermate la strage di civili palestinesi nel campo di Yarmouk – Siria Appello al Governo Italiano

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        Fermate la strage di civili palestinesi nel campo di Yarmouk – Siria Appello al Governo Italiano... Al di là del disumano”, così ha definito ieri Chris Gunnes, portavoce di UNRWA, l’organizzazione delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi , la situazione della popolazione nel campo rifugiati di Yarmouk, alla periferia di Damasco.“Non c’è cibo, non c’è acqua e pochissime medicine… La gente è rinchiusa in casa, e i combattimenti infuriano per le strade. Tutto questo deve finire e i civili devono essere evacuati .” Da parte sua, Pierre Krahenbuhl, Commissario Generale UNRWA, in una informativa al Consiglio di Sicurezza, ha dichiarato che i rifugiati nel campo sopravvivono con razioni di cibo di 400 calorie al giorno, meno di un quarto di quanto sarebbe indispensabile secondo OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità. 18.000 rifugiati Palestinesi, fra i quali ci sono 3.500 bambini, sono intrappolati da mesi nel campo di Yarmouk

How Israel's Dimona nuclear reactor was concealed from the U.S.

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      How Israel's Dimona nuclear reactor was concealed from the U.S. The "Textile factory" story originated in a half-truth improvised during a helicopter ride, document shows. HAARETZ.COM One of the most fascinating historical turning points in the saga of nuclear development in the Middle East links Israel to Iran: the current prospect of the Iranians purchasing Russian S-300 ground-to-air missiles to protect their nuclear facilities from an Israeli or American attack shares a striking similarity to Israel's purchase of American Hawk missiles to defend its own nuclear reactor in Dimona. Fulfilling that wish was the real aim of a deal that the government of Prime Minister David Ben-Gurion sought to strike in the late 1950s and early 1960s from the Kennedy and Eisenhower administrations.

Bradley Burston: Il Giorno della Memoria ci spiega perché Israele deve aiutare YarmouK e perché non lo farà

Sintesi personale Questa settimana nello Yom Hashoah (Giorno della Memoria), Israele onora il sacrificio e l'eroismo di milioni di persone. Le loro tragedie personali e  e le loro sofferenze inimmaginabili sono una lezione per tutta l'umanità  per le conseguenze mostruose del razzismo,  del nazionalismo e, soprattutto, dell' indifferenza. Il secondo pensiero - e mi addolora davvero di scrivere questo - forse "onora " è la parola sbagliata. Due giorni prima dell'apertura  della commemorazione dello  Yom HaShoah , la Fondazione a favore delle vittime dell'Olocausto in Israele, ha pubblicato una ricerca : dei  200.000 sopravvissuti all'Olocausto in Israele, uno su quattro vive al di sotto della soglia di povertà ed è stato in grado di riscaldare le proprie case questo inverno. In un allarmante aumento il 30 per cento dei sopravvissuti ha dichiarato di non aver potuto   acquistato alimenti per mancanza di denaro e un quar

Le agenzie umanitarie: la ricostruzione di Gaza è appena iniziata, vitale la fine del blocco

Sintesi personale Lunedi, 13 Aprile 2015 Una coalizione di più di 40 agenzie umanitarie internazionali ha esortato la comunità internazionale ad adottare misure sostanziali per porre fine alla miseria dei palestinesi nella Striscia di Gaza. A sei mesi da quando i donatori hanno promesso 3,5 miliardi di dollari per la ricostruzione di Gaza devastata, la relazione afferma che "la ricostruzione e la ripresa sono appena iniziate  e Gaza rimane tagliata fuori dalla Cisgiordania." Nonostante la "distruzione e la sofferenza senza precedenti" portate nel 2014 dall'assalto di Israele , solo il 26,8 per cento dei soldi promessi dai donatori sei mesi fa è stato donato finora",  "molti progetti di ricostruzione  sono  in stallo ", a causa delle restrizioni sul materiale essenziale determinate dal blocco. Invece di contestare il blocco [israeliano], la maggior parte dei donatori lo sta accettando  cercando soluzioni per aggirarlo "

