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Sergio della Pergola :hasbarah

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Qualcuno dovrà pur decidersi a scrivere la storia tragica e grottesca del reportage dal Medio Oriente. Di fronte a quella che in un articolo su Limes (2012, 2) ho definito “deficienza analitica”, sfonda una porta aperta chi sostiene che la “hasbaràh” sia non solo utile ma essenziale per Israele. Ma con due ben precisi correttivi. Il primo è che hasbaràh (che in italiano si può rendere con “spiegazione informativa”) è termine paternalistico e, nella prassi degli ultimi decenni, fallimentare. Vuol dire: “ora te la spiego bene” – dopo che mi sono trovato in perenne ritardo, o sono stato poco chiaro e convincente, o perfino ho commesso dei madornali errori nel confronto dialettico con i miei detrattori (o semplicemente con il pubblico in cerca di informazione primaria). Quello che è invece necessario fare è costruire un serio e ampio discorso su Israele che sia capace di confutare punto per punto le innumerevoli inesattezze fattuali e interpretazioni perverse, e allo stesso tempo dia

Amira Hass :otto mesi dopo la sanguinosa battaglia per la raccolta delle olive, nessuna giustizia è in vista

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Il 21 ottobre 2011, A. di 61 anni,  si è unito ai Combattenti per la Pace e agli attivisti internazionali per accompagnare i raccoglitori di olive al villaggio di Jalud, in Cisgiordania. Per dieci anni, gli Israeliani avevano  impedito agli abitanti del villaggio di raggiungere i loro oliveti. Questa volta gli abitanti del villaggio speravano che chi li scortava sarebbero riusciti a essere una misura di protezione per loro e per il loro raccolto. Le foglie appassite  facevano pena, dice A., tuttavia “C’erano già delle scale sparse lì intorno e un trattore  che era poco davanti a noi stava trasportando l’attrezzatura  necessaria per la raccolta.” A. ricorda che dopo poco più di 5 minuti circa dopo l’inizio del  raccolto,m “quattro o cinque uomini mascherati sono apparsi insieme a un civile coordinatore della sicurezza dell’insediamento.” Suppone che sia un coordinatore civile perché l’uomo, armato di fucile, non era mascherato e indossava abiti civili. Uno degli altri era mascher

Che cosa Avigdor Lieberman ha imparato da George Orwell di Carlo Strenger

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Sintesi personale Il Ministro  degli esteri israeliano ,Avigdor Lieberman, ha superato se stesso nella sua ultima impresa. Come riportato da Haaretz oggi ha inviato una lettera al Segretario di Stato Hillary Clinton, all'Alto  rappresentante dell'UE per gli affari esteri Catherine Ashton,al  ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov e al  segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon.  Egli ha suggerito   di premere  perle  nuove elezioni dell'Autorità Palestinese e sostituire Mahmoud Abbas  che egli chiama il principale ostacolo ai  negoziati di pace. La domanda interessante per me è: che cosa esattamente vorrebbe ottenere  Lieberman  con questa lettera? Non sembra che abbia trascorso notti insonni  per il  processo di pace tra Israele e i palestinesi . Dopo tutto, nel suo discorso alle Nazioni Unite nel 2010, ha dichiarato che la pace con i palestinesi richiederebbe  alcuni decenni.Risulta  difficile che  ora non possa  più vivere senza negoziati con i palestinesi

La bolla, in una West Bank condizionata dagli aiuti, è destinata a esplodere, sostengono gli economisti.

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La bolla, in una West Bank condizionata dagli aiuti, è destinata a esplodere, sostengono gli economisti.  di Jillian Kestler-D’Amours   Ramallah (IPS) – Secondo gli analisti, una bolla nell’economia di quelle città, cittadine e villaggi della West Bank che sono amministrati dall’Autorità Palestinese non può essere sopportata. “La [bolla] collasserà e, quando in seguito si verificherà, il crollo sarà molto pesante”, ha dichiarato Tareq Sadeq, un economista palestinese, docente alla Birzeit University.                                     “Vorrà dire che la gente perderà le proprie case. Perderà le auto. Talvolta perderà la terra per il tracollo della bolla. Questo influenzerà l’intera economia e si rifletterà pure sull’Autorità Palestinese. Tanto da poter determinare il collasso della stessa AP”, ha affermato Sadeq.  L’Autorità Palestinese ha comunicato di stare affrontando una crisi finanziaria, al momento fa affidamento sugli aiuti dei donatori per coprire un deficit di bil

