Post

Israele :NEL NOME DI KAHANE

Immagine
G erusalemme, 25 ottobre 2010, Nena News – Itamar Ben Gvir e Baruch Marzel, due tra i più noti estremisti di destra israeliani (nonchè coloni nella città cisgiordana di Hebron), hanno ottenuto dalla polizia il permesso per tenere mercoledì una nuova marcia nella città di Um el-Fahem, il secondo centro arabo per importanza in Israele e roccaforte del movimento islamico. I palestinesi di Israele lanciano l’allarme e denunciano la nuova provocazione da parte della destra radicale che punta allo scontro con la minoranza araba. A Um el Fahem gli abitanti i preparano a respingere la marcia della destra e annunciano una contromanifestazione.Il pretesto per attraverdare il centro di Um el Fahem è il 20esimo anniversario dell’assassinio a New York del rabbino Meir Kahane, fondatore del movimento razzista anti-arabo «Kach», fuorilegge in Israele ma che di fatto esiste ancora tra i coloni più fanatici e i militanti dell’estrema destra. Kahane fu uno dei principali fautori del «transfer» (d

BREAKING THE SILENCE, NUOVE FOTO IN FB DI PALESTINESI UMILIATI DAI SOLDATI

Immagine
  Gerusalemme, 25 ottobre 2010, Nena News – Le foto postate in Facebook dall’ex soldatessa Eden Abergil di detenuti palestinesi umiliati, rappresentavano solo la punta dell’iceberg di un  comportamento evidentemente molto diffuso tra i militari israeliani impegnati nei Territori occupati.Dopo le foto di Abergil – che le commentò in FB affermando che erano state scattate nel «periodo migliore della mia vita» – e il video, girato un un paio di anni fa ma diffuso di recente, del soldato che fa la danza del ventre accanto a una palestinese bendata e ammanettata, adesso l’associazione «Breaking the silence», che riunisce soldati israeliani che hanno «rotto il silenzio» su ciò che accade nei Territori occupati, ha diffuso nuove immagini di umiliazioni subite dai palestinesi, in particolare a Gaza, durante l’offensiva Piombo Fuso (dicembre 2008-gennaio 2009)Nelle immagini si vedono palestinesi ritratti in posizioni degradanti,con i soldati in posa. Una mostra due militari che punta

Il video sui nuovi documenti di Wikileaks.

di  Robert Fisk Iraq: la vergogna dell’America

PATRIARCA GERUSALEMME: “ANCHE UN SOLO STATO MA DEMOCRATICO”

Basta alle armi, basta all’occupazione israeliana dei Territori palestinesi con tutto il suo portato di paura e disperazione, spazio a idee e uomini che dopo 62 anni portino finalmente la pace attraverso l’esplorazione di nuove strade. Alla MISNA che lo ha sentito ieri a margine delle iniziative di ‘Sguardi sui cristiani del Medio oriente’, manifestazione che sta accompagnando l’Assemblea speciale per il Medioriente del Sinodo dei vescovi (10-24 ottobre), il Patriarca di Gerusalemme dei latini, monsignor Fouad Twal, ha sottolineato che “l’occupazione fa male ai palestinesi come agli israeliani” e che essa è la prima causa “della disastrosa situazione che viviamo” e della stessa emigrazione dei cristiani dalla Terra Santa. Oggi, nel corso di una conferenza stampa tenuta al Vaticano, il Patriarca ha ribadito questi concetti: “Inutile aspettare altri 62 anni - ha detto - o i mezzi usati finora non erano buoni o, peggio, non c’era una buona volontà per risolvere il problema. Adesso ci sono

SETTLER RABBI: CELEBRATING MURDER OF PALESTINIANS ‘GREAT MITZVAH’

Immagine
You may remember during the 1991 Iraq war that Saddam launched several SCUDs which hit Tel Aviv and killed an Israeli.  There was dancing on the rooftops in the West Bank.  Israelis were aghast and used that for years as an indignant proof of the brutishness of the Palestinian national movement.  Now picture this, Palestinian militants murder four Jewish settlers from the most extremist of all settler groups.  In the ensuing days, the IDF hunts down those it alleges to have planned and executed the attack and mows them down, in at least one instance killing a sleeping man in his bed.  No proof ever offered.  None needed.  No trial, of course because this is justice-IDF style. The result: a  Simchat Torah  style settler celebration of cold-blooded murder replete with dancing, joy, smiles, abundant feasting, etc.  The poster begins with a verse from Psalms 58:10 expressing joy in vengeance: The righteous man will be joyful when he sees they are avenged, The soles of his feet washe