Don Giorgio : A quattro anni dalla morte di Vittorio Arrigoni

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A quattro anni dalla morte di Vittorio Arrigoni  don Giorgio De Capitani Ricordare Vittorio Arrigoni a quattro anni dalla sua uccisione (15 aprile 2011), non mi è facile, se voglio evitare di cadere nelle solite cose, dette e ridette più volte. Ogniqualvolta lo penso – e confesso che lo faccio frequentemente – vorrei poter cogliere tante cose su di lui che non sono ancora riuscito a cogliere. Se ricordare significasse ri-presentare una persona cara, sempre allo stesso modo, sempre con gli stessi vestiti, sempre con le stesse abitudini, sempre con le stesse idee o convinzioni o perfino con gli stessi errori e peccati, allora non solo sarebbe una perdita di tempo, ma addirittura una mancanza di rispetto per quella persona. Se è vero che la morte toglie ogni velo, perché non ri-scoprire, dietro i veli, la nudità di quell’essere che l’esistenza, in bene o in male, ha coperto o in parte represso? Ecc

Giorgio Bernardelli | :Tra Pasqua e Pesach, qualche suggestione

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  Tra Pasqua e Pesach , qualche suggestione La Porta di Jaffa Tra Pasqua e Pesach , qualche suggestione di Giorgio Bernardelli | 2 aprile 2015 Pasqua ebraica e Pasqua cristiana si intrecciano in queste ore, come accade quasi ogni anno: stavolta la sera del 14 del mese di Nissan , la sera del seder - la cena rituale che in ogni famiglia ebrea osservante ricorda la liberazione dall’Egitto - cade addirittura in concomitanza con il Venerdì Santo. E allora per noi cristiani - che nei Vangeli della Passione, morte e resurrezione di Gesù troviamo tanti riferimenti a Pesach , la Pasqua ebraica - diventa sempre importante guardare anche a questa festa non solo come a un fatto del passato, ma come a un’occasione concreta di dialogo con i nostri fratelli ebrei. È lo spirito dell’augurio che gli ordinari cattolici della Terra Santa hanno rivolto al mondo ebraico per Pesach : «Ebrei e cristiani - hanno scritto - celebrano in questo momento il passaggio dalle tenebre all

Siria :«Ovunque spavento, terrore, distruzione», la testimonianza del parroco di Aleppo

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Carlo Giorgi | 14 aprile 2015 Fra Ibrahim Sabbagh, frate minore attualmente parroco ad Aleppo. «È stato un massacro, una catastrofe, un atto omicida: bombardare con missili così potenti edifici in cui ci sono bambini, famiglie, gente che

Oudeh Basharat | :Perché Israele non aiuta i palestinesi a Yarmouk?

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      Da lontano  è difficile riconoscerli. Sono ondeggianti ombre umane che fissano il vuoto, volti scarni e ossa sporgenti ,ma  se si guardano da vicino  vedrete chi sono: sono i figli e nipoti di coloro che sono stati espulsi nel 1948 (o fuggiti, o emigrati – scegliete qualunque parola che salva la vostra coscienza).Si può sostenere che non siete coinvolti; dopo tutto, la spada di chi decapita non è la vostra spada, e la mano che assedia e affama non è la vostra mano. Tutto quello che voi (e i vostri genitori) avete fatto è stato condurre loro e i loro genitori rispettosamente nella giungla e poi andarvenen  per godere della villa e ubriacarvi della fragranza del frutteto e del vigneto. Nel frattempo, nella parte settentrionale della giungla, le forze del presidente siriano Bashar Assad (il leone) stanno assediando il campo profughi di Yarmouk e impediscono la distribuzione di cibo, medicinali e beni di prima necessità. Alla domanda del perché dell’assedio e

Bradley Burston :Holocaust Remembrance Day tells us why Israel must help Yarmouk – and why it won't

