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27 DICEMBRE 2008, A GAZA IL CIELO SI OSCURO’

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Osservatorio Iraq, 27 dicembre 2010    Sono passati esattamente due anni, ma a Gaza il ricordo di “Piombo fuso” è ancora vivo.Migliaia di persone sono scese in piazza oggi nella Striscia per commemorare gli oltre 1400 palestinesi morti durante le tre settimane di offensiva militare israeliana, iniziata proprio il 27 dicembre del 2008. In mattinata, centinaia di persone hanno manifestato a Jabaliya, nel nord della Striscia, rispondendo all'appello della Jihad islamica.Nel pomeriggio, invece, è stata la volta di Hamas, il movimento islamico che dal 2007 controlla l’enclave costiera, che ha piantato 1440 alberi in ricordo delle tante vittime – per lo più civili - dell’attacco. E all’attacco di due anni fa e alle commemorazioni odierne è stata dedicata quasi interamente la programmazione di  Al-Aqsa , televisione di riferimento di Hamas.A distanza di due anni, i segni dell’offensiva voluta da Tel Aviv sono ancora evidenti in tutta la Striscia.Oltre ai morti, vanno contati i ci

Dov Halbertal :Israele deve separare la religione dalla politica

I l mix di religione e politica in Israele ha creato un ciclo infinito di odio e depravazione morale; l’istituzione religiosa corrompe il tessuto dello Stato, mentre lo Stato corrompe il tessuto della religione – sostiene l’ebreo ultraortodosso Dov Halbertal In qualità di ebreo ultraortodosso, mi appresto a scrivere alcune affermazioni molto forti. Non posso tuttavia fare a meno di scriverle, dopo aver raggiunto la conclusione che sia giunto il momento di un cambiamento radicale. Purtroppo, devo concentrarmi sul lato negativo piuttosto che su quello positivo. Proprio come l’occupazione corrompe – come anche i suoi sostenitori ammetteranno – allo stesso modo la politica corrompe la religione. Il mix di politica e religione in questo paese ha creato un ciclo infinito di depravazione morale e di odio fraterno. L’istituzione religiosa corrompe il tessuto dello Stato, mentre lo Stato corrompe il tessuto della religione. L’unica soluzione possibile, per il bene della religione e p

Roma 27 dicembre: non dimentichiamo Gaza

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Vittorio Arrigoni : Natale a Gaza. Funerale per il giovane pastore ucciso

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1  Do mani è un Buon-Natale-Funerale qui a Gaza. Coi compagni dell'ISM ci recheremo ad una veglia funebre per porgere le condoglianze ai genitori di Salama Abu Hashish, pastore di 20 anni, ucciso ieri mattina con un proiettile alla schiena mentre stava pascolando le sue pecore a Beit Lahya, nel Nord della Striscia. Stay Human 2 I eri mattina Salama Abu Hashish, vent'anni, stava facendo pascolare le sue pecore e capre a Beit Lahya, nel nord di Gaza, quando le forze di occupazione israeliane gli hanno sparato senza nessun avvertimento. Il proiettile lo ha colpito alla schiena ed è andato dritto attraverso uno dei suoi reni. È stato sottoposto ad un operazione ed è stato ricoverano in terapia intensiva all'ospedale di Kamal Adwan, dove è morto alle 17.30. Le forze di occupazione non solo hanno strappato una vita alla famiglia Abu Hashish, ma hanno reso vedova una giovane donna di 19 anni ed orfano un neonato che era nato solo la notte precedente. Salama Abu Ashish era

Lettera dalla Palestina: Natale nei Territori occupati

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scritto per noi da Angelo Calianno        I giornali e le televisioni europee parlano dei negoziati di pace, commentano l'incredibile ascesa del turismo religioso a Betlemme, cresciuto del 50 percento rispetto a due anni fa. Una nuova ondata di pellegrini si prepara ad invadere la piazza della basilica della Natività per fotografare il grande albero di Natale di quest'annoMa ai turisti si dice di non allontanarsi troppo dai loro percorsi, che è pericoloso, che nessuno si prende la responsabilità di quello che può accadere qui. A pochi chilometri dai luoghi sacri di Gerusalemme, di Betlemme e di Nazareth l'aria che si respira è tutt'altro che natalizia. Migliaia sono le voci dimenticate dei palestinesi nei Territori Occupati dai coloni o come vengono chiamati qui i  settlers , le voci dei soldati che appena 18enni vengono mandati nelle a presidiare zone da cui vorrebbero essere lontani anni luce. Tutte queste voci si scontrano ed urlano, inasprite ancor più dalle d

Video : manifestazione a Gerusalemme della estrema destra a sostegno della lettera dei rabbini e contro ogni concessione in Cisgiordania

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Sintesi personale Tre giorni dopo la  manifestazione anti-araba  di  Bat Yam, circa 2.000 elementi di destra si sono  riuniti a Gerusalemme  per dimostrare  il loro sostegno  alla lettera di quei  rabbini   che vietano  l'affitto  o la vendita di immobili agli arabi.La manifestazione, svoltasi sotto lo slogan "Sì alla costruzione, no a concessioni" è stata organizzato da"SOS Israele" e" la nostra terra ."  La sinistra  ha lanciato un attacco a tutto campo contro di noi:  vuole trasformare lo stato ebraico in terra di tutte le nazioni". ha dichiarato il deputato  Michael Ben-Ari (Unione Nazionale)   "Attaccano i rabbini  che si battono per l'identità di questa terra, "L'ospite d'onore della manifestazione è stata capo di Safed Rabbi Shmuel Eliyahu . Durante la manifestazione, gli organizzatori hanno distribuito  volantini con un editto religioso che vieta le trattative nei territori in Cisgiordania. "Egli (il pri

Gideon Levy :La farsa di uno stato ebraico laico e democratico

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 Il dibattito del disegno di legge sulla conversione è ingannevole. Viene svolto in posti bui e remoti, si discute di cose banali, sembra influenzare il destino di pochi e pare interessare ancor meno persone. Ma ciò che sta realmente accadendo dovrebbe interessare ogni israeliano, perché tocca le questioni fondamentali che definiscono la nostra società e il nostro Stato. La questione se sono i rabbini militari o civili a decidere chi è Ebreo è marginale. Rafi Peretz o Shlomo Amar, a chi importa? Dieci volte più significativa è la questione se ci capita di vivere nel solo paese al mondo dove i religiosi determinano il diritto di cittadinanza. Non meno importante è come possiamo continuare a osare ingannare noi stessi dicendoci che questo è uno stato laico e democratico?  I rabbini di Israele sono dei portinai. Ciò che la maggior parte di loro crede è diventato dolorosamente evidente quando, di recente, hanno pubblicato una sentenza che vieta di affittare gli appartamenti per gli arabi