Cristiani, ebrei e Israele: parliamone di Giorgio Bernardelli

Adesso che - come prevedevamo già a caldo su questo sito - la polemica tra il mondo ebraico e la Chiesa sull'appena concluso Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente è sparita dalle prime pagine dei giornali, è possibile proporre una lettura un po' più approfondita su questo tema?Credo, infatti, che meriti qualche riflessione la più contestata tra le frasi del «Messaggio al popolo di Dio» scritto dai Padri sinodali: quella sul ricorso a letture esclusiviste della  Torah  per farne uno strumento a giustificazione delle ingiustizie. Proverò dunque a leggere quella frase dentro al suo contesto e a confrontarla con alcune notizie arrivate da Israele nelle ultime settimane, per vedere se quel pericolo denunciato è fondato oppure no.Intanto va detta una cosa: nel Messaggio finale del Sinodo quella frase non si trova al paragrafo 3.2, quello dedicato al problema politico dell'irrisolto conflitto israelo-palestinese, ma al paragrafo 8, quello sulla «cooperazione e il dialogo co

Il villaggio di Jeb al Theeb : “Sono forte, resisto”

Immagine
Ci troviamo seduti in una delle case di Jeb al Theeb, un villaggio a sud di Betlemme, dove una donna palestinese ci descrive le condizioni di vita. Lei è un’insegnante, ma non riusciamo a distinguere la sua età perché l’abitazione, come tutto il villaggio, è al buio. L'unica luce che arriva, proviene dalla super illuminazione delle adiacenti colonie israeliane di Zebar, Al David e Nokdim. Ci racconta la vita del villaggio? Jeb al Theeb è un modesto villaggio palestinese, abitato da 150 persone di cui la maggior parte di giovane età; non ci sono molti anziani. Le infrastrutture sono scarse e le strade, completamente inaccessibili, obbligano gli abitanti a muoversi a piedi. Non c'è una scuola, i bambini devono fare parecchia strada per raggiungere quella più vicina, anche d'inverno sotto la pioggia. Non abbiamo più accesso alle nostre terre, i pastori non possono portar a pascolo le pecore e i bambini non possono andarci a giocare. Inoltre manca l'elettricità e di con

Mario Salis - Palestina song - Siamo quello che amiamo

Moni Ovadia sostiene e promuove il Progetto PER NON dimenticare del Comune di Nova Milanese

Questo progetto si pone l’ambizioso traguardo di unire tutte le forze democratiche che hanno a cuore i valori dell’antifascismo, della Costituzione, della lotta alle mafie, le tematiche collegate al recupero della memoria storica e alla tutela dei diritti umani. 20 ottobre 2010 -  Laura Tussi Moni Ovadia sostiene e promuove il Progetto PER NON DIMENTICARE del Comune di Nova Milanese

Uri Avnery e Unrwa : i libri di testo nelle scuole palestinesi

Immagine
1   Amman – L’Agenzia Onu per i profughi palestinesi (Unrwa) ha lanciato un’iniziativa per combattere la violenza nelle sue scuole del Medio Oriente, insegnando ai bambini la tolleranza e la soluzione dei conflitti. Ma gli insegnanti e i rifugiato dubitano che il sistema possa funzionare nei campi affetti dalla povertà.  L’Unrwa si impegna a combattere la violenza nelle sue scuole  2   Articolo   originale : sintesi personale    Ancora una volta ritorna la usuale   discussione   sui   libri   scolastici   palestinesi   ed   arabi   che inneggiano alla distruzione di   Israele   Questa versione è sempre portata avanti dalla   destra   travestita da ente "scientifico" sorto grazie al finanziamento dei multi   milionari   ebrei   americani   Gli esperti sono pronti ad esaminare ogni parola con la lente di ingrandimento,senza tener conto del contesto, per dimostrare la tesi precostituita : gli arabi sono   antisemiti ,vogliono   l'uccisione   degli ebrei e la distruz