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        Holocaust Remembrance Day tells us why Israel must help Yarmouk – and why it won't - A Special... If, as prime minister, you can turn a blind eye to survivors' suffering, and worse, turn their pain, their memories, their Holocaust, to your own political advantage over Iran... haaretz.com This week on Yom Hashoah (Holocaust Remembrance Day), Israel honors the sacrifice and heroism of millions of people. Their personal tragedies and unimaginable suffering are a lesson for all of humanity in the monstrous potential consequences of racism, of nationalism gone malignant, and, above all, of indifference. On second thought – and it truly pains me to write this – perhaps "honors" is the wrong word.

Human Rights Watch : lavoro minorile palestinese negli insediamenti agricoli israeliani in Cisgiordania”,

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Un rapporto di Human Rights Watch pubblicato ieri denuncia le condizioni di lavoro dei bambini palestinesi nelle colonie israeliane. Intanto, una coalizione di associazioni e ong chiede la fine del blocco e l’avvio della ricostruzione nella Striscia di Gaza. della redazione Roma, 14 aprile 2015, Nena News – Uno degli aspetti meno dibattuti dell’occupazione israeliana della Cisgiordania è lo sfruttamento della manodopera palestinese, soprattutto di quella minorile. Un rapporto intitolato “Maturi per l’abuso: il lavoro minorile palestinese negli insediamenti agricoli israeliani in Cisgiordania”, pubblicato ieri dalla ong Human Rights Watch (HRW), rivela che le colonie, principalmente quelle della Valle del Giordano, impiegano bambini palestinesi anche di 11 anni pagandoli poco e in condizioni di lavoro definite “pericolose” . Secondo l’organizzazione umanitaria statunitense, negli insediamenti israeliani i bambini palestinesi lavorano con temperature altissime tr

Richard Silverstein: The Israel Project in difesa dei settler e della destra

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    Sintesi personale Un ex insider a AIPAC ha vuotato il sacco su un'importante iniziativa segreta  dl Progetto Israele (TIP), per contrastare l'opposizione negli Stati Uniti per gli insediamenti israeliani nei territori occupati. Douglas Bloomfield, ex lobbista capo per l'AIPAC, scrive che TIP, un gruppo dedicato a promuovere un'immagine positiva di Israele tra i media americani e politici, ha fatto circolare un documento di 140 pagine studiato per i giornalisti e politici  sul come difendere gli   insediamenti:   Questo è il consiglio da The Israel progetto (TIP) per l'attivista pro-Israele. ... Invece di cercare di difendere gli insediamenti israeliani, cambiare argomento. Se questo non funziona, accusare coloro che sostengono la rimozione degli insediamenti ebraici di promuovere "una sorta di pulizia etnica  spostando tutti gli ebrei" dalla Cisgiordania.   L' intero documento è pubblicato s

CISGIORDANIA : Autodeterminazione tra occupazione e colonizzazione israeliana: MAPPE, BIBLIOGRAFIA, DATI

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La Cisgiordania / West Bank in Palestina (su Shoah-Nakba.it)   Se avessi contemplato il volto della vittima         E riflettuto, ti saresti ricordato di tua madre nella camera         A gas, avresti buttato via le ragioni del fucile         E avresti cambiato idea: non è così che si ritrova un’identità. (Mahmoud Darwish) In principio vennero i pionieri, i più fanatici e violenti o i più coraggiosi tra gli occupanti. Piazzarono i loro container e issarono le loro bandiere. Poi vennero i soldati a difendere la loro illegalità. Poi venne il governo israeliano a portare loro condutture e elettricità. Poi arrivarono muratori per costruire villette a schiera simili a fortini. Perché il popolo eletto ha bisogno di spazio ma anche di comfort. Infine aprirono grandi supermercati, piscine e locali pubblici. I coloni misero le tendine alle finestre delle loro casette e bagnarono le loro aiuole verdi scintillanti. La colonia illegale