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Moni Ovadia : demolitori di democrazia

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Demolitori di democrazia L'ultimo provvedimento del governo Berlusconi, la proposta di legge per la riforma costituzionale della giustizia, è l'atto conclusivo di smantellamento del cuore della democrazia italiana, il pilastro costituzionale della separazione dei poteri. Il senso di questa azione demolitrice è stato dichiarato con chiarezza dallo stesso premier: se la riforma elaborata dal suo visir Alfano fosse stata operante nel 1994 non ci sarebbe stata tangentopoli, ovvero un potere corrotto e corruttore sarebbe stato al riparo dalle indagini della magistratura. Dunque lo scopo della riforma è semplicemente quello di rendere impunite le malefatte dei potenti e dei loro cortigiani e, in particolare, per rendere ingiudicabile il Sultano. Non bisogna essere giuristi per capirlo basta fare funzionare per qualche istante la meravigliose cellule grigie di cui siamo forniti gratuitamente anche se non tutti (troppi nel nostro paese) approfittano del meraviglioso dono. Basta chie

Giulio Disegni 1861-2011 gli Ebrei e l’Unità d’Italia

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        È davvero curioso che  L’educatore Israelita , il giornale mensile diretto da Giuseppe Levi ed Esdra Pontremoli e pubblicato a Vercelli, la principale rivista degli ebrei d’Italia, nel 1861, anno nono dalla sua nascita, nulla riferisca sull’accadimento principale di quell’anno, ossia l’unità d’Italia, se non un piccolo accenno nascosto all’interno di altra notizia: “ come cittadini e come israeliti era nell’animo nostro di dedicare un lungo articolo alla festa nazionale testé celebratasi, alla compartecipazione presavi dalle comunioni israelitiche, ai bei discorsi pronunciati dai rabbini Levi di Cuneo, Maroni in Firenze, Ascoli in Ferrara e giustamente dai giornali celebrati. Malanimo separato dal dolore non acconsente al pensiero di fermarsi sull’immagine di feste e di gioie. La mente contristata non raccoglie in sé stessa che le lacrime per la grande sventura nazionale, per la perdita ahi purtroppo irreparabile del Conte Camillo di Cavour!” Il pensiero degli israeliti it

Yitzhak Laor : il Massacro di itamar. Commenti, articoli, comunicati

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1 Sintesi personale Una voce lontana si elevava sopra le tombe dei cinque residenti della colonia di Itamar. Motti Fogel cercava di rimuovere l'omicidio da ogni contesto diverso da quello del dolore per la morte di suo fratello. Ma non aveva alcuna possibilità di penetrare la lingua screditata che prevale dopo un attacco terroristico.Sono stati sufficienti 15 minuti ,dopo il massacro, alla destra per imporre la sua versione della "storia". Così l'esercito avrà più terra, i ministri promettono più costruzione e ora l'estorsione ha persino sviluppato un elemento visivo esplicito : l'esposizione dei corpi per l' Hasbara e le pubbliche relazioni Non abbiamo fatto molti progressi ,in oltre mezzo secolo ,da quando i corpi delle vittime del massacro di Maale Akrabim, sono stati riportati sulla scena dell'attacco il giorno dopo, in modo che potessero essere fotografati nella stessa posizione della loro morte. Siamo ancora visualizzando l

Rete-ECOCONTRO L'ACCOGLIENZA A LIEBERMAN DA PARTE DI COMUNITÀ EBRAICHE

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1 marzo 2011 La visita del ministro degli esteri israeliano Avigdor Lieberman in Italia mette in evidenza il servilismo delle Comunità ebraiche che lo hanno ricevuto con tutti gli onori – indifferenti, nel migliore dei casi, alla politica di questo stesso ministro che nega giustizia, libertà e diritti civili alla popolazione palestinese.Avigdor Lieberman è l'ideatore della legge che vuole imporre ai cittadini israeliani anche non ebrei, cioè ai palestinesi di Israele, il 20% circa della popolazione, un giuramento di fedeltà allo Stato ebraico, pena l'espulsione dalle loro case e dalla loro terra. E' anche sua la proposta di privare della cittadinanza israeliana i cittadini palestinesi, e di annettere le colonie più grosse e importanti. Il governo di cui Lieberman è esponente di spicco sta espropriando, in disprezzo di ogni trattativa e diritto internazionale, case e terre ai legittimi proprietari palestinesi, e vieta persino la convivenza dei coniugi palestinesi non re

