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Egitto, negato l'ingresso a Gaza a quattro deputati iraniani

L'iraniana Press TV ha reso noto che l'Egitto ha negato a quattro deputati iraniani di entrare nella Striscia di Gaza, attraverso il valico di Rafah. Uno dei parlamentari che aveva fatto richiesta ha riferito che "il governo egiziano ha sospeso il rilascio di tutti i visti". L'Egitto ha chiuso il valico di Rafah verso la Striscia di Gaza in concomitanza con la presa del potere di Hamas, nel 2007. E' stato poi riaperto al transito di persone dopo che l'esercito israeliano ha lanciato un blitz contro la Freedom Flotilla diretta a Gaza lo scorso 31 maggio Egitto, negato l'ingresso a Gaza a quattro deputati iraniani Iran, nuove sanzioni Ue contro settore energetico di Teheran allegato : Iran, Israele, Usa: tra piani di attacco, diplomazia , intrecci economici e politici

Tribunale Hariri, un’ombra che aleggia sulla politica libanese

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1 L’attuale capo del governo libanese Saad Hariri era stato uno dei più accesi sostenitori del Tribunale speciale per il Libano (Tsl), che avrebbe dovuto far luce sull’uccisione del padre (l’ex premier Rafiq) avvenuta in un attentato dinamitardo nel febbraio 2005. Negli auspici del leader della coalizione “14 marzo” (dal nome di una grande manifestazione antisiriana tenuta nel 2005), la corte internazionale nominata dalle Nazioni Unite avrebbe dovuto portare allo scoperto le responsabilità di Damasco negli avvenimenti di cinque anni fa, diventando così una potente arma nelle mani del fronte filo-occidentale. Adesso, con la sentenza del Tsl che si fa prossima, il capo dell’esecutivo di Beirut preferirebbe volentieri tornare indietro e mettere una pietra sull’intera la questione. A determinare il cambio di rotta sono i profondi mutamenti di alleanze avvenuti in Libano e nella regione nell’arco degli ultimi cinque anni e in particolare l’avvicinamento compiuto dalla coalizione 14 m

Neve Gordon: pulizia etnica nel Negev

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  Lo smantellamento di un villaggio beduino, da parte della polizia israeliana, dimostra fino a dove può spingersi lo stato per raggiungere il suo obiettivo di ebraicizzazione della regione del Negev. La polizia israeliana ha raso al suolo il villaggio beduino di Al-Arakib, smantellando circa 45 abitazioni in sole tre ore. Mentre mi stavo dirigendo in macchina a Al-Arakib, un villaggio beduino a poco più di 10 minuti da Be'er Sheva, un minaccioso convoglio di bulldozer stava facendo ritorno dalla città. Appena imboccata la strada sterrata che conduce al villaggio, ho visto una ventina di furgoni con dei poliziotti pesantemente armati pronti a partire. A quanto pare, la loro missione è stata compiuta. Le conseguenze della distruzione si sono visti immediatamente. Prima ho notato i polli e le oche che correvano liberi vicino a una casa demolita, poi ho visto un'altra casa e un'altra ancora, tutte ridotte in macerie. Dei bambini stavano cercando un posto all'ombra per ri

Carlo Strenger : perchè Israele continua a spostarsi a destra

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Negli ultimi anni Israele è scivolato in un isolamento sempre maggiore, e questo processo ha subito un’accelerazione da quando Benjamin Netanyahu è salito al potere nel 2009. La comunità internazionale è stata tenuta a bada grazie alle sue strategie: ogni volta che rispunta la questione delle politiche di colonizzazione di Israele, egli sposta l’attenzione sulla minaccia nucleare iraniana. Netanyahu sostiene che il mondo stia affrontando una situazione simile a quella del 1938, e che l’atteggiamento internazionale sia analogo a quello di Neville Chamberlain ( primo ministro britannico fra il 1937 e il 1940, solitamente associato con la cosiddetta “politica di appeasement” nei confronti della Germania nazista (N.d.T.) ), che tentò di trovare un compromesso con Adolf Hitler. Il mondo non crede alla retorica di Netanyahu; la sua politica di procrastinazione del processo di pace è percepita come una cinica manovra per nascondere la vera intenzione di Israele, ovvero mantenere il control

Adolf Eichmann venne scoperto in Argentina perché il figlio ventenne si era innamorato di una ragazza ebrea

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Adolf Eichmann venne scoperto in Argentina grazie al fatto che il figlio ventenne si era innamorato di una ragazza ebrea di 16 anni, residente come la famiglia del criminale nazista a Buenos Aires. Lo rivela un documentario che va in onda domenica sera sulla prima rete televisiva tedesca Ard, basato sulle ricerche della storica amburghese Bettina Stangneth. Nel 1956 il figlio di Eichmann, Klaus, si era innamorato di Silvia Hermann, il cui padre Lothar era riuscito a scampare all’Olocausto dopo essere stato internato per sei mesi nel campo di concentramento di Dachau. Nessuno dei due ragazzi conosceva la storia delle rispettive famiglie, così quando Silvia condusse Klaus a casa dei suoi genitori, Lothar Hermann chiese al figlio del criminale nazista che cosa avesse fatto il padre in Germania durante il nazismo. «È stato in guerra ed abbiamo fatto numerosi trasferimenti, abitando per un certo tempo perfino a Praga. Papà diceva che eravamo lì per diffondere nel mondo i valori tedeschi»

Gideon Levy : una forza di polizia malata e il caso Mizrahi

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sintesi personale Una forza di polizia che non solo non espelle immediatamente un ufficiale come Shahar Mizrahi, condannato per aver ucciso un presunto ladro di auto,ma lo difende, è una forza di polizia malata . Il funzionario che implicitamente critica la Corte Suprema è un funzionario che danneggia lo Stato di diritto. Mizrahi ha ucciso un civile disarmato, che non stava minacciando la vita dell'ufficiale,gli ha sparato alla testa a distanza ravvicinata( mentre tentava di fuggire) violando sia la legge sia la procedura.La sua assoluzione avrebbe dato alla polizia una licenza di uccidere ogni volta che ne avesse avuta voglia. E 'scoraggiante vedere come l'opinione pubblica che lo sostiene, vorrebbe una forza di polizia che uccide, ma solo gli arabi naturalmente. Il Presidente della Corte Suprema Dorit Beinisch ha svolto il suo lavoro con integrità e coraggio e ora è attaccato per questo e quasi nessuno è dalla sua parte.Mizrahi e i suoi difensori hanno lanciato una camp

L'Europa dell'odio , la paura dell'Islam di Davide Scalenghe

“Un viaggio al centro del Vecchio Continente per capire se l'ondata di nazionalismo che attraversa [l'Europa] sia tutto sommato necessaria per proteggerci dai pericoli di un'Europa che forse ha troppa fretta di allargare i propri confini o se, al contrario, è un fenomeno che rischia di mettere in bilico le fondamenta della democrazia e del nostro voler vivere insieme”. Questa l'introduzione di Davide Scalenghe , produttore esecutivo di Current , che accoglie i telespettatori all'inizio del servizio da lui realizzato per Vanguard Internazionale “Islam, la paura dell'Europa” . Le sette puntate di l'Europa dell'Odio “sono un percorso attraverso i diritti umani – ha raccontato Scalenghe parlando del suo progetto – e non perchè io sia un paladino dei diritti umani ma, per quello che è stato il mio percorso professionale, era importante capire fino a che punto possiamo esigere, quanto possiamo dare, quanto possiamo chiedere allo Stato in questo campo”. E cos