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Amira Hass : LA DISFATTA MORALE DI ISRAELE CI PERSEGUITERA' PER ANNI.

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  La disfatta morale di Israele ci perseguiterà per anni. Abbiamo ... di Amira Hass, - Haaretz 28 luglio 2014 Se la vittoria si misura in base al numero dei morti, allora Israele e il suo esercito sono dei grandi vincitori. Da sabato, quando ho scritto queste parole, a domenica, quando voi le leggete, il numero [dei morti palestinesi] non sarà più di 1.000 (di cui il 70-80% civili), ma anche di più.[sono 1200 ndt] Quanti altri ancora? Dieci corpi, diciotto? Altre tre donne incinte? Cinque bambini uccisi, con gli occhi semichiusi, le bocche aperte, i loro piccoli denti sporgenti, le loro magliette coperti di sangue e tutti trasportati su una sola barella? Se vittoria vuol dire causare al nemico una pila di bambini massacrati su una sola barella, perché non ce ne sono abbastanza, allora avete vinto, capo di stato maggiore Benny Gantz e ministro della Difesa Moshe Ya’alon, voi e la nazione che vi ammira. E il trofeo va anche alla Nazione delle Start Up, questa volta alla

Hasbara e islamofobia dall'Ambasciata israeliana di Irlanda e post sull'Europa

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di Richard Silverstein il 25 luglio 2014 in pace in Medio Oriente    Sintesi personale   Richard Silverstein   Paura e disgusto dell'Islam costituiscono solo una parte del problema. L'ambasciatore condivide la visione paranoica di Gates ,  di Pam Geller, di  Robert Spencer  e di  Anders Breivik  :  l'obiettivo dell'Islam è quello di trasformare l'Europa in Eurabia. Come spiegare altrimenti quanto  pubblicato oggi sul suo Facebook e Twitter pagine?   Molly Malone è diventata una donna in chador. Mona Lisa indossa un hijab e un Qassam. La  Sirenetta porta un Kalashnikov e il David di Michelangelo è un shahid suicidio. Questa  hasbara non vuole convincere  nessuno, ma piuttosto  rafforzare i pregiudizi da parte dei cani pro-Israele nel momento opportuno L 'ambasciatore Boaz Modai non nasconde il proprio odio  per gli arabi, come è stato postato più volte . In un tweet , l'ambasciata ha chiamato il ve

David Grossman :Siamo prigionieri in una bolla d'odio, ma questo conflitto ci spinge a cambiare"

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    REPUBBLICA di oggi, 28/07/2014, a pag. 12   La situazione in cui sono intrappolati israeliani e palestinesi assomiglia sempre di più a una bolla ermetica, sigillata. In questa bolla, con gli anni, entrambe le parti hanno messo a punto giustificazioni convincenti e raffinate per qualunque azione da esse intrapresa. Israele può dire, a ragione, che nessun Paese al mondo rimarrebbe immobile di fronte agli incessanti attacchi di Hamas, o alla minaccia dei tunnel sotterranei. E Hamas, dal canto suo, giustifica gli attacchi contro lo Stato ebraico sostenendo che il suo popolo è ancora sotto occupazione e che i cittadini della Striscia di Gaza languono a causa del blocco imposto da Israele.   IN UNA situazione in cui i cittadini israeliani si aspettano che il loro governo faccia qualunque cosa perché nessun bambino rimanga vittima di un commando di Hamas che spunta da sottoterra nel mezzo di un centro abitato limitrofo alla Striscia, chi mai potrebbe discutere c

Amici, nemici, relazioni complicate tra i Paesi Arabi

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( Joshua Keating e Chris Kirk, Slate) Mentre il conflitto nella Striscia di Gaza ha oltrepassato le tre settimane, le guerre civili in Siria e Iraq continuano a causare morti e profughi. E se già da mesi si ipotizzano nuove frammentazioni e nuovi assetti geopolitici della regione, su Slate Joshua Keating e Chris Kirk hanno disegnato un’infografica interattiva per ricostruire lo stato delle relazioni tra gli stati: amici, nemici, relazioni complicate. Amici, nemici, relazioni complicate