Abu Mazen riapre su dialogo con Hamas, vado anche a Gaza

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Il presidente moderato dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Abu Mazen, ha riaperto oggi la porta a un dialogo con i rivali islamici di Hamas, dicendosi pronto a recarsi "anche domani" a Gaza per verificare le prospettive di riconciliazione e facilitare la convocazione di nuove elezioni "entro sei mesi". In un discorso pubblico tenuto a Ramallah all'indomani di una serie di manifestazioni di piazza, promosse in tutti i territori palestinesi per invocare la fine delle divisioni intestine, Abu Mazen ha detto d'essere disposto in caso di riscontri positivi a rinviare il processo di formazione del nuovo governo dell'Anp - attualmente in corso - per discutere con Hamas di un possibile esecutivo "di unità nazionale". L'obiettivo - ha ribadito il presidente - resta lo svolgimento ravvicinato di elezioni amministrative, legislative e presidenziali: elezioni che l'Anp (dopo vari rinvii) ha già annunciato di voler indire fra luglio e s

Dimenticati: I rifugiati palestinesi in Libia

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  La popolazione civile libica,  attualmente impegnata nella lotta per la democrazia contro le forze repressive di Muammar Gheddafi  [it], è da settimane sotto attacco.I civili abbandonano il Paese riversandosi ai confini con Tunisia ed Egitto, dove sono stati allestiti campi profughi che forniscono aiuti d'urgenza.La popolazione libica è formata per oltre il 10% da immigrati; tra questi, si stima che i rifugiati palestinesi siano 70 mila  La maggior parte non può fare ritorno in Palestina: la loro carta d'identità - e con essa il diritto di residenza in patria - è stata revocata da Israele nell'attuazione della sua  politica di “deportazione silenziosa”  [en]. Tra dicembre 1995 e marzo 1999, infatti, Israele ha inziato a revocare il diritto di residenza a coloro che si erano trasferiti oltre i confini municipali di Gerusalemme, senza informare preventivamente le persone interessate da questa misura. Rifugiati ai confini Nelle scorse settimane, oltre 10 mila stranier

Noam Chomsky : 10 strategie della manipolazione dei mass media

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Giorgio Bernardelli Tutti sconfitti a Itamar

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    È sempre l’ora della strage degli innocenti in Terra Santa. Qualsiasi cosa si pensi degli insediamenti israeliani in Cisgiordania, non si può non ripeterlo di fronte alla strage di Itamar, costata la vita qualche sera fa a due genitori e tre loro figli piccoli, pugnalati e sgozzati in questo piccolo avamposto della Samaria. La cosa veramente sconvolgente è il senso di sconfitta che queste morti portano con sé. Perché l’impressione è che, in queste ore, abbiamo svoltato un altro tornante in quella discesa verso l’abisso che è diventato il conflitto in Medio Oriente.Le morti di Itamar mettono la parola fine al tentativo di Obama di porre davvero al centro la questione degli insediamenti. È la solita alleanza tra gli opposti estremismi, l’unico patto di ferro che funziona sempre in Medio Oriente. Dopo tutti i balletti di questi mesi intorno al blocco prima attuato da Israele per dieci mesi, poi non prorogato ma comunque tenuto in  stand-by , ieri il governo Netanyahu ha dato il d

.Richard Silverstein : morte a Itamar

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   Sintesi personale Oggi, lo spettro della morte cammina a  Itamar. Un palestinese pugnala a morte  5 membri della  famiglia Fogel  :  i genitori , tre dei loro figli , lasciando dietro di sè tre giovani orfani. Si tratta di un efferato,selvaggio crimine.  che ci riporta alle guerre sanguinose e genocide dei conflitti tribali della Bibbia. E 'un crimine perpetrato da qualcuno che non crede che la protesta possa  essere espressa in altro modo, non crede che ci sia qualche speranza per  risolvere il conflitto.   Questo è un crimine che rafforza   l' odio da entrambe le parti  . Alcuni palestinesi, si spera solo  i pochi, si sentiranno orgogliosi per il gesto che ha vendicato  il sangue innocente versato delle forze armate di Israele   e dai coloni  estremisti di Itamar ,di Tapuach e  di Yitzhar.  Alcuni israeliani e   ebrei della diaspora  auspicano : occhio per occhio, dente per dente. Nessuno in questi casi ricorderà  sia Martin Luther King  sia che questi