Fulvio Scaglione:BLASFEMIA: ASIA BIBI E LA BOMBA
articolo Dopo una lunga serie di pretestuose esitazioni e di rinvii, l’Alta Corte di Lahore (Pakistan) ha respinto il ricorso dei legali e confermato la condanna a morte di Asia Bibi. Per la donna cristiana madre di cinque figli, messa in carcere nel 2010 in base alla terribile legge sulla blasfemia, l’unica possibilità resta ormai la Corte Suprema, terzo e definitivo grado del sistema giudiziario pakistano. Onestà impone di dire che a questo punto le speranze per Asia Bibi non sono molte, per le stesse ragioni che l’hanno tenuta in galera finora. La legge sulla blasfemia è così vaga e pretestuosa da prestarsi a ogni sorta di abuso: da parte degli accusatori (che la usano quasi sempre per regolare questioni private), dei giudici (fanatici o pavidi) e anche di chi gestisce le carceri. Negli ultimi mesi sono stati uccisi in cella due uomini detenuti per blasfemia. Un musulmano di 65 anni, Khalil Ahmed, è stato eliminato da un ragazzo che, curiosamente, era rius