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San Francisco : Ebrei protestano per il razzismo e la brutalità della polizia nella prima notte di Hanukkah

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    Sintesi personale Quando prima candela di Hanukkah è stata accesa la notte scorsa, diverse centinaia di ebrei hanno bloccato il traffico in San Francisco e ,dopo  quattro minuti e 28 secondi   di silenzio ,hanno tenuto  un Kaddish di  lutto. Questo atto di disobbedienza civile è stato organizzato da  #ChanukahAction, un movimento nazionale ebraico che invita gli ebrei a sostenere la  liberazione dei neri e  a protestare  contro la violenza della polizia  durante gli otto giorni di Hanukkah. " Proprio come abbiamo chiesto un tempo  al  faraone  di smantellare un sistema ingiusto, ora chiediamo  di smantellare il nostro sistema razzista attuale" , ha detto il rabbino Michael Rothbaum , uno dei relatori della protesta. La prima notte di Hanukkah ha visto grandi proteste in 15 diverse città in tutto il paese. Le azioni in ogni stato ,pur differendo leggermente nella forma e nella   partecipazione,  erano portatori di un messaggio  uniforme:  piangere pubbl

Meretz :contro i Kahanisti e il loro movimento razzista "Lehavah"

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Meretz: I Kahanisti e il loro movimento razzista "Lehavah", che sono stati i responsabili del rogo della scuola arabo-israeliana di Gerusalemme, vanno messi fuori legge senza esitazione. Una societa' civile e democratica non adotta due pesi e due misure di fronte al terrorismo. Mairav Zonszein Hundreds rally against racist group 'Lehava' in Jerusalem

Khuzaa: Attack and Aftermath VIDEO

Amira Hass: articoli del mese di Ottobre - Novembre-Dicembre

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DICEMBRE Il sacrificio di Khaled Amira Hass , giornalista israeliana Il 9 dicembre mi sono presentata senza preavviso a casa di amici a Nablus, in Cisgiordania. Erano tutti presenti. Alaa, 13 anni, stava incollato al tablet. Hiba, felice di aver ricevuto una borsa di studio per il Regno Unito, aiutava il fratello Aamer a prepararsi per un esame di giurisprudenza. I loro genitori sono Naela, insegnante, e Tareq, lettore universitario. Tareq è cresciuto in un campo profughi. Leggi Il funerale di Noam Kaminer Amira Hass , giornalista israeliana Il sole sta tramontando e siamo in piedi intorno alla tomba del nostro amico Noam Kaminer. Centinaia di persone, molte delle quali non sapevano nemmeno che era malato di cancro, sono qui al cimitero del kibbutz Givat Brenner, vicino a Tel Aviv. Leggi Calma apparente

Dissensi in Europa per la cancellazione di Hamas dalla lista delle organizzazioni terroristiche

Dissensi in Europa per la cancellazione di Hamas dalla lista delle organizzazioni terroristiche Il tribunale dell’Unione europea ha annullato l’iscrizione del movimento palestinese Hamas nella lista delle organizzazioni terroristiche. Ma la Commissione ha annunciato che farà appello contro la decisione La Commissione europea continuerà a considerare Hamas un’organizzazione terroristica La Commissione europea ha sottolineato che l’Ue continuerà a considerare Hamas un’organizzazione terroristica e ha annunciato che farà appello contro la decisione del tribunale di annullare l’iscrizione del movimento nella lista nera del terrorismo. La portavoce della commissione Maja Kocjančič ha detto che “la decisione è chiaramente fondata su questioni procedurali e non implica alcuna valutazione dei motivi di fondo dell’iscrizione di Hamas nella lista delle organizzazioni terroristiche da parte del tribunale”. Afp Il tribunale dell’Unione europea cancella Hamas dal

Amira Hass I Beduini della Cisgiordania lottano contro il piano israeliano di trasferimento forzato

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Il ricorso all'Alta Corte mira a impedire che lo Stato trasferisca [forzosamente] 12.500 Beduini alla new town. Ventisei comunità beduine hanno fatto ricorso alla Alta Corte di Giustizia lunedì [1 dicembre n.d.t.]chiedendo che venga congelato il piano di costruzione di un nuovo villaggio beduino a nord di Gerico. L'Amministrazione Civile della Cisgiordania , che ha concepito il piano, intende trasferire forzosamente tre tribù beduine lì una volta che il villaggio, chiamato Taleit Nueima, sia stato costruito. Mercoledì scade il termine per presentare all'ufficio di pianificazione dell'Amministrazione Civile le osservazioni al piano[ di trasferimento forzoso]. Decine di obiezioni sono state già sottoposte e si aspetta ch