Gaza :DISTRUTTA CENTRALE ELETTRICA, “UN POPOLO A TERRA”

  STRISCIA DI GAZA DISTRUTTA CENTRALE ELETTRICA, “UN POPOLO A TERRA” E’ fuori uso la principale centrale elettrica al centro della Striscia di Gaza, andata in fumo dopo gli intensi bombardamenti della notte scorsa, con gravi conseguenze per la sopravvivenza stessa della popolazione. A darne conferma alla MISNA è una cooperante italiana raggiunta telefonicamente nella Striscia di Gaza. “La notte scorsa è stata la peggiore dall’inizio dell’offensiva. Tutto il territorio è stato bombardato contemporaneamente dal nord al sud con F16, droni, missili della marina e carri armati. Fino a poche ore fa Gaza stava bruciando e innumerevoli infrastrutture sono state rase al suolo” prosegue la cooperante, presente da 12 anni nella Striscia di Gaza. Tra queste appunto c’è la centrale che riforniva il 70% dell’energia elettrica a tutto il territorio. Dall’inizio dell’offensiva israeliana è già stata colpita due volte, ma nulla di paragonabile ai danni s

AGGIORNAMENTO SULLA SITUAZIONE DEI BAMBINI NELLA STRISCIA DI #GAZA DA PHYSICIANS FOR HUMAN RIGHTS ISRAEL

22 GIORNI DI COMBATTIMENTI – UN AGGIORNAMENTO SULLA SITUAZIONE DEI BAMBINI NELLA STRISCIA DI #GAZA DA DA PHYSICIANS FOR HUMAN RIGHTS ISRAEL (MEDICI PER I DIRITTI UMANI ISRAELE) Nelle ultime 48 ore, almeno otto bambini sono stati uccisi in tutta la Striscia di Gaza. Tra l'8 e il 28 luglio, 230 minori con età comprese tra un mese a 17 anni sono stati uccisi in bombardamenti israeliani a Gaza: 152 ragazzi e 78 ragazze. Almeno 158 minori uccisi sono sotto i 12 anni. Almeno 1.3 58 feriti (6.500 persone in tutto) sono bambini. Circa 215.000 bambini hanno abbandonato le loro case con le loro famiglie, e si trovano ora in 69 strutture dell'UNRWA. Migliaia di schegge e parti di bombe sono sparse in tutte le aree dove l'esercito ha attaccato, e mettono in pericolo le vite dei bambini, loro principali vittime. Dall'8 luglio almeno 130 scuole, tra cui 81 scuole dell'UNRWA e 49 scuole pubbliche, sono stati danneggiate dai bombardamenti israeliani.

Gideon Levy :la guerra degli inganni

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Gideon Levy Gideon Levy è un giornalista israeliano. Scrive per il quotidiano Ha’aretz. È cominciata come una guerra premeditata: avrebbe potuto essere evitata se negli ultimi mesi Israele avesse adottato una politica diversa. Si è evoluta in una guerra inutile. È già abbastanza ovvio che non porterà alcun risultato a lungo termine. È ancora possibile che degeneri in un disastro, e alla fine risulterà essere stata la guerra degli inganni: Israele si è ingannato fino a rovinarsi. Il primo inganno è la pretesa che non ci fosse alternativa. Certo, quando i razzi hanno cominciato a piovere su Israele non c’era più alternativa. Ma che dire dei passi che ci hanno portato a questo? Sono passi per i quali esistevano altre opzioni. Non è difficile immaginare cosa sarebbe successo se Israele non avesse interrotto i negoziati di pace, se non avesse lanciato una guerra totale contro Hamas all’indomani dell’omicidio dei tr