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Gideon Levy : The Palestinians’ right and duty to resist

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Imagine you’re the Palestinians. Perhaps residents of East Jerusalem. Forty-seven difficult years are behind you; a big, depressing darkness lies ahead. The Israeli tyranny that dooms your fate declares arrogantly that everything will stay like this forever. Your city will remain under occupation “for ever and ever.” The defense minister, second in importance in the government that subjugates you, says a Palestinian state will never be established. Imagine you’re Palestinian and your children are in danger. Two days ago, the occupation forces killed another child because “he lit a firebomb.” The words “Death to Arabs” were sprayed near your home. Everywhere you turn, a soldier or Border Police officer may shout at you. Every night, your home may be invaded brutally. You will never be treated like human beings. They’ll destroy, humiliate, intimidate, p

Amira Hass Continuous invasions by settlers spoil the joy of Palestinians’ olive harvest

Abed el-Karim and Nidal Zamel of the village of Deir al-Hatab, east of Nablus, could be considered fortunate: Civil Administration officials ordered settlers who were squatting on their land to leave. About a week ago, they told me what such good fortune looks like, near a mound of earth blocking the old road to their orchards. On October 6, Abed and Nidal, cousins, went outside accompanied by about 50 relatives. Escorted by Israeli troops, they were on their way to harvest olives on roughly 200 dunams (49 acres) of land owned by the extended family. The settlement of Elon Moreh, on a hilltop to the northeast, dominates the view over about half of Deir al-Hatab’s 12,000 dunams, including the Zamels’ land. Because of the settleme

Diane Foley, madre di James, querela il Giornale: "La decapitazione di mio figlio usata come pubblicità di un libro"

Diane Foley, madre di James, querela il Giornale: "La .. È arrivata oltreoceano la pubblicità del libro "Non perdiamo la testa" , raccolta di saggi scritti dalle migliori firme del quotidiano milanese Il Giornale. Un'iniziativa di marketing discutibile, perché per pubblicizzare il libro curato da Magdi Cristiano Allam, il giornale dei Berlusconi ha pensato di utilizzare un'immagine allusiva: quella di James Foley, il fotoreporter decapitato dai jihadisti a Raqqa . L'accostamento fra il titolo e la foto del ragazzo in tunica arancione, inginocchiato accanto al suo boia, è forte. E non è sfuggita alla madre di James che, come riporta Il Fatto Quotidiano, ha deciso di querelare Il Giornale che ha osato offendere con una trovata di cattivo gusto, la memoria di suo figlio. Mentre la donna cerca un avvocato che possa procedere con una denuncia formale, affinché la pubblicità venga rimossa, Magdi Cristiano Allam contattato da Il Fatto Quoti

Gideon Levy : Jerusalem, the capital of apartheid, awaits the uprising

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Mass arrests, violent settlers, expulsion, and dispossession: With that as the lot of Jerusalem's Palestinians, no one should have been surprised with Wednesday's terror attack. Policemen detain a Palestinian protestor during clashes at the Temple Mount compound, Jerusalem, October 16, 2014. / Photo by Reuters By Gideon Levy Published 12:01 23.10.14 The terror attack in Jerusalem  on Wednesday night should not have surprised anyone. After all, two nations live in the Pretoria of the State of Israel. Unlike the other occupied areas, there is supposed to be a certain equality between the two peopl

Gideon Levy : Gerusalemme la capitale dell'apartheid e la rivolta che esploderà

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 Sintesi personale L'attacco terroristico a Gerusalemme nella notte di mercoledì non dovrebbe avere sorpreso nessuno.. A differenza delle altre aree occupate ci dovrebbe essere una certa parità tra i due popoli: carte d'identità blu a disposizione di tutti, libertà di circolazione, tassa di proprietà a favore del comune, l'assicurazione nazionale: tutti israeliani ,ma Gerusalemme è inghiottita dalle menzogne. E 'diventata la capitale israeliana dell' apartheid. Con l'eccezione di Hebron, nessun posto ha un tale regime di separazione così  palese e sfacciato. E ora lo stivale israeliano è ancora più opprimente  , in modo che la resistenza si sta intensificando nel ghetto in costruzione: malconcio e oppresso, trascurato e povero, pieno di sentimenti di odio e  di vendetta. La rivolta è sulla strada. Quando la prossima ondata di terrore emergerà dai vicoli di Gerusalemme Est, gli israeliani fingeranno di essere stupiti e furiosi,ma  la verità va d

Yael Dayan, scrittrice israeliana, chiede al Parlamento italiano di riconoscere la Palestina

“Al Parlamento italiano mi sento di rivolgere lo stesso appello che abbiamo lanciato, con esito positivo, alla Camera dei Comuni britannica: riconoscere lo Stato di Palestina. Lo chiedo da cittadina israeliana, che ama il proprio Paese e che ha combattuto per difenderlo. Riconoscere ai palestinesi il loro diritto a vivere in uno Stato indipendente, a fianco d’Israele , non è solo un atto di giustizia ma significa essere davvero amici d’Israele, perché il nostro diritto alla sicurezza non è altra cosa dal loro diritto all’autodeterminazione”. A parlare è una delle figure più rappresentative del mondo politico e culturale israeliano: Yael Dayan, scrittrice , più volte parlamentare laburista, figlia di uno dei miti dello Stato ebraico: l’eroe della Guerra dei Sei giorni, il generale Moshe Dayan. Yael Dayan è una delle 363 personalità israeliane che hanno firmato l’ appello rivolto al Parlamento britannico per il riconoscimento dello Stato di Palestina . “Riconoscere uno S