Giorgio Forti : Un risarcimento è dovuto ai Palestinesi

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Giorgio Forti, membro di ECO, è Professore Emerito alla Facoltà di Scienze dell’Università Degli Studi di Milano, e Socio dell’Accademia Nazionale Dei Lincei. La guerra, “civile” ed esterna, che devasta la Siria e l’Irak, e minaccia di estendersi a macchia d’olio in tutto il vicino e medio oriente, è legata allo scontro tra gli interessi delle grandi potenze, e alle lotte armate tra religioni ed etnie strettamente intrecciate con questi interessi. Non sfugge il ruolo della politica di Israele in questo complesso scenario, per la sua volontà di far liquidare dai potenti alleati occidentali i regimi politici amici del “nemico” Iran, prima che l’opinione mondiale si accorga che

Amira Hass: “Per quanto Israele si sposti a destra, Abbas mantiene la sua rotta“

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La strategia gradualista del leader palestinese, che soffoca la protesta nonviolenta contro l’occupazione, si adegua incessantemente alla radicalizzazione di Israele. Il crescente estremismo in Israele e l’ipotesi che il prossimo governo sarà ancor più di destra rispetto a quello attuale, non sembrano modificare le posizioni e le scelte tattiche della leadership palestinese. E non sembra nemmeno che la previsione prevalente di una linea più dura verso i palestinesi da parte del governo occupante spingerà la leadership di Ramallah a cambiare le regole sviluppate nel corso di 21 anni di processo di Oslo. Da quando Yigal Amir uccise Yitzhak Rabin nel 1995, la leadership palestinese ha mantenuto una distinzione tra

Dai vescovi cattolici di Terra Santa un nuovo appello per Cremisan

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  dicembre 2014 Uno scorcio della collina di Cremisan. Sullo sfondo gli insediamenti israeliani che avanzano. (foto Mazur/Catholicnews.org.uk)   http://www.terrasanta.net/tsx/articolo.jsp… Suona come un estremo campanello d’allarme il comunicato che l’Assemblea degli ordinari cattolici di Terra Santa (Aocts) ha emesso venerdì scorso, 5 dicembre, sul

Hana Salah : scrittori di Gaza ricevono minacce di morte dall 'IS

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Manifestanti  reggono le bandiere della Palestina e dello Stato islamico durante una manifestazione contro le operazioni militari israeliane a Gaza, nel centro di Srinagar, 18 luglio 2014. (foto di Tauseef MUSTAFA / AFP / Getty Images) Sintesi personale Striscia di Gaza -  Il  mistero circonda ancora la presenza dello Stato Islamico (IS) a Gaza. Le dichiarazioni  del gruppo radicale che minaccia  o si assume la responsabilità  per gli attentati precedenti  non sono sufficienti a dimostrare l'esistenza di membri attivi nella Striscia di Gaza assediata, però,  'ideologia estremista potrebbe facilmente diffondersi. Molti abitanti di Gaza sottovalutano l'importanza della dichiarazione emessa a nome di IS il  30 novembre a Gaza City dove si chiede che le donne mostrino "la castità" e rispettino le regole della Sharia nell' abbigliamento   . Il 3 dicembre l'Is  ha minaacciato di uccidere 18 poeti e scrittori di Gaza entro tre giorni, s

Carlo Giorgi :Suleiman, l'uomo delle stelle

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di Carlo Giorgi | novembre-dicembre 2014 La volta celeste trapuntata di stelle. «Nel dicembre 2008, quando Israele lancia l’operazione militare su Gaza, sto lavorando per la Nasa, l’agenzia spaziale americana. All’improvviso m’informano che la mia casa è stata bombardata. Poi, per dieci ore, non so più nulla. Sono i momenti più difficili della mia esistenza... Infine la notizia che mi cambia per sempre la vita: mio figlio Ibrahim, di 12 anni, è stato ucciso». Suleiman Baraka è un astronomo palestinese di fama internazionale. Oggi è titolare della cattedra di astrofisica e astronomia dell’Unesco, in Palestina. Ma il suo curriculum di studi - condizionato dalla storia difficile del suo Paese - segue un’orbita decisamente irregolare: dagli anni Ottanta ad oggi passa

Gideon Levy a Lucca : SEMPLICEMENTE APARTHEID Quel giorno non potremo dire ‘non sapevamo’

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    “ Una cosa va detta subito e senza esitazione: quello che Israele, il mio Paese, vuole fare è accaparrarsi più terra possibile. E questa non è una questione complessa, come spesso si dice. E’ molto semplice: dal ’48 gli ebrei colonizzano la terra palestinese e le loro politiche non sono cambiate. E questo ha un nome: colonialismo. Oggi, poi, dobbiamo parlare chiaramente di un vero regime di apartheid” . Già dalle prime parole che il grande giornalista israeliano GIDEON LEVY ha pronunciato di fronte ad una sala gremita, sabato 29 novembre a Lucca, si comprende la portata politica di ciò che ha rappresentato il suo contributo alla GIORNATA ONU 2014. “ Con il mio lavoro voglio documentare tutto perchè un giorno, quando tutto sarà finito, gli israeliani non possano dire ‘non sapevamo’. Sono nato e vissuto a Tel Aviv sentendomi una vittima e non certo un occupante e ho pensato questo fino agli anni ’80, quando ho cominciato a lavorare per Haaretz, che mi ha inviato