“Netanyahu vuole attaccare l’Iran prima di novembre”. Ma nel partito del premier resiste il fronte del “no” alla guerra

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«Ma quale primavera! Il governo israeliano vuole attaccare l’Iran prima delle elezioni americane!». Lunedì sera l’emittente tv israeliana  Channel 10  ha mandato in fibrillazione un bel po’ di cancellerie. Abituate, ormai, all’idea che no, una guerra contro Teheran non ci sarà fino a febbraio-marzo 2013. È bastato vedere in primo piano la faccia di Alon Ben-David, giornalista esperto di cose militari, per aspettarsi tutto tranne che notizie buone. E infatti. «Il primo ministro Benjamin Netanyahu è intenzionato ad attaccare l’Iran prima delle elezioni statunitensi del 6 novembre», ha detto Ben-David. E ha aggiunto, nel caso non fosse chiaro: «Mai prima d’ora Israele è stata così vicino alla guerra ai programmi nucleari della Repubblica islamica». Come ricorda il quotidiano elettronico  Times of Israel , «Ben-David è stato l’unico autorizzato a curiosare nelle forze aeree israeliane per vedere come ci si sta preparando all’attacco militare». E Ben-David non ha tradito le attese

L'islamofobia non l'Islam costituirà la fine di Israele di Bradley Burston

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Sintesi personale SAN FRANCISCO - Tutti sanno come funziona. Tutti sanno quello che sembra. Tutti sanno quanto sia facile farla franca. Tutti sanno che, in fondo, l'odio si nutre di tolleranza concessa  Nessuno lo sa meglio di bigotti professionali. Persone ,come Pamela Geller , che si spacciano per i sostenitori di una giusta causa anche se il loro odio e il pregiudizio macchiano  e minano qualsiasi cosa degna di quella causa. Per anni, nelle vesti di sostenitrice di  Israele, Geller si è impegnata a promuovere l'odio verso l'Islam. Nelle ultime settimane, in una campagna  coincidente con il Ramadan,  Freedom Defense Initiative ha  inserito  caustiche, sedicenti "pro-Israele" scritte  sulle fiancate degli autobus del  trasporto pubblico a San Francisco.: "In ogni guerra tra l'uomo civilizzato e il selvaggio, sostenere l'uomo civilizzato," gli annunci erano scritte  in bianco  su fondo nero. Sotto di esso, in blu era affianc

Polonia : discendenti delle SS e della Wehrmacht marceranno con i sopravvissuti dell'Olocausto

Sintesi personale  Più di 50 membri della delegazione tedesca sono i discendenti della Wehrmacht e delle SS . Si uniranno ai superstiti dell'Olocausto per una 'marcia di riconciliazione '. I 420 partecipanti si sono incontrati  Lunedi al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau   , punto di partenza della marcia che attraverserà : Treblinka , Kielce, Varsavia, Sobibor, Chelmno, Majdanek e Belzec. Una cerimonia commemorativa si terrà presso ciascuno dei siti.  Il Presidente della Knesset, MK (Yisrael Beiteinu) rappresenta Israele e ha dichiarato : . "Questi sono ragazzi incredibili . Hanno scoperto il loro collegamento tragico con il popolo ebraico e hanno deciso di non rifiutare questa verità e di cercare il perdono e l'assoluzione dei sopravvissuti. Oggi è in aumento in Europa l'antisemitismo e l'odio dell'Islam radicale e voi giovani donne e uomini dite: "non più ricordando 1,5 milioni di bambin

Oslo un negoziato favorevole agli Israeliani. Sbagliano i fan di Netanyahu

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Oslo deal was good for the Jews Op-ed: Instead of mentioning 'historic disasters' Peres was responsible for, Netanyahu's aides should thank him Dov Weisglass In the first clause of Basic Law: The President of the State, it is written that "a president shall stand at the head of the State." The head of state not only has the right to express his opinion on such an existential issue as the timing of a strike in  Iran  – he has an obligation to do so. Shimon Peres  is the most highly regarded Israeli statesman in the world and one of the most beloved people in  Israel . His recent comments against a solo  Israeli attack  on Iran's nuclear facilities should be heard and considered not only because of his status, but because of the information he is privy to, the vast experience he has accumulated over decades of serving in the most senior positions in the country and his extensive diplomatic ties all over the world – and particularly in the