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Netanyahu spiega come ha manipolato la comunità internazionale continuando ad ampliare gli insediamenti

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. Netanyahu explains how he stood up to the U.S., kept building settlements 972mag.com  Sintesi personale Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si è vantato dei suoi successi nell'ampliamento degli  insediamenti  in un recente incontro con i giovani sostenitori del Likud. Rispondendo ad una domanda del  pubblico, Netanyahu ha detto: "Sono stato minacciato a Washington: 'Non un mattone' [di costruzione degli insediamenti] ... dopo cinque anni, abbiamo costruito un po 'più di un mattone ..." Alla domanda "in merito a colloqui di pace con i palestinesi," Netanyahu ha risposto :  "circa il - che cosa?"  Il  pubblico ha risposto scoppiando in una risata. L'anno scorso è stato un anno record nella costruzione degli insediamenti in Cisgiordania. Secondo i dati diffusi dall'Ufficio Centrale di Statistica israeliano (CBS), ci sono stati dei lavori per 2.534 unità abitative  escludendo

Bruxelles :video e foto dell'attacco al Museo Ebraico

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http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-4523585,00.html   Le immagini sono state scattate dalla telecamera di sicurezza del museo e sono stati pubblicati nel tentativo di aiutare le forze dell'ordine a trovare il colpevole. Nelle immagini  il tiratore  si muove verso verso il museo con due grandi borse - in contraddizione con le affermazioni iniziali che era arrivato in auto Audi e spara con un fucile Kalashnikov. I morti sono quattro: un giovane,una copia di Tel Aviv, una donna francese

Wala": la video-poesia di Susan Abulhawa

Voce e immagini dedicate ai palestinesi costretti a lavorare nelle colonie israeliane La voce arriva lenta, sottofondo delle immagini che scorrono sul video. Uomini in fila, dentro una gabbia, che nel cuore della notte attendono, per ore, di superare i controlli dell’esercito israeliano. E’questo il quotidiano di migliaia di palestinesi, costretti a lavorare in Israele - o ancora peggio nelle colonie - per la mancanza di lavoro che attanaglia la Palestina occupata. Sveglia nel cuore della notte, appena il tempo per una preghiera. Per salutare moglie e figli e dirigersi ai controlli di qualche check point che ancora deve aprire. Alle 5 del mattino arrivano i soldati. La fila si allunga, si aspetta il proprio turno. Dall’altra parte della barriera militare la propria terra rubata, occupata. E la tragica ironia della sorte, che ti costringe a lavorare in una colonia per sopravvivere. E’ questo il senso di “ Wala ”, una delle video-poesie realizzate dalla scrittrice pal

Israele usa foto di missili coreani per allarmare sulla minaccia degli Hezbollah

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Oded Yaron | 25 mag 2014 | 15:23 Sintesi personale Il portavoce dell'IDF   ha pubblicato sul suo account Twitter un'immagine di alcuni dei 100.000 missili Hezbollah , ma c'è un problema : i missili indicati non  si trovano in Libano o in  Siria, ma nella Corea a Seul. Il portavoce dell'IDF ha detto Haaretz, "Questa è una foto illustrativa che non toglie nulla alla gravità della minaccia posta dagli  Hezbollah negli ultimi anni. L'obiettivo del tweet è quello di sottolineare alla comunità internazionale la minaccia che  Israele  ha di fronte."  ARTICOLO IN INGLESE By The Associated Press | May 17, 2014 | 9:01 PM | 4 The IDF Spokesperson on Saturday posted on its Twitter account a supposed image of some of the 100,000 missiles Hezbollah h

Betlemme : il Papa prega dinanzi al Muro

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Pope Francis makes an unexpected stop on his West Bank trip, and stops to pray at Israel's separation fence in Bethlehem (photo by AP) http://htz.li/1mlTu1p A Betlemme il Papa auspica coraggio per la pace e sosta in silenzio al Muro di Carlo Giorgi | 25 maggio 2014 Betlemme, il presidente palestinese Mahmoud Abbas dà il benvenuto ufficiale a Papa Francesco, appena giunto in elicottero da Amman. [foto 1/2] «Cari amici, è giunto il momento del coraggio della Pace, della generosità e della creatività! Raddoppiate gli sforzi per trovare una soluzione! Che il Signore vi dia la saggezza e la forza per trasformare le spade in aratri!». Spinge sull’acceleratore della pace Papa Francesco, g

Gad Lerner : Papa Francesco e gli ebrei, dopo l’attentato antisemita di Bruxelles

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L’odio millenario contro gli ebrei macchia nuovamente di sangue il suolo d’Europa proprio nei giorni in cui si elegge il Parlamento che riunisce i nemici di tante guerre passate. Così l’antisemitismo omicida cambia di segno anche il viaggio di Francesco in Israele. Perché rinnova il senso di pericolo incombente sul popolo ebraico perfino là dove pareva che il senso di colpa rendesse irripetibile la caccia all’ebreo. Questa minaccia, tale a spingere addirittura all’emigrazione cittadini appartenenti alle comunità israelitiche, precipita sul pontefice, che non potrà prescinderne. Prima dell’attentato di Bruxelles non si attendevano sorprese da Francesco nel dialogo ebraico-cristiano –sostanzialmente fermo da quasi tre lustri- e proprio per questo l’arrivo in Israele del papa “terzomondista”, come tale guardato con sospetto dalla destra non solo religiosa (ma anche papa gesuita, seguace dell’appassionato biblista cardinale Martini) di sorprese potrebbe riservarne eccome.

Gad Lerner : L’attentato antisemita di Bruxelles contro la civiltà dell’Europa unita

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http://www.gadlerner.it/2014/05/24/lattentato-antisemita-di-bruxelles-contro-la-civilta-delleuropa-unita L’attentato antisemita di Bruxelles contro la civiltà dell’Europa unita | Gad Lerner Al termine dello Shabbat il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha dichiarato: “Ancora una volta l’odio torna a colpire nel cuore della nostra civiltà mostrando il suo volto più bieco e miserabile. Ancora una volta innocenti cadono sotto i colpi del fanatismo e dell’intolleranza. Nel piangere le vittime dell’attentato di Bruxelles, capitale di un paese in cui mai si erano verificati episodi di questa gravità, esprimiamo preoccupazione e sgomento per un’Europa violata nella sua stessa anima da chi, animato da un’ideologia malata, cerca di sradicare dalle nostre vite la democrazia, i diritti, persino la speranza. La nostra risposta a questa ennesima violenza deve essere nella coesione di tutti coloro che si riconoscono in quei valori di pa